La prima proposta concreta per il futuro dell'azienda Papardo-Piemonte arriva da un Comitato, Sanidea, composto da medici, esponenti politici di vari partiti, sindacati, associazioni e punta a salvare il nosocomio indicando anche il "come". Una proposta affiancata anche dalla necessità di realizzare il polo materno infantile al Papardo e creare al centro un vero e proprio PTE-PTA destinato alle fasce più deboli.
“Dobbiamo ricordarci di un contesto sociale che vede una Messina sempre più povera e sempre più anziana, una città dove le fasce deboli vanno ad aumentare e nella quale togliere pezzi di sanità è un rischio che non possiamo correre”. E’ Clara Crocè, segretaria provinciale Fp Cgil, a sintetizzare il presupposto che ha portato alla nascita di un Comitato aperto e trasversale, Sanidea, per offrire alla città ed alle Istituzioni una proposta concreta, fattibile, a costo zero per il futuro del Papard-Piemonte, senza creare disagi sociali e tutelando lavoratori e pazienti.
La piattaforma programmatica è stata illustrata oggi alla stampa dai promotori e nel contempo sarà portata all’attenzione del sindaco e della deputazione regionale perché è solo a Palermo che si stanno decidendo le sorti dell’azienda ospedaliera.
“Abbiamo scelto questo nome per l’associazione, Sanidea, perché è un’idea sana e allo stesso tempo un’idea per la sanità- spiega la consigliera comunale Antonella Russo, Pd- Il problema del futuro dell’azienda Papardo-Piemonte è la priorità in questo momento e noi abbiamo il dovere di parlare alla testa ed al cuore non solo dei cittadini ma anche di quelle istituzioni che devono fare qualcosa. Non possiamo limitarci alla protesta e per questo abbiamo una proposta che può essere una base di partenza e che parte dal presupposto, ad esempio, per il Piemonte, che si possa dare tutela alle fasce più deboli nell’accesso alla sanità pubblica”.
La piattaforma programmatica presentata dal Comitato Sanidea ha una serie di punti saldi, dal mantenimento della centralità del Piemonte fino al punto nascita al Papardo, senza perdere di vista il Piano di riordino della rete ospedaliera che ha letteralmente “tagliato le gambe” all’azienda, decurtando ben 82 posti letto.
“Noi vogliamo tenere presenti non solo le esigenze di tutela occupazionale- ha spiegato la Crocè- ma anche il diritto alla salute per i messinesi e soprattutto le fasce più deboli. Nel mezzo c’è un Piano di riordino che impone l’eliminazione dei doppioni e andiamo incontro a tagli dolorosi. Proprio per questo guardiamo a quanti, soprattutto anziani, si rivolgono spesso al Pronto soccorso come primo presidio e pensiamo per il Piemonte ad PTE ed un PTA che dia risposte immediate”.
Sul piano tecnico i dettagli sono stati illustrati da Antonio Trino ma prima di addentrarci nella proposta è bene ricordare che la piattaforma di Sanidea interessa anche il Papardo, ed il Comitato si batterà perché sia quella la sede del punto nascita.
“Il Piemonte ha una sua collocazione centrale che va mantenuta- ha sottolineato Guglielmo Catalioto, Cgil medici- ma il Papardo non può perdere il punto nascita perché si tratta di un reparto che deve essere allocato là dove esiste multidisciplinarietà per dare immediate risposte sia alla mamma che al nascituro. Il punto nascita al Papardo peraltro sarebbe a costo zero”.
Due quindi le basi della piattaforma, da un lato il polo materno infantile al Papardo e dell’altro il presidio del Piemonte.
“Non basta dire salviamo il Piemonte- ha chiarito Antonio Trino, Fp Cgil- Se poi non si dice come lo si vuol salvare. Noi stiamo provando a dare una soluzione. Nel dire “come” salvare l’ospedale i presupposti sono tre: la vocazione per l’emergenza, l’allocazione indicata nel piano di protezione civile e l’importanza storica del nosocomio”.
Nella proposta elaborata da tutte le componenti di Sanidea si fanno i conti con il Piano di riordino regionale che impone il taglio dei “doppioni” e nel contempo con l’ostacolo economico per potenziare il pronto soccorso. L’idea principe è fare del Piemonte un Pte-Pta che funga da “filtro” per quei codici verdi e bianchi dietro i quali spesso si celano spesso motivi legati alle lunghissime liste d’attesa.
1)Creazione di un PTE (presidio territoriale d’emergenza) 24H- ovvero un punto d’intervento con competenze cliniche tali da fronteggiare le emergenze fino alla loro attribuzione all’ospedale di riferimento ed in grado di dare risposte a situazioni di minore criticità e bassa complessità.Si può collocare all’interno del PTA.
2)creazione di una postazione della Rete territoriale di soccorso- con la presenza di ambulanze avanzate
3)Creazione di un ospedale di comunità con 20 posti letto- gestito da personale infermieristico con l’assistenza di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, con consulenze specialistiche.
4)Istituzione di AFT (aggregazioni funzionali territoriali) e UCCP (unità complesse di cure primarie)- nell’ambito del PTA
5)realizzazione di un poliambulatorio specialistico H12 con specialisti utilizzabili dal sistema di consulenze per il primo intervento
6)Istituzione di un servizio di pronta disponibilità notturna e festiva
7)servizio di radiologia e laboratorio analisi
8)istituzione di un punto di raccolta sangue
9) istituzione di un ambulatorio infermieristico per esigenze assistenziali e terapeutiche dei pazienti in regime di convenzione
10)nascita di un servizio di riabilitazione e lungodegenza
11)realizzazione di un protocollo con l’Asp per l’eventuale allocazione dell’Uoc di psichiatria e del Sert.
Si tratta, come si vede di una piattaforma programmatica (vedi allegato integrale) che vuol essere un punto di partenza, ma finora è l’unica proposta concreta presentata, peraltro indicando anche la fattibilità a costo zero. Idea che punta a salvare il Piemonte indicando anche come, nonostante il Piano di riordino targato Borsellino e che penalizza la realtà messinese in modo allarmante.
“E’una proposta di grande buon senso- commenta Ninni Artemisia,esperto sanitario del Policlinico- peraltro a costo zero. Dobbiamo evitare che, approfittando di battaglie di piazza qualcuno decida al posto nostro e poi finisca come per l’ospedale Margherita. Non lasciamo che siano altri a Palermo a decidere il nostro futuro”.
Artemisia ha ragione, perché mentre Messina ha trascorso gli ultimi tre mesi litigando e cercando di tirare la corda ora verso il Papardo ed ora verso il Piemonte,a Palermo l’assessore regionale confezionava un “pacco regalo” che tagliava i posti letto come foglie in autunno. Solo tra Papardo e Piemonte ne spariranno 80.
“Dobbiamo capire se questi tagli sono frutto di un’esigenza oggettiva o conseguenza dello scontro di questa estate- ha commentato il deputato regionale Filippo Panarello,Pd- Dobbiamo affrontare seriamente questa tematica e viverla non come un derby ma come una partita che riguarda tutti noi”. Nei prossimi giorni, proprio in quest’ottica il deputato regionale Pd Giuseppe Laccoto chiederà un accertamento sull’effettivo numero dei posti letto attivi, proprio per capire dove si possa agire e dove invece in torto siamo proprio noi. I tagli saranno reali entro il 2016 ma è chiaro che adesso la palla passa alla deputazione regionale che,auspichiamo, trovandosi di fronte una “potatura” da Edward mani di forbice, dovrà difendere la nostra sanità, con intelligenza ma anche senza distrazioni. Spiace vedere che all’appello di Sanidea hanno risposto solo i due deputati regionali Panarello e Laccoto, mentre poi, quando invece c’è da parlare alla folla, si vede la fila per chi sale sul palco.
Come sottolineato dai presidenti di circoscrizione Palano Quero e Cucè, le battaglie campanilistiche rischiano solo di danneggiarci, mentre alla Regione dobbiamo essere compatti se vogliamo avere risposte.
Questi i promotori della proposta:
Antonella Russo, consigliere comunale, Clara Crocè, Antonio Trino,Carmelo Pagana, Giuseppe Nava- Fp Cgil, Guglielmo Catalioto, Attilio Andriolo, Fp Cgil medici. Lucy Fenech e Daniela Faranda, consigliere comunali. Giuseppe Mobilia e Giacomo Camurri, Ugl Medici. Ninni Artemisia, esperto sanitario Policlinico. Lino Cucè, presidente III quartiere, Francesco Palano Quero, pres. IV quartiere, Antonio Zullo, pres. II quartiere. Filippo Barbaro, Nursind, Paolo Quartaronello Nursing-Up.
Collegio Ipasvi Messina- Comitato Aurora-Associazione servizio pubblico Capo Peloro- Centro Studi Adris- Fesmed- Professor Venuto.
Ma che bella proposta ! Sta di fatto che la protesta della popolazione era stata fatta proprio per evitare questa proposta, ossia : la CHIUSURA DELL’OSPEDALE PIEMONTE. Dite chiaro e tondo all’opinione pubblica che non esisterà più un pronto soccorso ne’ la possibilità di partorire o di essere operati al Piemonte. I poliambulatori, i PTE, PPI, PTA sono la strada maestra che porta in Via OSPEDALE MARGHERITA ! Il Piemonte farà la stessa fine ! E tutto questo solo perché si deve salvare il Papardo e il Policlinico ! Vedrete quanti parti si faranno al Papardo e quanti interventi di chirurgia e di ortopedia perderà l’Azienda ! Mi meraviglio di una cosa : MESSINA E’ L’UNICA CITTÀ D’ITALIA AD AVERE COMITATI CONTRO IL MANTENIMENTO DI IN OSPEDALE CITTADINO NELLA SUA IDENTITÀ DI VERO OSPEDALE !!! Brave la Russo la Fenech e la Faranda e bravo il presidente Ipasvi !!! Aspettatevi tanti voti alle prox elezioni comunali e del consiglio dell’Ordine degli infermieri !!!!! Per non parlare poi dei sindacati che faranno tanti proseliti; in primis tutti i dipendenti in esubero che andranno in mobilità ! Vergogna ! Parlate di decreto Balduzzi di Rete Ospedaliera e di Piano per la salute ? E allora dite anche che in base a al Patto per la salute Stato Regioni e ai tagli previsti non potranno esserci 2 neurochirurgie, 2 chir. vascolare, 2 ch. Toracica, 2 ch. Plastica, 2 Anatomia Patologica, 2 malattie infettive, 2 Ematologie nella città di Messina ! Quindi queste strutture andranno al Policlinico e il prossimo passo sarà LA CHIUSURA DELL’OSPEDALE PAPARDO ! Il pranzo e’ servito !
Ma che bella proposta ! Sta di fatto che la protesta della popolazione era stata fatta proprio per evitare questa proposta, ossia : la CHIUSURA DELL’OSPEDALE PIEMONTE. Dite chiaro e tondo all’opinione pubblica che non esisterà più un pronto soccorso ne’ la possibilità di partorire o di essere operati al Piemonte. I poliambulatori, i PTE, PPI, PTA sono la strada maestra che porta in Via OSPEDALE MARGHERITA ! Il Piemonte farà la stessa fine ! E tutto questo solo perché si deve salvare il Papardo e il Policlinico ! Vedrete quanti parti si faranno al Papardo e quanti interventi di chirurgia e di ortopedia perderà l’Azienda ! Mi meraviglio di una cosa : MESSINA E’ L’UNICA CITTÀ D’ITALIA AD AVERE COMITATI CONTRO IL MANTENIMENTO DI IN OSPEDALE CITTADINO NELLA SUA IDENTITÀ DI VERO OSPEDALE !!! Brave la Russo la Fenech e la Faranda e bravo il presidente Ipasvi !!! Aspettatevi tanti voti alle prox elezioni comunali e del consiglio dell’Ordine degli infermieri !!!!! Per non parlare poi dei sindacati che faranno tanti proseliti; in primis tutti i dipendenti in esubero che andranno in mobilità ! Vergogna ! Parlate di decreto Balduzzi di Rete Ospedaliera e di Piano per la salute ? E allora dite anche che in base a al Patto per la salute Stato Regioni e ai tagli previsti non potranno esserci 2 neurochirurgie, 2 chir. vascolare, 2 ch. Toracica, 2 ch. Plastica, 2 Anatomia Patologica, 2 malattie infettive, 2 Ematologie nella città di Messina ! Quindi queste strutture andranno al Policlinico e il prossimo passo sarà LA CHIUSURA DELL’OSPEDALE PAPARDO ! Il pranzo e’ servito !