“Le aree Zir e Zis devono essere destinate ai servizi, non all’edilizia privata”

“Le aree Zir e Zis devono essere destinate ai servizi, non all’edilizia privata”

“Le aree Zir e Zis devono essere destinate ai servizi, non all’edilizia privata”

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lunedì 13 Ottobre 2014 - 10:32

Il consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato, e l’arch. Aurelio Siracusano evidenziano la necessità di pianificare il futuro urbanistico delle aree Zir e Zis sulla scorta della scelta dell’Amministrazione Accorinti di seguire il percorso individuato dall’ex assessore all’ urbanistica, Giuseppe Corvaja con la “delibera salva colline”

La strategia condotta dall’amministrazione Accorinti, così come pensata dall’amministrazione Buzzanca, consiste nello “spostamento” dei volumi previsti dal “vecchio” Prg nelle zone collinari entro le aree ex Zir ed ex Zis, entrate a far parte del patrimonio comunale e sottratte alla competenza del soppresso Asi, a seguito dell’approvazione della Legge Regionale numero 8 del 12 gennaio 2012.

Su questo aspetto pongono l’attenzione il consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato, e l’architetto Aurelio Siracusano, i quali già in altre occasioni sono intervenuti in riferimento al futuro delle aree ex Zir ed ex Zis, nella consapevolezza che si tratta di porzioni di territorio da considerarsi assolutamente fondamentali per lo sviluppo della città ed, urbanisticamente parlando, ancora vergini.

La prospettiva è quella di consentire a tutti i proprietari di terreni edificabili non edificati l’utilizzazione dei volumi “… nella misura di un mezzo (1/2), mentre l’altra metà di volumi sarà destinata dall’Amministrazione ai proprietari degli immobili ricadenti nelle stesse zone ex Zir o Zis che accoglieranno tali volumi, in misura proporzionale ai volumi di cui gli stessi risulteranno proprietari”.

Il tutto transiterebbe attraverso il registro dei titolari dei volumi già istituito presso il Dipartimento Pianificazione Urbanistica e, soprattutto, “… sulla base del … Piano Integrato di Recupero Urbano da redigersi da parte dell’Amministrazione nei previsti piani attuativi”.

Secondo Interdonato e Siracusano, è qui che si cela il pericolo: “L’Amministrazione non è chiara su quali siano i propri intendimenti per le aree ex Zir ed ex Zis né su quali siano le proprie linee guida in ordine al Piru ed i tempi di stesura ed approvazione dello stesso. Non è chiara sugli obiettivi urbanistici che intende determinare e sulle ipotesi di sviluppo di aree che sono particolarmente appetibili”.

Nell’ambito della procedura partecipata avviata dall’Assessorato all’Urbanistica, denominata Pi.Co., la III Circoscrizione, con delibera numero 15 del 14 marzo 2014, in riferimento alla parte di territorio ex Zir ed ex Zis compresa tra il viale Europa ed il viale Gazzi, ha previsto chiaramente l’individuazione di aree da destinare a “servizi” ove poter realizzare aree a verde, aree mercato, aree ludico-ricreative “… tutte riconducibili ad uno sviluppo turistico commerciale, che tenga conto delle potenzialità attrattive scaturenti dalla vicinanza al mare”.

“Il pezzo forte di queste aree, in particolare le Zis – osserva Interdonato – sta proprio nella posizione tra il mare ed il centro cittadino, da inquadrare come elementi sui quali creare lavoro ed economia. Il Consiglio Circoscrizionale non ritiene che sia opportuno pensare a queste preziose parti di territorio per finalità differenti da queste e men che meno per la realizzazione di nuovi interventi di edilizia residenziale. Per questa ragione si nutrono grandi perplessità in ordine al meccanismo che l’assessore De Cola intende attivare sulla scorta della delibera salva colline approvata dal dipartimento regionale competente. Il trasferimento dei volumi in aree ex Zir o ex Zis riguarda essenzialmente edificabilità di tipo residenziale per cui si reputa vada in controtendenza rispetto a quanto immaginato non soltanto dalla III Circoscrizione”.

In tal senso desta preoccupazione il testo dell’art. 23 bis nella misura in cui prevede che “E’ consentito a tutti i proprietari di terreni edificabili, non edificati, trasferire, costituire, modificare … i volumi realizzabili sulla base degli indici di cui al vigente Prg …”.

“Ciò fa intendere – prosegue il consigliere – che il diritto ad iscriversi nel registro dei volumi ex art. 23 ter, da utilizzare nelle zone ex Zir ed ex Zis, non spetterebbe solo ai proprietari di terreni siti presso le colline a rischio individuate sulla scorta della delibera n.15/C del 23 febbraio 2012, ma potrebbe costituire elemento di rivendicazione da parte di ogni proprietario. Il pericolo che si cela è, da una parte, quello di compromettere ab origine il futuro delle suddette aree, dall’altra, esporre il Comune di Messina al rischio di una serie infinita di ricorsi e conseguenti risarcimenti”.

Insomma, secondo il consigliere Interdonato e l’architetto Siracusano, l’Amministrazione deve uscire allo scoperto sul tema e “comprendere che l’esigenza di procedere celermente nella direzione di una pianificazione corretta attraverso il Piano Integrato di Recupero Urbano (Piru) appare quanto mai preminente. E’ quanto lo stesso Consiglio della III Circoscrizione aveva già rilevato con un’altra delibera, la numero 22 del 24 aprile 2014 in riferimento agli interventi edilizi consentiti in forma limitatissima in quelle aree ai sensi di quanto dalla Legge Regionale numero 8/2012, costituente un altro fronte particolarmente delicato rispetto al quale la politica non ha stabilito ancora quali iniziative adottare”.

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