Il rogazionista 49enne è ai domiciliari da ottobre dopo l'inchiesta su fatti avvenuti a Messina nel 2022
Messina – Vuole il giudizio immediato la Procura di Messina per il religioso di 49 anni accusato di aver usato violenza sessuale ad una donna di 37 anni, nell’estate di 2 anni fa a Messina. Secondo la Procura di Messina le prove contro il rogazionista ci sono e, visto il reato contestato, si può andare a giudizio senza il vaglio preliminare. Il caso è nelle mani della sostituta Stefania La Rosa, diretta dall’aggiunto Marco Colamonici.
La denuncia della giovane
Il sacerdote, difeso dagli avvocati Elena Montalbano e Salvatore Silvestro, è ai domiciliari a Napoli dallo scorso ottobre, dopo la denuncia di giovane tunisina, ospitata qualche giorno nella casa d’accoglienza di Cristo Re centro città, accolta da un amico ospite dei padri Rogazionisti. La donna ha raccontato che una sera il religioso l’ha costretta a subire una violenza sessuale. L’amico ha poi raccolto le confidenze della donna, visibilmente scossa. La vicenda è emersa mesi dopo mentre la tunisina si trovava a Catania e la denuncia trasmessa a Messina per le indagini.
Il prete si difende: “Sono innocente”
Al confronto col giudice il religioso si è sempre detto innocente. I confratelli di Bari hanno preso le sue difese, sicuri che si tratti di un grosso equivoco.