Secondo giorno a rallentatore: tra cori e applausi arriva Messina Social City

Secondo giorno a rallentatore: tra cori e applausi arriva Messina Social City

Francesca Stornante

Secondo giorno a rallentatore: tra cori e applausi arriva Messina Social City

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mercoledì 21 Novembre 2018 - 22:08

Diverse ore di consiglio comunale per questo secondo giorno dedicato al pacchetto di delibere per arrivare alla rimodulazione del Piano di riequilibrio. Solo tre però le delibere approvate in aula. La più attesa era la nascita della nuova agenzia dei servizi sociali

«Uno di noi, De Luca uno di noi». Il coro da stadio è partito dalla tribuna dell’aula consiliare quando il presidente Claudio Cardile ha letto l’esito della votazione sulla costituzione della Messina Social City. La nuova agenzia che si occuperà dei servizi sociali può nascere. I servizi saranno gestiti direttamente dal Comune senza più bandi, affidamenti, gare d’appalto, cooperative. E dall’alto dell’aula, quando Cardile ha annunciato che la delibera era stata approvata con 15 voti favorevoli e 7 astenuti, è esploso l’applauso dei lavoratori che hanno seguito tutti i lavori, un applauso lungo, sentito che poi si è trasformato in un coro per dire così grazie al sindaco De Luca e al consiglio comunale per aver deciso di rivoluzionare il sistema dei servizi sociali comunali. Dal suo posto il sindaco ha incassato il successo ottenuto anche in questa occasione e a mani giunte ha ricambiato quel grazie cantato come si canta quando un giocatore mette in rete la palla che regala la vittoria a tutta la squadra.

Nel secondo giorno del Salva Messina, amministrazione comunale e consiglio hanno chiuso le delibere che ieri mancavano all’appello. Tra le più importanti ovviamente quella che riguarda la costituzione della nuova agenzia ma anche il contratto di servizio che definisce quali saranno i servizi che questo nuovo ente gestirà. Due temi che hanno impegnato l’aula per quasi tutto il pomeriggio. La seduta però, a differenza del primo giorno, è andata avanti molto a rilento, questo secondo giorno mette nel cassetto solo tre delibere delle 31 totali. Un numero molto esiguo rispetto alle 11 approvate martedì. Tra ripetute sospensioni, pause dovute per attendere i pareri agli emendamenti, riunioni di capigruppo e qualche scontro tra i consiglieri in aula, il risultato di questa seconda giornata appare come un colpo di freno a mano e costringerà l’aula ad aumentare il passo negli ultimi due giorni che restano per la rimodulazione del Piano di riequilibrio fissata per venerdì 23.

Sulla delibera di costituzione della Messina Social City sono stati 9 gli emendamenti presentati per aggiungere o correggere soprattutto alcuni aspetti tecnici, come la precisa specificazione che si tratta di un ente strumentale di natura economica. Ha fatto discutere l’emendamento presentato dal consigliere Pd Felice Calabrò che aveva provato a inserire l’abrogazione del Cda della nuova agenzia per prevedere solo la figura dell’amministratore unico, così come tra l’altro prevede la Legge Madia. Ma il sindaco ha chiesto il ritiro di questo emendamento spiegando che una società così complessa non può essere amministrata da una sola persona. In ottica risparmio dei costi, il sindaco ha fatto inserire con un altro emendamento che piuttosto che avere un collegio dei Reviori dei conti autonomo, l’agenzia dei servizi sociali si servirà dello stesso collegio dei revisori comunali.

Al momento del voto, ad astenersi sono stati i consiglieri del M5S, il consigliere Pd Felice Calabrò e il consigliere Francesco Pagano.

Al momento di trattare il contratto di servizio di quest’azienda a far discutere è stato invece un emendamento di Libero Gioveni che chiedeva di togliere dai servizi di cui si occuperà la Messina Social City le mense scolastiche per salvagurdare gli operatori del servizio che certamente non potrebbero essere assorbiti dalla nuova agenzia e per l'oggettiva difficoltà del Comune a realizzare i centri di cottura necessari. Anche in virtù del fatto che il servizio di refezione scolastica non rientra esattamente nei servizi sociali puri. Sul tema si sono scontrati a muso duro Gioveni e Calabrò, tanto che alla fine il consigliere Calabrò ha deciso di andare via, dopo aver inserito però nel contratto di servizio anche la gestione dei migranti, che era stata prevista nello statuto ma che non era stata riportata nel contratto.

Archiviata con un’approvazione anche la delibera sul contratto di servizio della Messina Social City, l’aula è passata alle modifiche dello statuto dell’Amam.

«Si tratta di modifiche finalizzate a riportare nell’alveo della missione municipale dell’Amam i suoi servizi. Si toglie quell’anomalia della gestione dei cimiteri, si introduce il principio baratto amministrativo e si inseriscono alcuni adeguamenti tecnici a una serie di normative vigenti, nell’ottica di un’Amam che possa diventare gestore dell’Ati provinciale» ha spiegato il sindaco De Luca.

Anche in questo caso emendamento Calabrò-Antonella Russo per prevedere un amministratore unico al posto di un Cda e anche in questo caso nulla di fatto di fronte alle parole di De Luca che ha chiesto di mantenere un organo collegiale piuttosto che rischiare di ritrovarsi con dei podestà a capo delle aziende comunali.

Dura la replica di Antonella Russo: «Prendo atto del voto che l’aula ha espresso e della risposta che ha dato il sindaco, ma la legge Madia prevede il Cda come eccezione. Le ricordo che lei ha fatto votare a quest’aula la costituzione dell’Arisme votata con un Cda. E’ stato votato lo statuto Messina Social City con un Cda. Tra un po’ voteremo Atm e la situazione è la stessa. E’ evidente che al Comune di Messina ci sono tante eccezioni al testo unico enti locali.

Ma le anomalie sollevate non hanno fermato l’aula. Anche le modifiche allo statuto Amam sono state approvate con la sola astensione dei 5Stelle e della consigliera Russo.

Dopo il voto il consigliere Salvatore Sorbello ha lanciato un messaggio al sindaco affinché nella riorganizzazione dell’Amam non vengano dimenticati i lavoratori ex Cea che questa amministrazione non ha rinnovato alla scadenza di contratto. E anche su questo punto De Luca ha dato ampie rassicurazioni che riguardano sia gli ex Cea che gli ex Agrinova: un altro passo indietro rispetto a quella linea dura che era stata scelta all’inizio nel nome dei concorsi pubblici.

Quando già erano le 21 l’aula ha iniziato a discutere il blocco di tre delibere che riguardano MessinaServizi, ma è stata Antonella Russo a fermare tutto chiedendo al sindaco di ritirare gli atti in attesa di sapere giuridicamente quale sarà la sorte di MessinaServizi alla luce del fallimento di Messinambiente e dei rapporti che legano le due società che in questa fase dipendono soprattutto dai commissari giudiziali che adesso devono stabilire quale sarà il percorso fallimentare di Messinambiente. Il sindaco De Luca ha accettato la richiesta, rinviando a venerdì o comunque a quando si esprimerà sull’argomento il segretario generale.

Da qui la scelta di riaggiornarsi domani. Si ricomincerà dal blocco Atm, cioè liquidazione e nuova spa. Il cammino è ancora lungo. E dopo questa giornata a rallentatore si dovrà necessariamente provare a cambiare marcia.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. MessineseAttenta 22 Novembre 2018 09:18

    E così lo scopo dei raccomandati dei servizi sociali è stato raggiunto.
    L’agognata stabilizzazione ai danni delle casse comunali è raggiunta.
    La truffa organizzata trenta anni fa ai danni degli onesti è giunta in porto.
    Ennesima vergogna di un sindaco.

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  2. Ma qualcuno si è posto la domanda se queste persone siano o meno idonee e o capaci di compiere il loro servizio. Io non ho stima del loro servizio. La mia esperienza è pessima.

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