Si discute di alimentazione al Taomoda, con la tavola rotonda “L’importanza della sana nutrizione”, moderata da Fabiana Giacomotti, all’Hotel Excelsior.
La chiave del successo e dell’unicità della Taomoda Week è la sua capacità di porre insieme, in una continuità armonica e perfettamente ben studiata, elementi diversi, moda, arte, design, cultura; e giunti, ormai, all’ultimo incontro prima della grande serata di gala di conclusione nella magica atmosfera del Teatro Antico, il tassello mancante è la sana nutrizione.
Si discute, dunque, di alimentazione, salute, del pregio della nostra dieta, la più sana, che troppo spesso non valorizziamo, con una tavola rotonda di esperti nella bellezza dell’Excelsior Palace Hotel.
I protagonisti del dibattito “L’importanza della sana nutrizione” sono le associazioni solidali cui Taomoda si rivolge: il comitato catanese di ANDOS, Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, presente con il presidente Francesca Catalano, medico senologo e Lidia Torrisi, medico nutrizionista; AIC – Associazione Italiana Celiachia, con i suoi portavoce Salvatore Pellegrino, componente comitato scientifico, Paolo Baronello, presidente AIC Sicilia, Giusy Damigella referente Ragusa, Sonia Interdonato referente Messina. E, ancora, gli interventi di Nunzio Crimi, dirigente scuola di specializzazione in allergiologia ed immunologia clinica; Francesca Rita Cerami, presidente IDIMED, Istituto per la promozione e la valorizzazione; Luigi Napoli, preside dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Salvatore Pugliatti; Luigi Terzago, presidente Fisar, Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori; Gina Russo, presidente Strada del vino dell’Etna della dieta mediterranea; Angela Damigella, delegata azienda agricola Damigella.
A moderare il tutto la giornalista e opinionista Fabiana Giacomotti, con la straordinaria partecipazione della chef Bonetta Dell’Oglio, ambasciatrice dello slow food, coautrice assieme ad Eleonora Lombardo, del libro “Romanzo Culinario”. Una rivoluzione che parte dalla tradizione siciliana, come spiega l’autrice, un viaggio alla ricerca dei prodotti d’eccezione della nostra terra, accompagnati da personaggi quasi fiabeschi e tanti valori nascosti dietro ciascuna pietanza, in una cucina totalmente naturale e slow. Un amore per la cucina che diventa amore a 360 gradi, passando per la dedizione delle donne siciliane nel creare la salsa di pomodoro, i nostri arancini vulcanici, il timballo del Gattopardo, la cassata rivoluzionaria e tanti ancora. Quattro produttori principali prendono spazio tra le pagine: il grano, le api, la carne e gli allevamenti dove gli animali possono essere felici. Si discute, poi, di orto naturale, agricoltura biodinamica e consigli di cucina sana.
Le associazioni ANDOS e AIC portano la loro importante testimonianza, facendo aprire gli occhi su quanto le molte malattie del nostro tempo siano generate da cattive abitudini alimentari. Da qui l’incremento esponenziale dei casi di celiachia, e la difficoltà forte per la vita del celiaco di poter rispondere alle sue esigenze alimentari dentro e fuori da casa. L’associazione è molto attiva su tal frangente, grazie ai prodotti dietetici erogati gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale, il Prontuario degli alimenti del libero commercio e il marchio Spiga Barrata moltissimo è stato risolto, ma ingente resta la problematica della ristorazione. Non essere libero di mangiare fuori casa come chiunque ha un impatto forte sulla vita sociale e per questo l’AIC ha realizzato il progetto Alimentazione Fuori Casa, per creare su tutta la penisola una serie di esercizi ristorativi efficienti, formati e organizzati sulla celiachia e la dieta senza glutine.
Tutti concordano su una soluzione e speranza per il futuro: i bambini. Vanno educati all’alimentazione corretta, di cui le generazioni attuali sono totalmente disinformate. Luigi Terzago, infatti, racconta un esperimento compiuto su giovani adulti, incapaci di riconoscere il vero sapore del burro perché travisato da vari altri elementi.
“I bimbi assorbono quello che dicono e fanno i genitori e lo stesso vale per il cibo. Non possiamo cucinare come MasterChef, ma piatti semplici e non sempre fritti sono possibili. Loro apprendono facilmente, sono il futuro e vanno educati ad esserlo, la scuola fa l’80% del lavoro, deve essere formata. E dobbiamo soprattutto imparare a valorizzare il nostro territorio, le nostre tradizioni, sane, mentre siamo soliti esportare le cose buone, per importarne di negative” afferma Gina Russo.
Ancora una volta, dunque, in questo Taomoda tutto rivolto ai giovani, l’invito va proprio ad essi, a cambiare le sorti del nostro mondo, partendo, già, dalla tavola. E in loro risiede la speranza di tutti.
Si conclude con l’esemplificazione pratica di quanto discusso: un ricco, e sano, apericena con la degustazione dei vini, grazie ai “best wines for Taomoda Week 2019”: Fischetti, Cantine Russo, Tenute di Nuna, Cantine di nessuno, Azienda agricola Tornatore, Tenuta Monte Gorna, Scilio, Irene Badalà, Torre Mora, Etna, Azienda Falcone.
Resta solo l’ultimo appuntamento, sintesi perfetta di tutta la settimana, il grande galà di Taomoda.