Tradizioni culinarie e folcloristiche musicali hanno intrattenuto i partecipanti alla prime edizione della festa
Domenica sera a San Filippo Superiore si è svolta la prima edizione de “A festa du paisi”. Buon cibo, canti e balli tradizionali, hanno rallegrato per una sera i residenti e i visitatori del centro, spesso dimenticato e relegato alla periferia. Di seguito la lettera di Josè Villari.
“In tempi di crisi e in barba a tutti i fenomeni depressivi, la comunità di San Filippo si è riunita domenica sera nei pressi della scuola e organizza la prima e dizione de “A festa du paisi”.
Nata dalla volontà dei giovani di San Filippo che hanno avuto la capacità di mischiare, come in una pozione d’altri tempi, ingredienti semplici ma dal risultato efficace: una quantità industriale di dolci variegati, prodotti dalle mamme di ogni età, frutta di stagione dei nostri alberi, la salsiccia del macellaio, rigorosamente cotta alla brace dai signori Rustuturi, il buon pane dei due panifici, il tutto innaffiato da vino genuino, e ci scuserete se manchiamo per un attimo rispetto alla tradizione, ma era presente anche la coca cola per i bambini, e a copertura di varie ed eventuali, un piccolo contributo economico dal tabaccaio e dal sig. putiaru”.
Questo quadro delizioso e genuino aveva per cornice una formazione folcloristica di musicisti di grande esperienza, fisarmonica, tamburelli e non ultime le eccezionali zampogne le cui melodie oltre a farci ricordare il Natale hanno sempre il potere di farci tornare bambini. Ma se è per questo a San Filippo è sempre Natale in quanto a curare la tradizione della zampogna sono in parecchi, pertanto, se venite a trovarci in agosto o in qualsiasi altro periodo dell’anno, è probabile che li sentirete allenarsi, provando magari le nuove zampogne.
Aspettate, non è tutto, i giovani organizzatori, semmai ce ne fosse stato il bisogno, hanno accresciuto l’interesse dei paesani, sorteggiando un bellissimo presepe realizzato da Giuseppe e vinto da una coppia di paesani, che passata l’euforia della vincita e ammirata la piccola opera d’arte sono andati un po’ sul pratico, guardandosi negli occhi e dicendo: “ e ora….aunni u mintemu?”.
San Filippo Superiore, un tempo il paese dei mulini a vento, funzionali alla macina del frumento è da tempo un paese come tanti altri un po’ dimenticato e molto trascurato, l’unico tangibile intervento sono due ponti che ci permettono di attraversare il paese, devo dire a mio giudizio bruttissimi, ma noi zitti zitti ce li teniamo. Sapete per tanto tempo abbiamo dovuto attraversare il paese guadando il torrente, che talvolta come la cronaca ci ricorda non scherza. Certo, anche noi paesani dobbiamo e possiamo fare e pretendere di più, perché in tempi di crisi, una crisi che ancora non ha mostrato il vero volto, queste piccole comunità possono fare la differenza, i valori sono più forti. il senso della famiglia è ancora assai presente, tutto questo non sarà un antidoto alla crisi, ma può aiutare tanto tanto.
Che dire, mi sarebbe piaciuto nominare, tutti ma non è possibile allora ho scelto un rappresentante della splendida serata, l’artista che ha realizzato il bellissimo presepe, Giuseppe Galletta, prossimo laureando in scienze bancarie ed assicurative, uno poco “choosy”, ma molto bravo”.