L’’incresciosa situazione odierna è rientrata in un paio d’ore, giusto il tempo di capire che l’elettropompa che spinge le acque nere verso il depuratore di contrada Catalmo è stata mandata in tilt da un galleggiante paralizzato dai rifiuti. E sono intervenuti gli operai del Comune
Lo spettacolo è indecoroso. L’odore nauseabondo. La condizione igienico-sanitaria intollerabile. La rabbia dei cittadini è esplosa in tarda mattinata, insieme alla fogna riversatasi copiosa sulla spiaggia, tra via del Gambero e il Torrente Portosalvo. E dire che la cittadina jonica non pullula più di vacanzieri e non ha il surplus dell’estate che pesa con un macigno sullo smaltimento dei reflui. Anche perché a S. Teresa non c’è la rete fognante in tutto il paese. C’è un sistema misto: nella condotta dell’acqua piovana transitano anche i liquami fognari, che spesso finiscono in piaggia.
L’’incresciosa situazione odierna è rientrata in un paio d’ore, giusto il tempo di capire che l’elettropompa che spinge le acque nere verso il depuratore di contrada Catalmo è stata mandata in tilt da un galleggiante paralizzato dai rifiuti. Il “danno” è stato riparato dagli operai e dai funzionari dell’Ufficio tecnico. Un tampone all’ennesima falla. Adesso non rimane che aspettare il prossimo disagio, magari al prossimo acquazzone (oggi il tempo era sereno, una giornata prettamente estiva, per la cronaca).
Anche perché il 70% del territorio di S. Teresa di Riva è sprovvisto di rete fognaria. “Chissà quanta fogna esploderà ancora – ha dichiarato il sindaco, Cateno De Luca – per la scelleratezza di chi mi ha preceduto alla guida del palazzo municipale, che stiamo pagando noi ora. Il 70% della fogna passa nei canaloni delle acqua bianche. E non esiste neanche un progetto definitivo – chiosa il primo cittadino – munito dei pareri di competenza agli atti del Comune. Noi stiamo completando la redazione di un unico progetto per la raccolta delle acque bianche e nere. Ovviamente abbiamo anche in corso il completamento del piano finanziario: circa 12 milioni di euro tra imposta di scopo e projet financing per realizzare l'intervento. Ma il problema non è solo questo – incalza De Luca – in quanto i tombini e le grate della raccolta delle acque bianche sono quasi tutti chiusi per evitare che escano cattivi odori e ratti. Ecco perché quando piove si formano i torrenti nelle strade”.
Carmelo Caspanello