La querelle riguarda 275 cittadini. “Questo provvedimento – sostiene l’assessore al Bilancio, Giuseppe Bartorilla - decreta la legittimità e la trasparenza dell’operato dell’Amministrazione comunale e degli uffici”
La Commissione tributaria di Messina, nel corso dell’udienza ha rigettato la prima istanza di sospensione avanzata da un ricorrente, proprietario di terreni edificabili nel territorio di S. Alessio Siculo e destinatario di uno dei 275 avvisi di accertamento emessi a fine anno 2014. “Questo provvedimento – sostiene l’assessore al Bilancio, Giuseppe Bartorilla – decreta, sostanzialmente, la correttezza, la legittimità e la trasparenza dell’operato dell’Amministrazione comunale e degli uffici”. Lo stesso assessore, in riferimento alla componente Tari, la tassa sui rifiuti, ha spiegato che “è stata prevista in favore di tutte le attività commerciali che sospendono la propria attività per almeno quattro mesi consecutivi all’anno, la possibilità di ottenere una riduzione del 30% sulla relativa tariffa. L’utente, al fine di ottenere la superiore riduzione, deve essere in regola, tra l’altro, con il pagamento di tutti i tributi comunali. Ciò anche alla luce della grave crisi economia che stiamo vivendo”.
Intanto il Consiglio comunale ha approvato alcune importanti modifiche al regolamento comunale Iuc, che riguardano principalmente la componente Imu-Ici. “Queste modifiche – ha spiegato l’assessore Bartorilla – mirano, principalmente, a mettere i contribuenti di S. Alessio nelle condizioni di poter onorare il loro debito tributario nei riguardi dell’ente, a seguito dell’ operazione antievasione varata alla fine dell’anno 2014”. Secondo quanto deliberato dal Consiglio, quindi, entro il 31 ottobre prossimo, al contribuente che non ricorre contro gli atti impositivi dell’ente (ovvero rinunci al ricorso, oppure di propria iniziativa, qualora decida di pagare l’intero debito tributario Ici-Imu maturato con il Comune di S.Alessio), è concessa, tramite l’istituto dell’accertamento con adesione, il cosiddetto concordato, la possibilità di poter sottoscrivere con il citato ente impositore un piano rateale. Fino a 500 euro è consentito un massimo di sei rate per 6 mesi; da 500 a 3mila euro: massimo 12 rate per un ann; da 3mila a 5mila euro: 18 rate per massimo diciotto mesi; oltre 5mila euro: 24 rate per due anni.
“Il contribuente, in quest’ultimo caso – evidenzia Bartorilla – è tenuto a costituire apposita polizza fideiussoria nei termini e secondo le modalità previste dalla legge. Ogni rata non può essere inferiore a 100 euro. In caso di mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, il piano reale decade con conseguente notificazione della ingiunzione fiscale”. L’amministrazione ha riconosciuto la facoltà di rateizzare il debito tributario Ici-Imu maturato, anche a coloro i quali hanno proposto ricorso in Commissione tributaria, qualora vi rinunceranno.
Carmelo Caspanello