Forte la denuncia dei sindacati e delle maestranze in lotta: “Uno dei pochi posti di lavoro rimasti nell’area sta chiudendo e sembra non interessi a nessuno”
Dopo lo sciopero dei giorni scorsi che ha registrato una grande partecipazione, il sindacato e i dipendenti Edipower e delle aziende dell’indotto sono tornati ai cancelli della centrale per attuare un altro sit-in.
“Senza risposte la protesta andrà avanti”, hanno affermato lavoratori e sindacati in questi giorni, denunciando con forza l’isolamento che sta subendo questa vertenza. Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec-Uil continuano ad evidenziare che questo è “ uno dei pochi posti di lavoro rimasti nell’area che sta chiudendo e sembra non interessi a nessuno. C’è un grande gruppo nazionale che fa quello che vuole in una parte consistente della zona industriale di Milazzo, decidendo tra l'altro le politiche industriali ed energetiche dell'isola, e non c'è nessuno che gli chieda conto di tutto ciò”.
“Non è con la chiusura della centrale – osservano i sindacati – o con la richiesta di risarcimenti che si risolverà il problema ambientale la cui soluzione invece presuppone sforzi unità progetti mediazione. Un territorio senza industria e senza lavoro non è un luogo risanato ma solo un posto più povero”.
“Il progetto non c'è e non è mai stato presentato – aggiungono Filctem Flaei Uiltec -, perciò prima di qualsiasi crociata, considerando che vi sono a rischio 400 posti di lavoro, sarebbe opportuno costringere finalmente Edipower ad esibirlo e non consentirgli invece di puntare alla chiusura per poi essere libera di farci altro”.