Il mister elogia tutti i suoi calciatori ed in particolare Tavares e Berardi. La salvezza è quasi raggiunta ma Di Napoli, Fornito e Giorgione hanno ancora fame e vogliono ben figurare nel resto del torneo
Per la pessima figura contro l’Andria si era preso tutte le responsabilità. Per l’ottima figura contro il Foggia, invece, mister Lello Di Napoli attribuisce tutti i meriti ai calciatori. “E’ la vittoria del gruppo – dice -, io non c’entro. Sono orgoglioso di loro, lavorano tanto anche perché io sono molto esigente. In settimana abbiamo analizzato insieme l’avversario per cercare di limitare i loro lati positivi ed esaltare i nostri”. Il gruppo, sì, ma due menzioni particolari per Tavares e Berardi: il primo schierato nell’inedito ruolo di esterno offensivo, che però più volte si è trasformato con ottimi risultati in esterno difensivo; il secondo autore di tre straordinari interventi che hanno salvato il risultato. “A Diogo avevo chiesto di fare la partita che ha fatto – prosegue Di Napoli -, gli avevo detto che se ci fosse riuscito avremmo vinto e così è stato. E’ stato bravo a limitare Angelo e ad aiutare Zanini perché loro raddoppiavano sempre con Sarno. Alessandro ha fatto una partita strepitosa e sono contento per lui perché ha passato un periodo in cui ha sofferto”.
Ma cos’è cambiato rispetto alla gara con l’Andria e alla trasferta di Rieti? Perché in quelle occasioni il Messina ha giocato tanto male e oggi tanto bene? “Non tutte le ciambelle riescono col buco – risponde Di Napoli -. Con l’Andria non siamo riusciti a fare bene mentre a Rieti l’abbiamo interpretata nel modo giusto, sono soddisfatto di quella prestazione, noi avevamo tutto da perdere. Invece la vittoria ci ha permesso di lavorare questa settimana con entusiasmo. Accetto le critiche, sono una persona umile e capisco anche lo scetticismo per il fatto che per tanti anni ho fatto l’allenatore in seconda ma sono contento che la società creda in me”.
Salvezza raggiunta? “No – conclude il mister Lello Di Napoli -, speriamo di portare la nave in porto prima possibile. Avremmo potuto iniziare a lavorare da martedì, vista la situazione tranquilla di classifica ma non vogliamo staccare la presa, già domattina siamo in campo a lavorare”.
Se il Messina può festeggiare gran parte del merito è di Giuseppe Fornito, che al 93’ ci ha creduto ed ha realizzato la rete decisiva. “E’ stata una sensazione fantastica – afferma -, un urlo liberatorio, perché dopo il 2-2 eravamo rammaricati. Questa vittoria spazza tutte le critiche e la dedico alla mia famiglia e al direttore Argurio, che aveva previsto un mio gol”. Il riferimento è alle ultime due prestazioni, soprattutto alla sconfitta interna contro l’Andria. “Ogni partita è una storia a sé – termina – ed è caratterizzata dagli episodi. Se non avessimo preso il gol a freddo probabilmente non sarebbe finita in quel modo”.
L’assist per Fornito è arrivato dai piedi di Carmine Giorgione, che ha anche battuto il corner per la testa di Martinelli, in occasione del 2-1. “Vincere in modo così sofferto è ancora più bello, poi contro una squadra importante qual è il Foggia. Ci tenevamo a dedicare questa vittoria a Rebecca e alla sua famiglia”. Salvezza in tasca? “Mancano otto partite – prosegue – e vedremo giornata dopo giornata, di certo oggi abbiamo messo un mattone importante. Non siamo ancora appagati, sapevamo che sarebbe stata una partita in cui sacrificarci e l’abbiamo preparata per limitarli in ogni punto del campo e ripartire. Nel corso della stagione abbiamo avuto alti e bassi ma anche oggi abbiamo dimostrato che possiamo giocarcela con tutti”.
Per il Foggia ha parlato il direttore sportivo Giuseppe Di Bari: “Sapevamo che il Messina era una buona squadra, lo avevamo visto anche all’andata. Con De Zerbi non c’è nessun problema perché la squadra ha una sua identità anche se è in un momento di difficoltà, ma più che altro per i risultati non per il gioco. La sconfitta di oggi non ci stava, anche se il Messina ha dato tutto, noi abbiamo sprecato alcune occasioni”.
(Marco Ipsale)