Di Napoli: “Maledetti infortuni. Sono contento perché la squadra ha dato il massimo”

Di Napoli: “Maledetti infortuni. Sono contento perché la squadra ha dato il massimo”

Marco Ipsale

Di Napoli: “Maledetti infortuni. Sono contento perché la squadra ha dato il massimo”

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domenica 13 Dicembre 2015 - 01:12

Il mister elogia i suoi e si rammarica di non poter mai avere a disposizione l’intera rosa. Lunedì, a Caserta, l’ultimo impegno prima della sosta natalizia. Sul mercato il Messina cercherà una classica prima punta. Le parole di Tavares, De Vito, Legrottaglie e Savanarola

E’ il terzo pari interno consecutivo, quello per il quale il Messina ha mostrato maggiori difficoltà. Contro il Catania lo 0-0 era il risultato più giusto, contro la Juve Stabia i peloritani meritavano di più mentre contro l’Akragas, seppur il pareggio ci stia, si rischiava anche di perdere, con la traversa colpita da Marino ad inizio ripresa. Per questo mister Di Napoli si dice contento all’arrivo in sala stampa: “E’ un punto guadagnato, che ci teniamo stretto, perché la squadra ha l’elastico tirato al massimo – afferma -, paghiamo troppi infortuni e qualcuno è stanco mentalmente e fisicamente. Oggi ho dovuto adattare Zanini da interno di centrocampo, Cocuzza è arrivato all’estremo della fatica ed ha avuto un problema muscolare che spero non sia grave, a Barraco ho chiesto di stringere i denti, Padulano dopo il brutto infortunio ha ancora un po’ di paura. Non ho mai avuto tutta la rosa a disposizione ed è mancato sempre più di un giocatore in ruoli importanti, spesso in attacco, oggi tutto il centrocampo e a Caserta non ci sarà Martinelli, oltre a Palumbo che manca da tanto. L’Akragas ci ha messo in difficoltà ma son felice di aver conquistato un punto lottando con organizzazione e compattezza. Se mancano queste caratteristiche si rischia di perdere. Il nostro obiettivo resta la salvezza ma il campionato è molto lungo e la squadra farà meglio”.

Ultimo impegno dell’anno lunedì prossimo, in casa della capolista Casertana. “Dobbiamo recuperare le forze psicofisiche – prosegue Di Napoli – in vista della trasferta di Caserta, dove proveremo a raccogliere più punti possibili. Non partiamo affatto battuti, la lotta è nel dna di questa squadra. Mi spiace per le continue assenze, non credo di recuperare Bramati mentre spero che Gustavo e Tavares entrino in condizione”.

Poi finalmente la sosta, per una squadra che ha bisogno di rifiatare. “Insieme al direttore Argurio, valuteremo come puntellare la squadra senza fare follie – conclude Di Napoli -. Serve un attaccante con caratteristiche diverse rispetto a quelli in rosa, lo abbiamo cercato fino all’ultimo giorno del mercato estivo e non lo abbiamo trovato, una prima punta classica strutturata, che tiene palla e fa salire la squadra. Magari non farà molti gol, perché chi segna tanto costa tanto ma cerchiamo un giocatore importante, anche di prospettiva, che ci possa dare una mano. Il più vicino a queste caratteristiche, tra i nostri, è Tavares, ma raramente l’ho avuto a disposizione ed oggi avevamo in campo tutte mezze punte”.

Il portoghese è rientrato oggi, per poco più di dieci minuti, dopo una lunga assenza. “Mi dispiace perché mi sono infortunato proprio nel momento in cui stavo raggiungendo una buona forma fisica – dice Tavares – e non ho potuto dare il mio contributo alla squadra in un periodo meno buono rispetto all’inizio e in cui sono mancati anche altri miei compagni. Oggi mi aspettavo una partita difficile perché loro venivano da alcuni risultati negativi, sono stati aggressivi e ci hanno messo in difficoltà, ma siamo stati bravi a restare tranquilli dopo il gol subìto e a fare ancora il nostro gioco, anche se ci è mancato qualcosa. A Caserta la squadra darà il massimo come sempre, siamo in un momento non facile ma lavoriamo per dare il meglio”.

Chi, invece, non è mai mancato dall’inizio della stagione è Andrea De Vito: “La partita è stata condizionata dal loro gol, su un nostro errore, purtroppo può capitare. La reazione è stata buona, ci abbiamo provato anche con quattro punte, concedendo inevitabilmente qualcosa, e alla fine credo che il pari sia giusto. L’Akragas è una squadra forte e ha giocato bene, come già aveva fatto domenica scorsa nonostante la sconfitta. Accettiamo il pari, che ci avvicina al nostro obiettivo, siamo soddisfatti della nostra classifica, ad inizio stagione avremmo firmato per averla così a questo punto. Prima la ruota girava a favore nostro, ora siamo un po’ più in difficoltà, anche perché gli avversari ci rispettano e danno qualcosa in più. Ora andremo a Caserta senza paura, consapevoli che possiamo metterli in difficoltà”.

Il pareggio sta bene anche all’allenatore dell’Agrigento, Nicola Legrottaglie: “Abbiamo fatto una buonissima prestazione, in continuità con le due precedenti, soprattutto col Foggia meritavamo di vincere e invece abbiamo perso. Sono contento perché siamo in crescita, nonostante gli infortuni, oggi eravamo contati. Nella ripresa si poteva pensare anche a vincere la partita ma è subentrata la stanchezza. I tifosi del Messina e dell’Akragas devono ringraziare Dio per la realtà attuale, erano due squadre vicine al fallimento prima che arrivassero le attuali proprietà a salvare tutto. Poi ricostruire tutto in poche settimane non è facile, bisogna avere pazienza, anche perché siamo in linea con gli obiettivi stagionali”.

E’ stato a Messina solo sei mesi, tre stagioni fa, ma sono stati sei mesi importanti perché i peloritani hanno vinto il campionato di serie D e riconquistato il professionismo. Giuseppe Savanarola si è emozionato “a sentire i cori dei tifosi, mi sono venuti i brividi perché ho un bellissimo ricorso e spero che anche loro lo abbiano di me. Per noi è un punto importantissimo perché venivamo da quattro risultati negativi e ora siamo più fiduciosi per il futuro. Il Messina è una squadra quadrata e tutte dovranno sudare per fare punti al San Filippo. Abbiamo fatto una partita attenta, ripartendo in contropiede e dimostrando di essere uniti. Alla fine credo che il pareggio sia giusto”.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Troppi infortuni significano che la preparazione non è quella giusta,

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  2. Troppi infortuni significano che la preparazione non è quella giusta,

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