L’assessore Bianchi: «La Regione ha rispettato gli impegni assunti»

L’assessore Bianchi: «La Regione ha rispettato gli impegni assunti»

Danila La Torre

L’assessore Bianchi: «La Regione ha rispettato gli impegni assunti»

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mercoledì 23 Gennaio 2013 - 20:20

Il decreto firmato dal dirigente degli enti Locali Luciano Calandra mette nero su bianco le promesse fatte e segna un passo in avanti nell’iter avviato dalla Regione per aiutare i comuni in difficoltà

Nella peggiore delle ipotesi arriveranno a Messina 33 milioni di euro, nella migliore delle ipotesi ne arriveranno 40 milioni, cioè la totalità delle somme confluite nel “Fondo di rotazione destinato ad interventi straordinari per i comuni in condizioni di pre-dissesto”, varato dal Governo Crocetta.

All’indomani della conferma che le risorse regionali ci sono e sono state iscritte in apposito capitolo del bilancio regionale, l’assessore regionale al ramo, Luca Bianchi dichiara: «La Regione ha rispettato gli impegni assunti, basta con lo scetticismo». Il decreto firmato dal dirigente degli enti Locali Luciano Calandra mette infatti nero su bianco le promesse fatte e segna un passo in avanti nell’iter avviato dalla Regione per aiutare i comuni in difficoltà.

In questo momento, in virtù dei requisiti stabiliti dalla normativa regionale (adesione al fondo di rotazione nazionale e sforamento del patto di stabilità nel biennio 2010-2011), gli enti che possono accedere al salva-comuni regionale sono, oltre a Messina, anche Monreale, Belmonte, Mezzagno e Caccamo. La ripartizione delle somme avverrà solo quando si saprà con certezza chi avrà accesso al fondo nazionale, con l’approvazione del piano pluriennale di riequilibrio. «Non appena avremo l’ok dal Ministero, erogheremo le somme», assicura l’assessore Bianchi .

Una rassicurazione importante ma non sufficiente per il ragioniere generale di Palazzo Zanca, Ferdinando Coglitore, che quei 40 milioni li ha già inclusi – su precisa indicazione del commissario straordinario Luigi Croce- nel bilancio di previsione 2012, a copertura di spese già sostenute, e che su quei 40 milioni di euro fa affidamento per non sforare il patto di stabilità 2012, che dovrà essere certificato entro il 31marzo.

A Palazzo Zanca, si teme che, per incassare i fondi regionali, i tempi si dilatino troppo, essendo le somme vincolate all’approvazione del piano pluriennale da parte del Governo nazionale, con il placet della Corte dei Conti. Lo scetticismo di cui parla l’assessore Bianchi, dunque, non è ancora superato e al Comune è ancora corsa contro il tempo per adempiere agli obblighi previsti dalla legge e non lasciarsi sfuggire l’occasione di salire su treno del salva-comuni “romano”, a cui è indissolubilmente legata la “coincidenza” per il “salva-comuni” regionale.

Il viaggio del Comune, però, è solo all’inizio: il piano pluriennale è ancora sotto la lente d’ingrandimento di Croce e dovrà arrivare in Consiglio comunale entro il 27 gennaio. A quel punto, i dirigenti dell’Area economica avranno a disposizione altri 15 giorni per integrare il documento prima di spedirlo a Roma. Una volta trasmesso al Ministero, inizierà la seconda fase, la più difficile. (DLT)

3 commenti

  1. Si fa ancora confusione, nessun piano di rientro pluriennale è in linea con le disposizioni di legge se non contiene tutti i resoconti contabili delle aziende partecipate. Ovvero sia se non si conosce prima di tutto l’ammontare reale del deficit complessivo.
    Bisogna inoltre certificare i residui, i debiti fuori bilancio e quelli presunti dei contenziosi! Infine proporre programmi e progetti industriali per le aziende partecipate affinchè si arresti la continua emorragia di risorse….
    Che tempi sono necessari….?? Fate voi, a mè sembra che sia già troppo tardi!

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  2. Salvatore Vernaci 24 Gennaio 2013 06:24

    Fa un’analisi attenta LUIBEN, infatti il decreto legge del 6 luglio 2012 n. 95, convertito in legge n. 135 del 7.8.2012., dispone a carico degli enti locali una verifica dei rapporti di debito e credito nei confronti delle società partecipate. Gli enti locali, in fase di redazione del rendiconto per l’annualità 2012 dovranno obbligatoriamente allegare una nota che evidenzi i motivi di eventuali discordanze e fornire la motivazione delle stesse. Il Collegio dei Revisori deve procedere ad “asseverare” tale nota. Inoltre la norma prevede che gli enti, avrebbero dovuto, già nell’esercizio finanziario 2012, adottare i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitore e creditorie ed iscrivere nel bilancio 2012 un fondo svalutazione crediti nella misura del 25 % dei residui attivi risultanti al titolo I (Entrate tributarie) e III (entrate extratributarie) aventi anzianità superiore a 5 anni. Previo parere motivato del Collegio dei revisori, il Comune avrebbe potuto escludere dalla base di calcolo i residui attivi per i quali i responsabili dei servizi competenti avessero analiticamente certificato la perdurante sussistenza delle ragioni del credito e l’elevato tasso di riscuotibilità.

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  3. ART.21 COSTITUZIONE. Caro LUBIEN, credo di averlo già scritto, che i piani pluriennali di palazzo Zanca, almeno quelli che ho sottomano dal 2008, possano servire alle facoltà di Economia, per insegnare agli studenti come NON SI ELABORA il documento contabile per eccellenza di un ente locale, il PIANO PLURIENNALE. Tutti sanno che il bilancio pluriennale ha quale principale funzione la verifica complessiva dell’entità e della tipologia dei mezzi finanziari idonei a garantire il mantenimento degli equilibri economico finanziari nel tempo e, in particolare, la
    copertura delle spese di funzionamento e di investimento. Qualcuno dovrebbe dirci, perchè dal 2008 in poi, gli equilibri di cui si parla, furono scritti sulla CARTA STRACCIA. Vale sempre la mia malizia, A PALAZZO ZANCA NULLA AVVIENE PER CASO E NESSUNO E’ INNOCENTE.

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