Il commissario del Consorzio autostrade siciliane, ieri presente alla festa del lavoro della Cgil, “smentisce” le affermazioni rese da Buzzanca in mattinata: «Al Cas spetta la gestione del transito, la tecnica ipotizzata per l’aggancio, quella della giunto longitudinale è ancora in fase di sperimentazione»
Sarebbero state le ultime 24 ore prima della grande, attesa inaugurazione, con tanto di taglio del nastro rosso e ospite d’onore, il ministro di infrastrutture e trasporti Altero Matteoli. Oggi invece, parlando ovviamente di svincolo Giostra-Annunziata, si discute di ben altro, ovvero se, come e quando, la nuova rampa, che secondo le previsioni di Buzzanca dovrebbe essere terminata a ottobre, si “aggancerà” al viadotto Ritiro. Un problema certo non da poco, perché alle oggettive difficoltà tecniche, si aggiunge anche una querelle che vede protagonisti il primo cittadino e il commissario del Cas Gaetano Sciacca. Un’opposizione venuta fuori in modo ancor più evidente a seguito del sopralluogo avvenuto ieri ai cantieri di Ritiro, a cui Sciacca non ha preso parte, e al termine del quale Buzzanca ha assicurato la fine dei lavori per l’autunno. A quel punto però, ha affermato il primo cittadino, «se la dovrà vedere il Cas per il completamento e per l’aggancio al viadotto Ritiro, poiché gli studi che verranno effettuati dall’Università riguardano la sicurezza del Ritiro a prescindere dallo svincolo». Secondo quanto spiegato dal presidente dell’Anas Sicilia Ugo Dibernnardo, la soluzione ideale è quella dell’utilizzo di un giunto longitudinale che renderebbe indipendenti le due strutture, senza dunque creare eventuali disequilibri.
Posizione completamente diversa quella dell’ing. Sciacca, ieri ospite del dibattito organizzato della Cgil in Fiera nell’ambio della Prima Festa del Lavoro: «Non capisco il motivo per cui si continuano a rilasciare affermazioni che generano confusione nell’opinione pubblica. Innanzitutto – afferma il commissario del Consorzio con riferimento alle parole di Buzzanca – al Cas spetta solo la gestione del transito e, sulla base della convenzione esistente con l’Anas, eventuali interventi di manutenzione ordinaria, quindi non certo quelli relativi allo svincolo. Detto questo, aggiungo che l’ipotesi del giunto è tutt’altro che percorribile perché si tratta di tecniche in via di sperimentazione che tra l’altro non raggiungerebbero l’obiettivo sperato, perché le due parti sarebbero comunque dipendenti. E’ più che naturale – continua – che per interventi di questa portata, il minimo è quello di fare delle verifiche statiche perché si tratta di strutture vecchie più di 40 anni che inevitabilmente, oggi, non rispondono più agli standard di sicurezza richiesti, perché realizzate con vecchie tecniche e sulla base di diverse prescrizioni normative. E’ necessario adeguare l’esistente. Esattamente come un’abitazione: è normale che oggi un complesso edilizio fatto decine di anni fa non risulti più adeguato. Nel caso dello svincolo si avrebbe, inevitabilmente, un notevole aumento della viabilità, trattandosi anche di uno snodo centrale in vista della realizzazione del Ponte, per cui è necessario intervenire in modo razionale e sicuro. Il problema è a monte, un progetto diciamo “datato” di cui oggi emergono tutti i limiti».
Riguardo poi alla condizioni di stabilità del viadotto, anzi dei viadotti della Messina-Palermo e Messina-Catania, Sciacca afferma: «Non appena il bilancio del Cas sarà pronto, avvieremo una convenzione con l’Università per effettuare tutte le verifiche e i controlli necessari sulla condizione di stabilità, sempre ovviamente con il benestare dell’Anas». E sui lavori di manutenzione attualmente in corso ribadisce: «Speriamo di poter terminare prima del 29, stiamo utilizzando in tutte le gallerie un asfalto drenante che garantirà maggiore sicurezza a chi percorrerà l’autostrada».
Verifiche sismiche già finanziate nel 2005
Ma quante volte il CAS finanzia le verifiche sismiche del viadotto ritiro ?
Egr. Ing. Sciacca, poichè gli svincoli non sono crollati nonostante le periodiche dichiarazioni rilasciate dall’ometto con l’elmetto non si dovrebbero già considerare staticamente verificati?