Il direttore generale del Messina, soddisfatto per la vittoria, guarda al futuro. La società chiederà, per l’anno prossimo, l’affidamento esclusivo del Celeste. Già alcuni sopralluoghi in Trentino per valutare la sede del prossimo ritiro pre campionato
La salvezza è ancora da raggiungere e, per averne la certezza assoluta, servirà raccogliere un’altra decina di punti. Il Messina vuole farlo più in fretta possibile per poi continuare la stagione senza assilli, togliendosi altre soddisfazioni. La vittoria contro il Monopoli, quando mancano 14 partite alla fine del torneo, rappresenta un passo in avanti fondamentale per guardare al futuro, a breve e a lungo termine, con più tranquillità. Nelle prossime quattro partite, il Messina affronterà due difficili trasferte (Cosenza e Matera) e ospiterà Paganese e Andria. E saranno soprattutto le partite casalinghe quelle da vincere per mettersi al sicuro. Ecco perché sono importanti i tre punti conquistati contro il Monopoli.
“Ci siamo stretti per raggiungere questo risultato – dice il direttore generale Lello Manfredi -, senza caricare l’ambiente. Già alla vigilia della gara, vedendo gli allenamenti, si capiva che per gli avversari sarebbe stata dura, perché la nostra squadra voleva dimostrare di che pasta è fatta. Le sensazioni erano buone anche sull’1-2”.
Il manto erboso del San Filippo non era in buone condizioni e, più in generale, la situazione degli impianti calcistici non è delle migliori, a partire dal Celeste dove l’erba è ormai un ricordo. “Non è il periodo giusto per fare la riconcimazione – prosegue il direttore -, si possono solo mettere delle toppe. Per il Celeste, invece, non c’è niente da fare, almeno per questa stagione. E’ stato fatto l’errore di darlo a troppe società, mentre noi partivamo in sordina ad agosto. L’anno prossimo chiederemo l’affidamento esclusivo, visto che siamo la squadra della città e abbiamo bisogno di un buon campo di allenamento. Non ci sarà più questo problema come non ce ne saranno altri, legati al fatto che abbiamo iniziato in ritardo. Quando siamo arrivati non abbiamo trovato neanche una maglietta e si doveva ricominciare tutto da zero. In vista del prossimo ritiro precampionato, abbiamo già fatto alcuni sopralluoghi in Trentino per vedere le possibili sedi. Nelle prossime settimane incontreremo gli sponsor tecnici e poi a marzo o aprile decideremo, per farci trovare pronti. Prima raggiungiamo la salvezza matematica, prima possiamo programmare”.
Un inciso, infine, sulle ormai consuete scarse presenze allo stadio. “Non me ne meraviglio – conclude Manfredi – perché conosco la città, forse anche io mi sono abituato a questo modo di vivere il calcio anche se il mio sogno resta quello di una tifoseria che comunque segue la propria squadra, come quelle del Genoa, della Fiorentina o del Torino. Abbiamo fatto tante iniziative per avvicinare i tifosi e non ci fermiamo, siamo stati presenti per dire che non siamo solo una squadra di calcio ma rappresentiamo la città. Il mio obiettivo è quello di non dare mai ragione a Pietro Lo Monaco, che magari ora se la ride perché vede pochi spettatori come aveva detto. Anche questo potrebbe essere un buon motivo per venire allo stadio – scherza – ma passerà, stringiamo i denti”.
(Marco Ipsale)
