La riflessione dell'Ucid Sicilia, Unione cristiani imprenditori dirigenti, nello spirito della Dottrina sociale della Chiesa
Sul tema del salario minimo riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota del Gruppo regionale Ucid Sicilia, Unione cristiani imprenditori dirigenti, con il suo presidente Carlo Maletta.
Salario minimo. Verso una nuova contrattazione collettiva
Il dibattito che vede coinvolti le parti sociali in materia di salario minimo, impone una seria riflessione anche alla luce di quanto dispone la Dottrina sociale della Chiesa (Dsc) nei principi rivolti al bene comune.
Infatti la Dsc (305) riconosce ai sindacati il ruolo fondamentale a difesa degli interessi vitali degli uomini impiegati nei vari lavori, fattore costruttivo di ordine sociale e di solidarietà e quindi elemento indispensabile della vita sociale.
Al sindacato (307), oltre alle funzioni difensive e rivendicative, compete una rappresentanza finalizzata ad
«organizzare nel giusto ordine la vita economica». Pertanto, in un contesto quale quello italiano è necessario che le dinamiche contrattuali siano svolte esclusivamente dalle parti sociali in considerazione del fatto che le relazioni industriali sono, dall’emanazione della Costituzione e dello Statuto dei lavoratori, basate su principi di solidarietà e sussidiarietà.
Oggi i sindacati sono chiamati ad agire in forme nuove a tutela di lavoratori con contratti atipici a
tempo determinato (308) in particolare quello rivolto alle donne e ai giovani attraverso forme di
welfare e di partecipazione alla vita aziendale. Questo deve impegnare le parti sociali al rinnovo dei contratti collettivi nazionali già scaduti o in corso di scadenza, riconoscendo alla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati maggiormente rappresentativi la garanzia di una giusta retribuzione a difesa e tutela dei diritti dei lavoratori.
Gruppo regionale Ucid Sicilia