Omocisteina alta e rischi per la salute

Omocisteina alta e rischi per la salute

Marilena Raffa

Omocisteina alta e rischi per la salute

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mercoledì 29 Novembre 2017 - 08:04

Un’analisi misura i livelli nel sangue, per prevenire malattie cardiovascolari e non solo

La metionina è un amminoacido essenziale che deve essere introdotto nell’organismo attraverso l’alimentazione perché il corpo non riesce a sintetizzarlo in maniera autonoma. È presente principalmente in uova, carne, pesce, soia ed alcuni semi e cereali. Questo amminoacido è coinvolto in numerosi processi ed è importante per eliminare i metalli pesanti, rafforzare unghie e capelli e formare la cartilagine, solo per fare qualche esempio.

Ma non dovevamo parlare di omocisteina? Il punto è questo: tutte le volte che mangiamo proteine, il corpo trasforma la metionina in esse contenuta in omocisteina, grazie alle vie metaboliche. L’omocisteina viene utilizzata dalle cellule di tutto l’organismo per le loro attività, se qualcosa non va questa passa in circolo, innalzando i livelli contenuti nel plasma ovvero la parte liquida del sangue.

Per indicare la presenza eccessiva di omocisteina nel sangue si usa il termine “iperomocisteinemia”. Da qualche decennio si studia la correlazione tra gli alti valori e le malattie cardiovascolari e non solo. Secondo alcuni esperti, infatti, un eccesso di omocisteina in circolo influisce negativamente sul sistema nervoso, cardiovascolare e scheletrico. Altri studiosi, invece, mettono in dubbio il peso eccessivo che è stato dato a questo valore, sin dai primi tempi. La verità è che ancora non si è giunti a determinare, con certezza, i meccanismi che legano iperomocisteinemia e rischi per la salute. Ma che ci siano, è indubbio.

La questione è molto complessa ma altrettanto importante. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito dei criteri di riferimento entro cui il valore dell’omocisteina presente nel sangue può essere considerato normale. Anche il Ministero della Salute, nel documento che contiene le linee guida per la prevenzione dell’aterosclerosi, risalente al 2004, inserisce l’iperomocisteinemia tra i fattori di rischio e consiglia l’assunzione di acido folico, vitamina B6 e B12.

In attesa di ulteriori evidenze scientifiche, è bene tenere a bada questo valore anche se alcuni medici non includono normalmente il controllo dell’omocisteina nella lista degli esami del sangue. Bisognerebbe chiedere al proprio specialista se ritiene importante controllare il livello di omocisteina circolante, soprattutto se, per esempio, si è a rischio trombofilico o in gravidanza.

L’omocisteina alta è solo il “campanellino d’allarme”, una volta scoperta sarà necessario svolgere ulteriori indagini per risalire alla causa. Può essere dovuta a difetti genetici, all’assunzione di alcuni farmaci, ad ansia e stress o semplicemente a cattive abitudini alimentari come una dieta povera di folati.

Diversi studi, ancora in corso, confermano che l’iperomocisteinemia gioca un ruolo importante per emicrania, depressione, malattie degenerative ( Alzheimer e Parkinson), osteoporosi, patologie reumatiche autoimmuni, neoplasie e molto altro. Mantenere basso il livello di omocisteina significa fare prevenzione a 360°, almeno in base quanto scoperto fino ad ora.

Il consiglio del medico: se si effettuano le analisi per stabilire il livello di omocisteina, è bene controllare anche acido folico e vitamina B12. La terapia per contrastare l’eccesso, consiste proprio nell’assunzione di queste vitamine del gruppo B ed allora, è necessario conoscere i parametri di partenza prima di supplementare con gli integratori. Questi ultimi dovranno essere scelti e dosati con cura dal vostro specialista, soprattutto in presenza di mutazioni genetiche che ne impediscono l’assorbimento.

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