Piemonte, il tavolo tecnico rinvia ad un nuovo tavolo tecnico ristretto...

Piemonte, il tavolo tecnico rinvia ad un nuovo tavolo tecnico ristretto…

Rosaria Brancato

Piemonte, il tavolo tecnico rinvia ad un nuovo tavolo tecnico ristretto…

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lunedì 24 Novembre 2014 - 23:18

Quello convocato nel pomeriggio a Palazzo Zanca sulla vicenda Piemonte è stato una sorta di pre-tavolo, un antipasto del tavolo tecnico ristretto che si terrà martedì pomeriggio per cercare di arrivare ad un documento condiviso da presentare all'assessore regionale Lucia Borsellino

Si ricomincia da dove ci si era fermati lo scorso agosto, in quella seduta aperta del Consiglio comunale divenuta fonte di scontri, silenzi, equivoci, ambiguità e che sul fronte ospedale Piemonte ha portato più confusione che chiarezza.

Così a Palazzo Zanca il tavolo tecnico del tardo pomeriggio convocato dal sindaco, con notevole ritardo rispetto all’annuncio, è servito a riannodare le fila ed a cercare di riprendere un dialogo tra le parti. In realtà si è trattato più di un’esposizione da parte dei partecipanti, delle diverse posizioni, con un unico comune denominatore: la premessa di tutti è stata “nessuno vuole chiudere l’ospedale Piemonte”. Già, però il problema in che modo lo si vuole salvare. In realtà sarà il tavolo tecnico ristretto di domani a cercare di portare, se mai sarà possibile, ad un documento unitario.

Presenti il sindaco e i rappresentanti della giunta, il direttore generale dell’azienda Papardo-Piemonte Michele Vullo che nell’intervento ha sottolineato di non voler chiudere il nosocomio, i rappresentanti sindacali Cgil, Cisl e Uil (che comunque nell’intera vicenda hanno posizioni nettamente distinte), la consigliera comunale Antonella Russo e il Comitato Sanidea, il Comitato Salvare l’ospedale Piemonte, i presidenti degli ordini dei medici e dei farmacisti ed i deputati regionali Pd Filippo Panarello e Giuseppe Laccoto. Assente, ma non c’erano dubbi in proposito, l’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino che finora sulla vicenda non ha aperto bocca almeno ufficialmente ed ha lasciato che sia la sede regionale, in questo momento la Commissione Ars sanità ad esprimere la posizione della città.

Punti fermi inderogabili da alcuni giorni, da quando cioè la Commissione ha approvato il provvedimento relativo al Piano di riordino della rete ospedaliera presentato dall’assessore ponendo una serie di paletti, sono sia il mantenimento di 78 posti letto per acuti al Piemonte (ma non ci sono chiarezze sul destino del resto della struttura) ed il fatto che fino al dicembre 2016 ci sarà tempo per un monitoraggio dei nosocomi dell’isola, in base a parametri che diano le indicazioni utili prima di procedere con eventuali tagli o dimensionamenti.

Cisl, Uil e Comitato Salvare il Piemonte hanno contestato ad Accorinti i troppi silenzi sulla vicenda ed una posizione ferma e determinata per scongiurare la chiusura del nosocomio, chiusura che può avvenire anche “sotto mentite spoglie”. L’ormai nota lettera del sindaco alla Borsellino datata 6 agosto continua ad essere lo spartiacque tra i due fronti. Al tavolo tecnico è intervenuto anche Placido Bramanti che ha illustrato il progetto dell’accorpamento Ircss-Neurolesi-Fondazione Bonino Pulejo-Ospedale Piemonte, ed al centro del disegno di legge firmato da Picciolo e Formica che nei prossimi giorni sarà all’attenzione della Commissione Ars. Bramanti ne ha illustrato i dettagli soffermandosi su quelli che a suo dire sono i vantaggi per il Piemonte, primo fra tutti la possibilità di accedere a due canali di finanziamento, quello destinato alla ricerca e quello destinato all’assistenza.

Assente il resto della deputazione regionale. E’ stato Picciolo con un comunicato a spiegare anche le motivazioni dell’assenza al tavolo tecnico: “Lo dico senza infingimenti, non credo alle “mega assemblee” che hanno come unico scopo quello di “servire” l’immagine di chi le propone, lasciando senza alcun esito la risoluzione dei problemi sul tavolo. Anzi complicando le vicende già intricate e creando aspettative a volte irrealizzabili”. Secondo Picciolo infatti non è quella la sede nella quale l’assessore Borsellino potrebbe affrontare la problematica: “Noi abbiamo raggiunto in sede regionale risultati importanti. E’ grazie al nostro lavoro in Commissione e ad un emendamento firmato da me e Formica che adesso dovrà essere recepito dalla giunta, abbiamo costretto l’ assessore a "calare" la risoluzione approvata all'interno del piano di riordino, con qualche piccolo mal di pancia da parte del Governo. Siamo pertanto orgogliosi del risultato raggiunto che è il frutto di quella Politica reale che nasce dalla consapevolezza che il muro contro muro è distruttivo. Con il Piemonte non dobbiamo fare ulteriori forzature ma attendere il naturale sviluppo del dibattito tecnico-politico che dovrà tenersi nelle sedi competenti carte alla mano!”.

Di fatto comunque il tavolo tecnico di oggi è stato una sorta di pre-tavolo, di antipasto, perché quello più concreto sarà quello di domani (e certamente ne seguiranno altri) e sarà a porte chiuse e ristretto a pochi rappresentanti, Bramanti compreso.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. Ma quando la smettete di fare i tavoli e pensate ad occuparvi dei problemi della città?
    La verità è una sola: non siete capaci di produrre nulla.

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  2. Ma quando la smettete di fare i tavoli e pensate ad occuparvi dei problemi della città?
    La verità è una sola: non siete capaci di produrre nulla.

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  3. La creazione di una struttura pubblica per lungodegenti dà fastidio alla lobby delle case di riposo private.
    Ecco la verità di tanto interesse.
    George

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  4. La creazione di una struttura pubblica per lungodegenti dà fastidio alla lobby delle case di riposo private.
    Ecco la verità di tanto interesse.
    George

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  5. L’analisi di George potrebbe avere una reale e concreta validita’. Inoltre non è da sottacere che tanto accanimento da parte di alcuni sindacati possa essere collegato agli iscritti infermieri e medici che hanno interessi in zona Piemonte. Dell’interesse della città non gliene frega nulla.

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  6. L’analisi di George potrebbe avere una reale e concreta validita’. Inoltre non è da sottacere che tanto accanimento da parte di alcuni sindacati possa essere collegato agli iscritti infermieri e medici che hanno interessi in zona Piemonte. Dell’interesse della città non gliene frega nulla.

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  7. L’ipotesi geriatria e lungo degenza, da profano, mi sembra piuttosto intelligente e tarata su una città che di certo non ha bisogno di tre strutture ospedaliere “complete”.

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  8. L’ipotesi geriatria e lungo degenza, da profano, mi sembra piuttosto intelligente e tarata su una città che di certo non ha bisogno di tre strutture ospedaliere “complete”.

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