“Volevo essere brava!”, Paride Acacia: “Un viaggio psichedelico nell’universo femminile”

“Volevo essere brava!”, Paride Acacia: “Un viaggio psichedelico nell’universo femminile”

Lavinia Consolato

“Volevo essere brava!”, Paride Acacia: “Un viaggio psichedelico nell’universo femminile”

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lunedì 29 Febbraio 2016 - 23:07

Paride Acacia, regista di “Volevo essere brava!” presto in scena alla Sala Laudamo, dirige un cast completamente al femminile: otto donne sull’orlo di una crisi di nervi e le loro storie, lo spettacolo è stato tratto dal testo “Il corpo giusto” di Eve Ensler

Il regista Paride Acacia ci racconta il suo nuovo spettacolo “Volevo essere brava!”, tratto da “Il corpo giusto” di Eve Ensler, la storia intrecciata di otto donne, in un’aura punk e pop, trattando temi seri con uno stile ironico. Lo spettacolo si avvale, inoltre, delle coreografie originali firmate da Sarah Lanza.

Perché l’esigenza di portare in scena questo testo?

Mi interessa moltissimo il “mondo femminile” e il rapporto del femminile con il proprio corpo/anima, molto complesso, che a me piace molto indagare. Eve Ensler, autrice del libro da cui è tratto lo spettacolo, fa un viaggio “iniziatico e psichedelico” in rapporto a tutte le palestre, le diete, la chirurgia estetica, ascoltando moltissime donne di età ed estrazione sociale diverse: c’è la manager, la direttrice di una rivista patinata, ma anche una portoricana. Quindi le donne e la loro forma fisica.

Come attore e regista qual è il tuo rapporto con un cast totalmente al femminile?

Il mio rapporto con tutto il gruppo è assolutamente costruttivo e propositivo: gestire diverse donne, anche di diversa età, non è semplice, però loro hanno trovato un giusto equilibrio. Molte di loro lavorano con me da molti anni e altre sono della compagnia Vaudeville, e sono cresciute con me anche attorialmente. È tutto molto stimolante, molto febbrile.

C’è un intento sociale? Possiamo dire che il femminismo sia morto, o che possa sopravvivere solo in forma intellettuale?

No, assolutamente, il nostro non è un tardo femminismo, solo il racconto di un mondo dove il femmineo è in prevalenza, ma senza alcuna militanza. È un teatro di testimonianza. Ovviamente Eve Ensler è ascrivibile ad un certo radicalismo “femminista”; ma lo spettacolo in sé ha solo le rivendicazioni delle donne, che non hanno colore politico, almeno nella mia lettura. Il femminismo in sé è morto nella veste delle rivendicazioni degli anni ’70, ma certi temi sono sempre attuali.

Volevo essere brava!” sarà in scena alla Sala Laudamo venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 marzo. Nel cast Gabriella Cacia, Francesca Gambino, Elvira Ghirlanda, Laura Giannone, Rita Lauro, Anna Musicò, Giovanna Verdelli e Milena Bartolone.

Lavinia Consolato

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