Il ministro Lorenzin ha inserito nella Legge di stabilità la proroga per il centro trasfusionale del Papardo. "Adesso non c'è tempo da perdere- commenta il deputato regionale Picciolo che insieme a Germanà e Garofalo ha seguito la vicenda- Entro sei mesi occorre mettersi in regola con le procedure d'accreditamento per la struttura".
La buona notizia per la sanità è arrivata alla vigilia di Natale ed ancora una volta il mittente è il ministro della salute Beatrice Lorenzin, grazie alla quale nella Legge di stabilità votata il 24 è stata inserita la proroga per l’accreditamento del centro trasfusionale del Papardo. Dopo il via libera alla nascita del Piemonte-Neurolesi, grazie alla trasferta romana dei deputati Picciolo, Formica, Germanà, Garofalo, Mancuso, il ministro Lorenzin continua a dimostrare attenzione per la sanità nello Stretto di Messina ed ha fatto includere la proroga per il centro trasfusionale, scaduto lo scorso novembre.
“La politica del fare paga- commenta il deputato regionale del Patto dei Democratici per le Riforme, Giuseppe Picciolo– E’ stato importante lavorare in sinergia con gli amici del Ncd, Nino Germanà ed Enzo Garofalo che abbattendo il muro delle asfittiche divisioni partitiche hanno accolto il grido d'allarme lanciato in favore di un importante reparto del Papardo, a rischio di declassamento per questioni che nulla hanno a che vedere con la buona sanità. Ma adesso non c’è tempo da perdere, ci sono sei mesi di tempo per provvedere a tutti gli altri passaggi”.
Il primo passo da far per poi procedere con le richieste d’accreditamento del centro trasfusionale è la nomina di un primario trasfusionista (attualmente infatti il ruolo è ricoperto da un medico anestesista), nonché di un esperto esterno per le procedure di accreditamento e infine è indispensabile che la struttura si doti di un sistema informatico certificato e non manipolabile.
“ Se è il caso- spiega Picciolo – venga richiesto a "scavalco" un responsabile per questa struttura, proveniente dal Policlinico o dall'Asp 5, e si dia un segnale nuovo ai dirigenti medici, evidenziando che non è più possibile danneggiare per interessi particolari un bene comune che deve essere invece tutelato osservando scrupolosamente le dettagliate prescrizioni imposte dal protocollo nazionale per l'accreditamento dei centri trasfusionali Ribadisco che questa è una battaglia vinta grazie alla buona Politica fatta di amore per il territorio che deve essere curato senza distinzioni partitocratiche e dando così lustro alla "politica del fare", unico antidoto alla marea montante del disgusto nei confronti delle istituzioni".
Restando al Papardo e a proposito di politica una domanda sorge spontanea: ma dopo l’ok del ministro Lorenzin alla sinergia Piemonte-Irccs affidando a suoi tre direttori generali l’iter da seguire a Palermo, non si hanno notizie dal fronte assessorato regionale alla sanità. La Borsellino in effetti sulla vicenda Piemonte è sempre stata piuttosto silenziosa e dalle parti del Dipartimento non si è mossa foglia. L’augurio è che nelle prossime settimane si abbiano conferme rispetto a quanto emerso dalla trasferta romana, per non vanificare quanto finora raggiunto.
Rosaria Brancato
quando ho letto il vostro primo servizio “il centro trasfusionale papardo sarà declassato” mi ero convinto che il centro fosse diretto da un emerito inetto che non aveva redatto le “procedure” citate nell’articolo ed ero quindi convinto che sarebbe stato eliminato per manifesta incapacità.
Chiacchierando al bar cosa scopro? (lo confermano anche le parole di Picciolo)
Il centro trasfusionale del papardo non ha un primario da circa 10 anni!!! E allora chi le avrebbe dovute fare queste procedure? Topolino?
Inoltre, mi hanno riferito che al papardo mancano da anni numerosi primari.
Rosaria Brancato, è vero?
Se fosse vero dillo ai politici nostrani che ogni volta sembrano cadere dal pero.
Ma tanto, serve un primario???
quando ho letto il vostro primo servizio “il centro trasfusionale papardo sarà declassato” mi ero convinto che il centro fosse diretto da un emerito inetto che non aveva redatto le “procedure” citate nell’articolo ed ero quindi convinto che sarebbe stato eliminato per manifesta incapacità.
Chiacchierando al bar cosa scopro? (lo confermano anche le parole di Picciolo)
Il centro trasfusionale del papardo non ha un primario da circa 10 anni!!! E allora chi le avrebbe dovute fare queste procedure? Topolino?
Inoltre, mi hanno riferito che al papardo mancano da anni numerosi primari.
Rosaria Brancato, è vero?
Se fosse vero dillo ai politici nostrani che ogni volta sembrano cadere dal pero.
Ma tanto, serve un primario???
In ogni caso sono contento della notizia.
In ogni caso sono contento della notizia.