Il mister è soddisfatto per la reazione della squadra dopo la mortificazione sportiva rimediata contro la Vibonese. Elogi a tutti reparti, ma c'è ancora molto da lavorare. La felicità di Totò Cocuzza e l'amarezza di mister Giuseppe Raffaele
Da una domenica all’altra, dalla notte al giorno. La scoppola interna contro la Vibonese, poi la vittoria infrasettimanale di Palazzolo e quest’altra di oggi contro l’Igea, le prime due dopo un inizio di stagione disastroso. “Queste due vittorie nascono proprio da quella mortificazione sportiva – dice mister Giacomo Modica -, sono venuti fuori orgoglio, dignità e voglia di rivincita. Le difficoltà fanno parte del calcio ma col lavoro si può raggiungere qualsiasi obiettivo, c’è stata applicazione e una bella risposta caratteriale. Niente di straordinario ma finalmente abbiamo la testa più leggera. Dobbiamo ancora lavorare tantissimo, ad esempio manca il cinismo delle grandi squadre ma non posso certo colpevolizzare un ragazzo del ’99 (Mascari, ndr), che anzi gioca per la squadra e vuole migliorare, spero continui così”.
La squadra ha dato buone risposte in tutti i reparti. A centrocampo molto bene Lavrendi, sufficiente Migliorini, un po’ sotto tono Maiorano. “Ma ho bisogno di gente con la sua esperienza – dice Modica -, anche se non è in condizioni ottimali, perché fa crescere anche chi gli sta accanto”. Soprattutto, finalmente, la porta del Messina è rimasta inviolata. “Ringrazio tutti componenti della difesa per l’impegno che mettono negli allenamenti, si applicano e mi seguono – conclude il mister -. Anzi mi dispiace che qualcuno debba restare fuori e che ogni volta sia un problema come schierare e cambiare a partita in corso gli under”.
Il più felice è il match winner, Totò Cocuzza, al suo primo gol stagionale. “Non è stato facile vivere in questo contesto negativo, mancava serenità ma con mister Modica abbiamo voltato pagina, lui ha grande esperienza e ci ha guidato. Condivido con lui la gioia del gol e con tutta la squadra, oltre che con la mia famiglia, che mi è stata molto vicina. Da martedì dobbiamo lavorare ancora di più, così potremo giocarcela con chiunque. Fisicamente non sono al top ma, stando bene di testa, anche il fisico poi risponde meglio. Sono felice di aver ripagato la fiducia di tutti e soprattutto della parte sana dei tifosi, che mi ha sempre detto di non mollare”.
E' amareggiato, invece, il mister dell'Igea, Giuseppe Raffaele. “Non siamo riusciti a prendere alto il Messina come invece avevamo fatto nelle scorse trasferte, poi abbiamo perso per infortunio Merkaj, che era stato il più pericoloso, e, nell’intervallo, anche Biondo e Fioretti. Il Messina non mi ha sorpreso, è stato costruito per vincere il campionato, spendendo quattro volte quanto abbiamo speso noi. A meno che i loro giocatori non siano diventati improvvisamente dei brocchi, sicuramente risalirà. Oggi ha fatto una buona partita, anche se non eccezionale, non ha avuto grandissime occasioni se non alla fine, quando eravamo sbilanciati, ma ha avuto un buon possesso e siamo stati costretti a subirlo, per la prima volta quest’anno, visto che di solito in trasferta abbiamo sempre creato tantissimo. La terza partita in una settimana, con pochi ricambi, si è fatta sentire. La sconfitta non cambia il nostro campionato, l’obiettivo resta la salvezza, il bel gioco e valorizzare i giovani”.
FINALMENTE IL BRAVO GIORNALISTA PUO’ ESALTARE LA VITTORIA TANTO DESIDERATA DI UNA SQUADRA CHE SEMBRAVA L’ECTOPLASMA DI UNA FARSA