Nuovo blitz della Polizia di Stato a San Fratello nell’ambito dei lavori di messa in sicurezza dell’abitato e per il contrasto ai crimini ambientali.
A finire nel mirino degli uomini del Commissariato di Sant’Agata di Militello è stata una strada di accesso realizzata dalle ditte che stanno effettuando i lavori dei pozzi drenanti. Secondo i primi accertamenti della Polizia, questo tratto di strada sarebbe stato realizzato con materiale da demolizione non sottoposto a processo di recupero e, pertanto, classificabile come rifiuto speciale.
Dagli accertamenti è emerso che la ditta, su indicazione della Protezione Civile, avrebbe dovuto utilizzare le macerie da demolizione provenienti da un impianto di riciclaggio che ha trattato i rifiuti delle demolizioni degli edifici colpiti dalla frana del febbraio 2010. L’ipotesi investigativa, invece, è che siano stati impiegati anche rifiuti speciali non trattati, ovvero con pezzatura non omogenea e contenente altre tipologie di rifiuti quali ferro, plastica e quindi tecnicamente non riutilizzabili per i rilevati stradali.
I poliziotti, dopo un’attenta verifica del materiale presente, hanno così fatto scattare il sequestro dell’intera strada di accesso, lunga 300 metri, per l’ipotesi di reato di smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi, concedendo comunque alle ditte l’utilizzo della stessa per non bloccare i lavori di messa in sicurezza.
Nelle vicinanze della stessa strada è stato inoltre individuato un sito, della Protezione Civile, di stoccaggio di rifiuti da demolizione, utilizzato per scarichi abusivi, dal quale presumibilmente provengono i rifiuti utilizzati per realizzare la strada.
Al momento non ci sono indagati ma sono in corso accertamenti per individuare le varie responsabilità e accertare natura e provenienza del materiale.
L’operazione di ieri arriva dopo altri sequestri effettuati alla fine del 2014, sempre a San Fratello, per il contrasto dei reati ambientali. In quell’occasione furono denunciate quattro persone e sequestrati alcuni mezzi meccanici, un’intera collina (Pizzo Costanzo) escavata abusivamente e un terreno di 4.000 mq utilizzato come discarica abusiva, un sito di stoccaggio illecito di 1.000 mc di rifiuti da demolizione all’interno di un’azienda di San Fratello e un intero impianto di recupero rifiuti che in realtà effettuava operazioni di smaltimento illecito di oltre 6.000 mq di terre e rocce da scavo, proveniente dai lavori di perforazione, mediante riempimento di una ex cava.