La piantumazione di 155 esemplari di mirto crespo è costata 100mila euro. Ma si è rivelata una scelta sbagliata. Mozione del consigliere Lucia Sansone
S. TERESA – Una scelta sbagliata, costata fin qui 100 mila euro alle casse comunali, e a cui ora il consigliere comunale, Lucia Sansone, chiede di porre rimedio. Come? Sostituendo tutti gli alberi.
In una mozione indirizzata al presidente Mimma Sturiale, intende “impegnare l’Amministrazione ad individuare una specie di albero da piantumare sul lungomare in sostituzione delle piante esistenti nelle aiuole lato mare, valutando se dare mandato di effettuare un apposito studio per la scelta della specie ad un tecnico/professionista specializzato da individuare all’interno delle figure presenti all’interno della macchina amministrativa o all’esterno”.
I lavori di espianto delle tamerici e contestuale piantumazione di 155 esemplari di alberelli del tipo Lagerstroemia indica (più noto come mirto crespo) risalgono al 2016.
“Un intervento – spiega Lucia Sansone – costato circa 100mila euro, considerando le spese per l’espianto delle tamerici (13.400 euro), quelle per la piantumazione dei nuovi alberi (82mila euro circa) e altri costi, tra cui quelli per la realizzazione di un impianto di irrigazione”.
Cinque esemplari appassiti sono stati poi rimossi nell’agosto 2018 tra via Del Gambero e il parco Unità d’Italia, motivando tale scelta con il fatto che quel tratto è particolarmente esposto alle mareggiate che avrebbero quindi danneggiato irrimediabilmente le piante. “Nonostante – aggiunge Sansone – nel 2016 fosse stata garantita la loro resistenza alla salsedine”. Con l’eliminazione delle aiuole un tratto di circa 120 metri di lungomare è rimasto totalmente spoglio.
Il tentativo (inutile) della potatura
L’anno dopo il Comune ha adottato un intervento di potatura cosiddetto “di rimonda”, tagliando circa cinquanta alberi non germogliati a metà del tronco o poco sotto la chioma, visto che non apparivano in buono stato di salute.
“Da allora – prosegue il consigliere Sansone – quegli alberi sono rimasti spogli se non appassiti, senza mostrare segni di germogliatura o comunque di vitalità che possano far presumere una loro ricrescita”. Il risultato è stato disastroso anche sotto il profilo estetico.
“Ad oggi – conclude il consigliere – il lungomare si presenta quasi interamente spoglio sul lato mare, se si esclude un periodo limitato a poche settimane durante l’estate in cui fioriscono gli alberi ancora superstiti”.