Oltre due tonnellate di reti da pesca recuperate dai fondali delle Eolie, nell'ambito dell’iniziativa “Healthy Seas”. Le reti saranno adesso trattate e riciclate.
Un successo l’iniziativa lanciata da “Healthy Seas” in collaborazione con Aeolian Islands Preservation Fund (AIPF), Blue Marine Foundation (BLUE) e Ghost Fishing Foundation e sponsorizzata da Aquafil, con un contributo di AIPF e BLUE. Tra il 6 l’8 ottobre si è proceduto al recupero, dai fondali delle Eolie, di oltre 2 tonnellate di reti da pesca. Si procederà adesso con il recupero del materiale, che sarà trattato e trasformato in nylon ecologico e riutilizzabile virtualmente infinite volte. (Clicca qui per il precedente articolo).
“L’iniziativa Healthy Seas promuove il rispetto dell’ecosistema marino e oceanico, organizzando campagne di recupero di rifiuti solidi adagiati sui fondali e principalmente di reti da pesca abbandonate –ha dichiarato Giulio Bonazzi, Presidente e CEO di Aquafil- Per noi proprio questi rifiuti sono ricchezza e materia prima che trasformiamo in ECONYL®, dando vita a un filo sostenibile apprezzato da grandi marchi di moda e produttori di tappeti e di moquette. Eppure dobbiamo guardare oltre il semplice schema del recupero e riciclo dei prodotti a fine vita, pensando a design sostenibili che permettano la circolarità compiuta delle diverse fasi di vita dei prodotti e a un sistema industriale più sostenibile”.
Nelle operazioni sono stati coinvolti anche i subacquei del Lipari Diving e della Gorgonia Diving Center, i pescatori eoliani e gli uomini della Guardia Costiera.
“Il nostro team con passione, duro lavoro e il supporto dei nostri partner ha portato a termine diverse missioni di recupero nei mari europei –spiega Veronika Mikos, coordinatrice del progetto di Healthy Seas- Con l’obiettivo di impedire alle reti da pesca di danneggiare questi delicati sistemi ecologici. Collaborando con le comunità costiere e le organizzazioni del settore della pesca, speriamo di prevenire l’abbandono nei mari delle reti e di aumentare la conoscenza che questo è un grave problema globale”.
Dopo le operazioni di recupero i subacquei hanno incontrato gli studenti della scuola primaria IC Lipari 1 e della scuola media IC Santa Lucia, con i quali hanno avviato un confronto sulle criticità derivate dall’inquinamento marino e sull’importanza di preservare i fondali. Un’iniziativa dalla duplice valenza, dunque, che punta a sensibilizzare e informare sull’importante tema della salvaguardia degli ambienti marini.
Secondo i dati dell’UNEP e della FAO ogni anno vengono disperse in mare 640.000 tonnellate di attrezzi da pesca, un dato particolarmente preoccupante con un impatto negativo sull’ecosistema. Le reti da pesca, inoltre, rappresentano una vera e propria “trappola” per specie a rischio come tartarughe marine e delfini ma anche per cernie e aragoste poiché permanendo nei fondali anche per diversi anni senza biodegradarsi.
Salvatore Di Trapani