Saitta a Spatari: "Se danneggio UniMe pronto a fare un passo indietro" LA LETTERA

Saitta a Spatari: “Se danneggio UniMe pronto a fare un passo indietro” LA LETTERA

Redazione

Saitta a Spatari: “Se danneggio UniMe pronto a fare un passo indietro” LA LETTERA

sabato 31 Agosto 2024 - 15:15

Dopo l'attacco leghista, il costituzionalista: "Su ponte e autonomia differenziata non rinuncio alle mie idee e agli impegni civili e professionali"

MESSINA – Dopo l’attacco della Lega, il prorettore Antonio Saitta scrive alla rettrice di UniMe Giovanna Spatari e divulga la lettera. Eccola di seguito. In sostanza scrive Saitta: “Non posso rinunciare alla mia libertà di pensiero e qualora il mio impegno professionale e civile dovesse arrecare danno al nostro Ateneo, sento il dovere di mettere a disposizione il mio incarico di prorettore”. Qual è la critica della Lega? Poiché il costituzionalista agisce da giurista, per la Regione Sardegna, contro l’autonomia differenziata e s’impegna contro il ponte, “fa politica pur essendo prorettore”. Contro la grande opera sia come esponente del Partito democratico, sia come legale di alcuni espropriandi.

Ora la palla passa al professore che spiega: “Data la risonanza dalla nota diffusa ieri dalla “Lega per Salvini premier della Sicilia”, mi sembra necessario rendere pubblica la lettera inviata stamattina alla Magnifica Rettrice.

La lettera alla rettrice: “Pronto a rinunciare al ruolo di prorettore per tutelare l’Ateneo”

Messina, 31 agosto 2024

Ch.ma Prof.ssa

Giovanna Spatari

Magnifica Rettrice

Dell’Università degli Studi di Messina

Piazza S. Pugliatti

98122 Messina

Magnifica Rettrice, carissima Giovanna,

come Ti è noto, con una nota non sottoscritta, diffusa ieri dalla “Lega per Salvini premier della Sicilia” e ripresa oggi con grande evidenza dagli organi di informazione locali, viene posta in dubbio l’opportunità della mia permanenza nel ruolo di Pro-rettore con delega all’organizzazione amministrativa del nostro Ateneo in ragione delle iniziative professionali da me patrocinate in difesa della Regione Sardegna, impugnando dinanzi alla Corte costituzionale la Legge n. 86 del 2024 sulla c.d. “Autonomia differenziata” e in difesa dei cittadini soggetti ad espropriazione delle loro abitazioni per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. A tali ragioni se ne aggiungerebbero altre determinate dal mio noto e risalente impegno politico e da non meglio definite ipotesi di conflitto di interessi professionali e che, a giudizio degli autori della nota, nuocerebbero alla “rigorosa terzietà che dovrebbe appartenere all’istituzione”.

Ritengo di aver esercitato il mandato di Pro-rettore sempre e soltanto nell’interesse dell’Ateneo e di aver tenuto distinti, come anche in passato, il ruolo istituzionale che mi hai assegnato dalle mie idee e dalla professione forense che ho sempre esercitato nel rispetto della legge e delle regole di deontologia. Quanto al mio impegno politico diretto, sono da tempo dimissionario da ogni carica attiva e già da moltissimi mesi prima della nomina a Pro-rettore mi sono astenuto da qualsivoglia intervento pubblico.

Premesso quanto sopra, ritengo di non poter rinunciare alla libertà di pensiero e di azione propria di ogni cittadino, di ogni professionista e di ogni studioso e al contempo di dover tutelare l’istituzione alla quale appartengo e alla quale, come sai, dedico il mio pieno impegno: così sono stato educato dalla mia Famiglia e dai miei Maestri.

Proprio per questo, qualora il mio impegno professionale e civile dovesse arrecare danno al nostro Ateneo, sento il dovere mettere a Tua disposizione il mio incarico di Pro-rettore perché tu possa assumere ogni determinazione nell’interesse della nostra Istituzione, e così continuare, senza subire attacchi di tal fatta, nell’opera di guida che hai condotto in questi mesi con grande competenza, determinazione, autorevolezza ed efficacia e che continuerò a sostenere con piena convinzione.

Un caro saluto.

Antonio Saitta

Articoli correlati

7 commenti

  1. Carissimo Antonio Saitta, entrambi, anche se con percorsi di studio differenti, abbiamo vissuto e respirato i valori umani, culturali, civili, professionali, che sono la base e la ragione della nascita e dello sviluppo, nel tempo, nostro Ateneo. Proprio per questo, sento necessario, giusto e coerente, esprimerti la mia personale vicinanza e solidarietà, perchè ritengo che tu li abbia, finora, sempre onorati, difesi e migliorati al massimo livello. In fondo, la Lega, altro non è che un partito politico, ancora molto, ma molto giovane (nacque tra il 1989 ed il 1991, con la denominazione Lega Nord per l’indipendenza della Padania. Invece l’attuale soggetto politico origina nel periodo 2014 – 2018. Il nostro Ateneo, invece, nasce nel 1548 da Papa Paolo III Farnese e venne rifondata nel 1853 da Ferdinando III Re delle Due Sicilie. Nella nostra epoca, essa ha avuto docenti come Vittorio Emanuele Orlando e Gaetano Salvemini. Anno dopo anno, l’Ateneo ha svolto un ruolo di primo piano nelle manifestazioni culturali del Paese, superando anche il difficile periodo della ricostruzione del secondo dopoguerra, sotto la guida dei Rettori Gaetano Martino e Salvatore Pugliatti. Il resto è storia straconosciuta e non mi dilungo. Percio’ io mi e vi chiedo : vogliamo davvero perdere tutto questo o non piuttosto, continuare nell’opera di inesorabile sviluppo, progresso e miglioramento qualitativo, propria di questi ultimi anni ??? Pensiamoci !

    20
    8
  2. “Io non ho creduto mai, invero, che l’Universita’ potesse straniarsi dalle grandi correnti della vita e del pensiero della Nazione, chiudendosi nella eburnea torre della pura sapienza. Io penso che non altrimenti essa possa adempiere alla sua nobile missione di fucina suprema delle coscienze e dei caratteri di coloro , nel cui pugno, staranno un giorno i destini della Nazione , se non attingendo di continuo a quelle correnti , e traendone ispirazione, forza e fecondi germi di vita perpetuamente rinnovantesi”
    Queste le parole del Rettore dell’Università di Torino all’inaugurazione dell’anno accademico 1911-1912 , cerimonia a cui assisteva la matricola 1123 Antonio Gramsci.
    Credo che l’Italia libera e democratica non possa non sottoscrivere queste parole e non solidarizzare con il Professor Saitta di fronte ad un attacco che più che squadristico definirei scomposto e maldestro e che denota da parte di questi sedicenti politici , ancora una volta, una inadeguatezza che non ha precedenti nella storia repubblicana .

    22
    10
  3. Non molli, professore! Vada avanti!

    18
    6
  4. Premesso che non condivido le idee politiche del Prof. Saitta, ma lo stimo come studioso e come persona perbene e preparata. Ricordo che molti anni fa disse una frase che mi è rimasta impressa, cioè che a Messina regnava l’anarchia. E aveva ragione!
    E poi certamente non si può paragonarlo a Salvini, che per me è un ignorante.

    19
    4
  5. Professore qui si tratta letteralmente di arrestare l’avanzata di una nuova specie di barbari.
    Lei va solo ringraziato per tutto quanto fatto.

    16
    0
  6. Professore vada avanti, ha tutto il mio sostegno e la mia stima e posso dire che ha il sostegno e la stima dei messinesi perbene.

    Lasci stare i Barbari e il senatore della provincia di Messina.

    Le auguro buon lavoro

    10
    0
  7. Il professore Saitta in primis è una persona per bene pertanto le critiche mosse dal leghista del sud sono provocazioni che cadono nel vuoto, e poi, da quale pulpito viene la predica.

    5
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007