La vicenda Piemonte è di nuovo sotto i riflettori. Oggi doppia conferenza stampa, con Picciolo e Formica che difendono il ddl e l'Udc che ribadisce la soluzione alternativa. Intanto si registra la nota di Indietrononsitorna "assistiamo a manovre che sembrano da campagna elettorale. La fusione con i neurolesi è l'unica via possibile"
La vicenda Piemonte-Neurolesi sta diventando sempre più terreno di scontro tra opposte visioni e si aggroviglia ogni giorno di più all’interno di un contesto complesso e caotico. Le dimissioni dell’assessore Lucia Borsellino sono state l’inizio di un nuovo capitolo nel già voluminoso libro del destino dell’ospedale Piemonte. Di fatto il ddl che prevede la fusione tra L’irccs e il nosocomio di viale Europa è stato “congelato”, scatenando la ripresa delle polemiche in riva allo Stretto. A riaccendere i fuochi sono state le dichiarazioni del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che ha proposto di trasferire il Piemonte all’Asp fino al 31 dicembre 2016 per salvare il Pronto soccorso che, a suo giudizio, non avrebbe la stessa sorte in caso di applicazione del disegno di legge.
Dopo il botta e risposta della scorsa settimana oggi si ricomincia. I deputati Beppe Picciolo e Santi Formica, firmatari del ddl, terranno questa mattina una conferenza stampa sulla vicenda, per ribadire la validità della soluzione intrapresa e quindi della realizzazione di un polo di riabilitazione del Meridione mantenendo però l’emergenza urgenza. Contestualmente, sempre a Palazzo Zanca, anche il gruppo consiliare Udc terrà una conferenza stampa, per ribadire un’altra posizione già presa il mese scorso, ovvero il trasferimento all’Asp del nosocomio nonché la necessità di riaprire il capitolo ex Margherita. Insomma l’estate si preannuncia su questo fronte più rovente di quella del 2014 anche perché entrambe le parti sostengono la validità della propria tesi, argomentandola ed in entrambi i casi si ribadisce il mantenimento del Pronto soccorso.
Nel frattempo si registra la nota di Indietrononsitorna a sostegno del ddl e della fusione Piemonte-Neurolesi, soluzione già definita dal sindaco la migliore sotto il profilo occupazionale e del diritto alla salute. “Assistiamo esterrefatti ad un continuo balletto di iniziative e manovre che sembrano rivolte a distruggere anziché collaborare per la definizione del "problema" Piemonte- si legge nella nota- Gli ultimi interventi, anche di autorevoli rappresentanti istituzionali, lungi dal contribuire a trovare una soluzione nell'interesse della sanità pubblica e dei cittadini messinesi, sembrano più utili alla ricerca di visibilità di gruppi politici. Vengono sparate bordate su un accordo che aveva trovato una sintesi positiva con la firma di tutte le parti accreditate dall'Assessorato Regionale e competenti per affrontare, in un tavolo tecnico, le problematiche ed i percorsi da attivare per concretizzare l'accordo condiviso. Ricordiamo che il documento è stato firmato dal Sindaco, che deve unicamente pretendere che la sicurezza sia assolutamente garantita e che le soluzioni siano efficaci e qualitativamente applicabili per la cittadinanza messinese; la firma è stata apposta anche dai Direttori Generali dell'Asp, del Papardo-Piemonte, dell'A.O.U. Policlinico, l'Università , la Direzione dell' IRCSS . I verbali dell'accordo sono stati trasmessi alla Regione già da tempo, suonano strane certe reazioni un po' tardive.Il Sindaco, e non solo lui, avevano parlato di sinergia positiva e di vittoria della città , in considerazione del fatto che la soluzione avrebbe garantito la funzionalità e l'efficacia del Pronto soccorso del Piemonte, l'incremento dei posti letto per la riabilitazione in città, le nuove assunzioni di centinaia di professionisti sanitari e la conseguente riqualificazione della struttura Piemonte. Adesso sulla pelle dei messinesi, partono manovre che sembrano da campagna elettorale. Noi stigmatizziamo queste strategie destabilizzanti. L'auspicio è che il neo-assessore regionale alla sanità, nel dovuto rispetto della continuità' amministrativa, dia seguito al percorso che deriva dall'accordo siglato a giugno. Non ci sono sfuggite, peraltro, le pesantissime denunce su sprechi e truffe relativi ai quaranta milioni di euro assegnati per la creazione del mitico "Polo Oncologico". Oggi sembra di capire che si sia perpetrato un vero e proprio saccheggio, che si sia trattato di una tetta enorme a cui tanti, ma davvero tanti, hanno attinto. Che abbiano partecipato al taglio del nastro o no, poco importa, qualcuno dovrà spiegare e giustificare che fine abbiano fatto 80 miliardi delle vecchie lire destinati al benessere sanitario dell'hinterland messinese. Sono stati forse gli extraterrestri? Qualcuno, politico o no, del periodo interessato vorrà spiegarci i connotati di questa maleodorante faccenda ?”
Infine la nota di CittadinanzAttiva: La vicenda "Ospedale Piemonte" non deve costituire un'occasione di diatriba, per dare visibilità politica ai Deputati dei vari Partiti- scrive Salvatore Vernaci-. La Deputazione regionale deve seguire ed abbracciare, concordemente, la volontà popolare, che è quella di avere al centro della Città, un Pronto Soccorso, funzionale ed efficiente, in grado di gestire le urgenze-emergenze.- Il Pronto Soccorso del Piemonte deve assicurare la continuità assistenziale fra territorio e Policlinico e/o Ospedale Papardo; deve essere dotato della cosiddetta "osservazione breveintensiva", cioè la possibilità di trattenere in osservazione un paziente, prima di generare un ricovero, per chiarire meglio la sua patologia. Il Pronto soccorso non deve essere un ambulatorio di guardia medica o turistica, ma una struttura che affronta i casi di urgenza ed emergenza che necessitano”.
Rosaria Brancato