La questione Edipower e riconversione continua a far discutere; dopo la richiesta di Padre Trifirò di un atto deliberativo di giunta sulla questione, l’ex assessore Trio risponde al sacerdote da anni impegnato nella lotta per la salvaguardia della salute e del territorio
Continua a far discutere la corrispondenza tra padre Trifirò, il sindaco Aliprandi e il consiglio comunale di San Filippo del Mela.
Qualche settimana fa il sacerdote, da anni impegnato nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, aveva scritto al sindaco e ai consiglieri chiedendo un atto deliberativo in cui la giunta municipale facesse proprio l'indirizzo, votato all'unanimità dal consiglio il 2 aprile scorso, di “assoluta contrarietà a qualsiasi ipotesi di implementazione, nella CTE di Archi, di ogni tipologia di impianti di incenerimento o termovalorizzazione di rifiuti e loro derivati, quali combustibili da impiegare per l'alimentazione degli impianti esistenti o di nuova realizzazione”. La risposta di Aliprandi arrivò qualche giorno dopo, in cui si ricordava l’attenzione che l’amministrazione ha nei confronti di questa problematica e veniva giudicata superflua e superata la richiesta di un atto deliberativo della giunta quale ratifica dell’atto di indirizzo politico: “la mia amministrazione non ha alcuna ambiguità da sgombrare, e la realtà di atti amministrativi, fatti politici e comportamenti istituzionali ne sono testimoni inoppugnabili”.
Nella lettera Aliprandi ribadiva la mancanza di un progetto presentato nelle modalità previste dalla legge, mentre Padre Peppe scriveva nuovamente ai consiglieri e al Presidente per sollecitare il sindaco e la giunta “a rendere operativo quanto deliberato all’unanimità in consiglio comunale, altrimenti la vostra delibera rimane acqua fresca non avendo nessun valore giuridico vincolante”.
Il sacerdote chiedeva poi una risposta: la prima arriva dal presidente del consiglio Paulesu, che ribadisce le posizioni del primo cittadino: “Qualsiasi atto di indirizzo adottato dal consiglio comunale vincola le scelte di governo dal punto di vista politico e morale, in quanto rappresenta un’opportunità politica che mira a veicolare l’interesse generale in base alle sollecitazioni rappresentate dai cittadini. L’atto di indirizzo votato in consiglio avrà il suo peso a tempo debito, e sarà il faro dell’interlocuzione istituzionale con la proprietà Edipower/A2A per la ricerca delle migliori soluzioni possibili sulla riconversione della CTE, dal punto di vista della compatibilità ambientale, della tutela della salute pubblica e del diritto al lavoro. Non è previsto che un atto di indirizzo del consiglio comunale debba o possa essere ratificato da una delibera di giunta; semmai, è consentito il contrario”.
A rispondere poi è Andrea Trio, ex assessore ai lavori pubblici, la cui carica è stata revocata qualche settimana fa. Trio scrive a Padre Trifirò all’indomani della comunicazione al Consiglio Comunale della revoca assessoriale per evitare strumentalizzazioni.
“La richiesta da Lei avanzata, trova pieno fondamento nella dignità dell’essere umano, che fin dall’alba della propria esistenza, ha utilizzato e continua ad utilizzare gli giusti strumenti, a propria disposizione, per opporsi a chi ne vuole ledere la propria esistenza. In tutto questo, mi trova allineato e consapevole del Suo pensiero, affinché nei buoni propositi di alcuni dei nostri Amministratori, ci sia un ripensamento ed una presa di coscienza che solo un Atto di Giunta o meglio ancora una Ordinanza Sindacale, in attesa del pronunciamento referendario, possa realmente “blindare” il territorio da qualunque e futuro “atto di violenza”. È un atto dovuto di amore e di consapevolezza nei confronti di tutta la comunità ed oltre.”
Trio spiega poi che anche se da una parte “non è previsto dalle Leggi che un atto di indirizzo, votato in Consiglio Comunale, debba o possa essere ratificato da una delibera di Giunta Municipale, è altrettanto vero che nessuna Legge ne impedisce il verificarsi: è questione di volontà”. Secondo Trio viene confuso il ruolo istituzionale dei vari comuni del comprensorio del Mela con la centralità strategica che riveste l’Amministrazione del Comune di San Filippo del Mela; conclude poi invitando il battagliero sacerdote “a non demordere nell’attività di salvaguardia del Creato e fin da adesso a farsi promotore, in occasione della prossima Giornata Nazionale per la Salvaguardia del Creato, di un grande evento sul territorio che sia per tutti un’occasione per riflettere sul ruolo dell’essere umano e sull’imprescindibile interdipendenza della giustizia e della pace per la Salvaguardia del Creato”.