L'episodio risale allo scorso 22 marzo quando, nella frazione di Cattafi, erano stati esplosi tre colpi di fucile calibro 12 verso il portone di casa di un 34enne della zona.
Erano state delle questioni in sospeso ad “armare” il braccio di Lorenzo Cuzzupè quella sera del 22 marzo quando, a San Filippo del Mela, nella frazione di Cattafi, erano state esplose 3 fucilate contro il portone di casa di un 34enne del posto.
Si è definitivamente chiuso con un nome ed un arresto il cerchio sull’agguato che pochi mesi fa aveva destato allarme in un quartiere del comune tirreno.
Lorenzo Cuzzupè, 40enne del posto, operaio già noto alle Forze dell’Ordine, è adesso ai domiciliari con l’accusa di detenzione e porto illegale di armi da sparo, nonché esplosioni pericolose.
E’ stato lui, secondo gli inquirenti, ad aver esploso quelle 3 fucilate contro il portone di casa di un 34enne di Cattafi, anche lui già noto alle Forze dell’Ordine.
Quella sera, quando i militari dell’Arma della stazione locale erano giunti sul posto, Cuzzupè era già fuggito con la sua auto facendo perdere le proprie tracce. Coordinati dal luogotenente Rocco Romeo, i carabinieri sono però riusciti a risalire velocemente sia all’esatta dinamica dell’agguato sia all’esecutore. Davanti al portone della vittima erano stati trovati e sequestrati i 3 bossoli di fucile calibro 12, mentre da immagini di videosorveglianza e testimonianze si era subito riusciti ad individuare rintracciare l’auto di Cuzzupè. Al suo interno, grazie alle analisi ed agli accertamenti del Ris, erano poi state rinvenute tracce di polvere da sparo.
Tutti elementi che hanno condotto gli inquirenti a riconoscere in Cuzzupè l’esecutore materiale dei colpi. Su richiesta del magistrato titolare delle indagini, il Gip del Tribunale di Barcellona ha quindi emesso per il 40enne l’ordinanza di custodia cautelare. Cuzzupè è finito direttamente ai domiciliari. (Ve. Cro.)