Il tecnico livornese lancia l'ennesimo allarme per le pessime condizioni del terreno di gioco, poi loda e bacchetta al contempo Milinkovic. Il franco-serbo arriva in sala stampa insieme a Pozzebon, duo "croce e delizia" del Messina. Scoramento in casa Vibonese, con mister Costantino che lamenta la mancata concessione di un rigore apparso inesistente
A Melfi la partita era stata sbloccata da un gol in fuorigioco molto dubbio, contro Lecce e Cosenza da due rigori inesistenti. Stavolta la fortuna è girata dalla parte del Messina e non per un errore arbitrale ma per un’autogol. Fino al 53’, infatti, i peloritani stavano giocando male, poi si sono sbloccati. “Eravamo contratti – dice mister Lucarelli -, preoccupati perché non riuscivano gli schemi preparati ma molto è dipeso dalle pessime condizioni del campo. Anche la Vibonese, che di solito ha un buon palleggio, ha sbagliato tanto. Saremo obbligati a preparare due tipi di partita in casa e in trasferta, dove giochiamo su campi migliori. Nell’intervallo ho detto ai miei di buttare nel cesso il lavoro settimanale perché sul nostro campo è impossibile. Contro il Fondi ha penalizzato noi, oggi ha penalizzato la Vibonese, sempre nello stesso punto”.
Secondo il tecnico livornese, il terreno è addirittura peggiorato. “Per un mese bisognerebbe non calcare mai i campi del San Filippo, tranne che per la partita di campionato, e del Celeste, per provare a migliorarli. Ho lanciato un appello per una soluzione transitoria ma nessuno ha risposto. I campi vicini sono in sintetico, l’unico che più si addice e per il quale si spenderebbe meno è quello di Villafranca”.
Poi si passa all’analisi della partita: “Il calcio è spesso deciso dagli episodi, che oggi ci hanno finalmente spianato la strada, poi siamo stati bravi ad approfittarne, rischiando pochissimo e ritrovando la compattezza che aveva contraddistinto la squadra al mio arrivo. Oggi era fondamentale vincere, non importava come, una boccata d’ossigeno per guardare con più fiducia al futuro. Dopo il vantaggio, la squadra si è sciolta e ha ben giocato di rimessa, com’è nelle proprie corde. Il 2 e il 3-0 non sono casuali, sono schemi provati e riprovati in allenamento. Ma dobbiamo lavorare per fare questo gioco già sullo 0-0, non possiamo aspettare l’episodio a favore”.
Lucarelli ribadisce un concetto già espresso nel prepartita, che potrebbe sembrare strano per una squadra appena uscita dalla zona play out. “La mia squadra è forte, anche se per tutta una serie di situazioni non riesce a esprimersi come vorrei. Tolte le prime 5 o 6 squadre, il Messina se sta bene può giocarsela con tutte e, se sta benissimo, può giocarsela anche con le primissime, sulla singola partita. Se la vittoria di oggi è un segnale lo vedremo nelle prossime due partite”. Contro Siracusa e Reggina, il tecnico chiede ai suoi di lottare così come lo chiede una tifosa del Messina che combatte contro una malattia, ma ugualmente presente allo stadio. Paola ha scritto a Lucarelli che, senza celare emozione, ha letto il messaggio in sala stampa.
Poi si sofferma sui singoli: “Milinkovic ha dato bei segnali nella ripresa ma deve farlo anche sullo 0-0. Con me ha sempre giocato e giocherà sempre, però deve essere più incisivo. L’assist per il 3-0 è bellissimo ma lì un attaccante tira in porta, deve avere fame di gol e migliorare nelle scelte degli ultimi 16 metri. Avevamo Foresta, Musacci e Pozzebon acciaccati e Nardini alla seconda da titolare appena arrivato. Appena loro si sono messi a quattro punte, ho tolto Madonia per contrapporre un difensore in più e siamo andati meglio, si ripartiva di più e gli esterni erano più vicini agli attaccanti”.
Il duo “croce e delizia” del Messina, Milinkovic-Pozzebon, arriva insieme in sala stampa. “Siamo entrati in campo con un po’ di paura – dice il franco-serbo -, poi ci siamo sbloccati. Sono contento per il gol di Demiro, gli mancava, spero ne farà tanti altri a Messina. Era un momento difficile per tutti perché non arrivavano i risultati e sembrava girare tutto male. Ma ci siamo aiutati a vicenda e abbiamo dimostrato di essere una squadra. In questo periodo il mister mi ha aiutato tanto, so che devo migliorare ma spero che questa vittoria ci dia fiducia”.
L’attaccante romano spegne, invece, tutte le voci del mercato. “Di concreto non c’è niente e non hanno influito sulle mie prestazioni ma si sono agganciate a un periodo negativo sotto porta. Le prossime due partite possono determinare la nostra stagione”. Il suo gol è stata la ciliegina sulla torta: “Milinkovic ha fatto una giocata da categoria superiore – prosegue – ma anche prima si era sacrificato molto, aveva fatto altri assist. E’ un giovane che può fare la differenza. La partita non era facile perché la Vibonese si chiudeva dietro ed era rapida a ripartire, poi il campo non agevola. Dopo il gol, loro si sono aperti e noi abbiamo trovato spazi. Siamo contenti ma non abbiamo festeggiato perché abbiamo già la testa a Siracusa. La maglia e la storia del Messina pesano tanto, mi spiace ci siano pochi tifosi ma sta a noi riportarli allo stadio”.
Clima opposto, ovviamente, in casa Vibonese. “Dal risultato sembra che la partita sia stato a senso unico – dice mister Costantino -, invece avevamo fatto un’ottima gara, poi abbiamo accusato il colpo. La partita era sui binari giusti, nonostante l’infortunio iniziale di Manzo ci abbia costretto a schierare un terzino nel ruolo di centrale. La gara era equilibrata, potevamo passare in vantaggio e invece abbiamo subito questo gol”.
Dopo la lucida analisi, lo “scivolone”. “Saraniti è stato ammonito per simulazione ma ha ancora addosso i segni dei tacchetti dell’avversario – conclude Costantino -. Questa decisione pesa come un macigno perché, se passiamo in vantaggio, cambia la partita”. Immagini da rivedere prima di dare un giudizio certo ma, dalla tribuna, quello di Saraniti è sembrato un “tuffo” netto pienamente meritevole del giallo.
(Marco Ipsale)