I lavoratori Atm chiamano, Previti risponde

I lavoratori Atm chiamano, Previti risponde

Francesca Stornante

I lavoratori Atm chiamano, Previti risponde

mercoledì 31 Ottobre 2012 - 17:32

I dipendenti ancora in protesta hanno chiesto aiuto al presidente del consiglio comunale che non ha esitato a scrivere al commissario Croce, al presidente della regione Crocetta e al presidente del consiglio Mario Monti.

Hanno lanciato un disperato appello al presidente del consiglio comunale Pippo Previti. Sono esasperati, senza stipendi da tre mesi, senza risposte, stremati da una mobilitazione che ormai va avanti da una settimana. I lavoratori Atm non ce la fanno più e oggi hanno chiesto ancora una volta che si faccia qualcosa per aiutarli. “E’ un grido d’aiuto che vogliamo arrivi al Commissario Croce tramite il Consiglio Comunale, affinché comprenda, oltre le proteste, la disperazione di 600 famiglie e quanto queste contino e abbiano fiducia sulla sua fattiva opera di risanamento di un’azienda ormai al collasso”, ha spiegato Giovanni Burgio, uno degli autisti che in questi giorni è rimasto a presidiare Palazzo Zanca giorno e notte. I sindacati restano accanto a questi padri e madri di famiglia che reclamano solo che siano rispettati i loro diritti. “La disperazione di questi lavoratori – dichiarano Barresi – Lasagni – Alizzi – Urdi – responsabili di Orsa – Uil – Ugl – Cub – cresce giorno per giorno e non si intravedono imminenti spiragli che possano consentire di dare date certe per il pagamento delle spettanze arretrate”. I lavoratori non prendono un soldo ormai da luglio, non c’è ancora traccia né del milione 300mila euro deliberato la scorsa settimana dal commissario Croce né dei 18 milioni di euro che dovrebbero arrivare da Roma.
Il presidente del consiglio comunale però non è rimasto insensibile al disperato grido d’aiuto di questi dipendenti. Ha preso carta e penna e ha scritto al commissario Croce, al neo presidente della Regione Crocetta e al Presidente del Consiglio dei Ministri Monti per segnalare la grave situazione in cui versano Messina e i suoi lavoratori. “Da più di tre mesi tutti i lavoratori dell’Azienda non percepiscono lo stipendio a causa, tra l’altro, della mancanza o insufficiente liquidità del Comune, ente proprietario, il quale si ritrova oggi ad approvare numerose problematiche causate anche dal mancato o insufficiente trasferimento delle risorse regionali e statali. Rispetto ad altre città come Palermo, Catania (100 milioni di euro ciascuno) e Parma, Messina non ha beneficiato di alcun aiuto economico accentuando quella crisi finanziaria che si è acuita negli ultimi anni. Riteniamo necessario che questi lavoratori abbiano, al pari degli altri, quanto dovuto attingendo alle risorse disponibili e a trasferimenti aggiuntivi che, in particolare il Signor Presidente del Consiglio e il Signor Presidente della Regione Sicilia, non vorranno far mancare anche a questa nostra Comunità che versa, allo stato, in una grave crisi economica e merita la stessa attenzione riservata ad alcune altre città che godono o hanno goduto di maggior tutela”. Queste le parole di Pippo Previti che adesso spera in una risposta celere da Palermo e Roma.
Sindacati e lavoratori continuano però a chiedere a gran voce la convocazione dell’incontro annunciato ormai parecchi giorni fa dal commissario Croce. “Occorre pensare al futuro dell’azienda e del servizio reso alla città. Oggi che vi e’ una nuova guida politica alla Regione bisogna convocare urgentemente quel tavolo tra Comune, Assessorato Regionale e Sindacati per recuperare in questi mesi di commissariamento il tempo perduto e programmare gli interventi necessari per salvare azienda, il servizio e la piena occupazione dei lavoratori”. Sindacati e lavoratori Atm non hanno dubbi e andranno avanti. La protesta, purtroppo, continua. (Francesca Stornante)

7 commenti

  1. La crisi continua e continuerà senza un progetto serio e complessivo di riequilibrio della macchina comunale. Sembra però che le regole e le norme di legge siano state fatte per “gli altri” e non per gli amministratori del comune di Messina che continuano a prosperare vivendo alla giornata mentre la situazione economica è disastrosa e molto ben nascosta e dissimulata!
    Pulizia e verità e quello che vogliono i cittadini e gli elettori! Il Commissario non si sbottona sul fallimento del Comune la Corte dei Conti fa melina ed i lavoratori e le imprese fornitrici non sanno come fare!
    Quanto dovremo attendere ancora per vedere fatta pulizia!

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  2. veramente un progetto serio ci sarebbe.
    licenziamento per giustificato motivo degli ultimi assunti..

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  3. Massima solidarietà a chi nell’Atm ha sempre lavorato umilmente da anni.
    Nessuna pietà per i responsabili dell’ennesima crisi aziendale messinese.
    E’ possibile che il susseguirsi di commissari, super esperti, top manager non abbia portato soluzioni o quantomeno miglioramenti ??
    E’ possibile che da qualche anno a questa parte l’Atm necessiti di 500-600 persone ??

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  4. Continuate a chiamarli lavoratori dicendo grossissima bugia.
    Sono dei padri di famiglia salariati o stipendiati che hanno avuto elargito per anni senza avere mosso un dito delle somme, magari per colpe di altri (politici, dirigenti e sindacati), ma questo andazzo faceva molto comodo per potere svolgere un secondo lavoro. Adesso siamo in crisi e quindi manca anche il secondo sostegno.
    A mia memoria non ricordo che i dipendenti ATM siano scesi in piazza perchè qualcuno si adoperasse per fare svolgere loro una minima attività lavorativa oppure che dicesse siamo la società di trasporti municipalizzata italiana con il maggiore rapporto tra dipendenti e mezzi movimento.
    I sindacati sono interessati soltanto a reclamare per acquisire meriti (?) da potere utilizzare in future candidature elettorali. Cominciassero a fare un censimento dei dipendenti e dei loro incarichi, non vorrei che si ripetesse lo scandalo dei falsi ciechi o dei pensionati deceduti per cui qualcuno percepisce lo stipendio per dipendenti frattanto deceduti.

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  5. La vera rivoluzione sarebbe poter dire “me figghiu travagna all’Attiemme” e non “u’ ficiru ‘ntrasiri all’Attiemme”, e così anche per tutti gli uffici pubblici di Messina.

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  6. Se, dopo il silenzio e la sbornia elettorale (!?), qualcuno crede che Crocetta e la Regione Sicilia salveranno capre e cavoli… beh, o è cieco o in malafede.

    I nodi vengono al pettine e notizie come queste passano in sordina.

    http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/politica/2012/31-ottobre-2012/regione-debito-record-oltre-18-miliardisi-teme-squilibrio-conti-pubblici-2112506883982.shtml?fb_action_ids=10151243825787145&fb_action_types=og.likes&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582

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  7. gaetano ardizzone 3 Novembre 2012 10:27

    Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ci sono lavoratori che hanno fatto il loro lavoro con puntualità e correttezza, altri che invece di lavorare andavano firmavano ed uscivano per il secondo lavoro.Però la colpa non è loro e di chi doveva controllare e non lo ha fatto.I vari presidenti, direttori, funzionari ed impiegati amministrativi avrebbero dovuto vigilare un po di più, adesso che siano loro a pagare e andare via con lettera di licenziamento. Detto questo, voi dipendenti ATM sappiate che avete dato il vostro contributo allo sfascio di questa azienda e dovreste fare un esame di coscienza ed ammettere le vostre mancanze, anche voi non avete controllato i vostri colleghi che non facevano il loro lavoro e siete stati zitti contribuendo allo sfascio. Dunque colpevoli anche voi e pertanto a casa anche voi.

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