Mentre la Cgil scrive a Gucciardi sulla dotazione organica dell'Asp la Cisl presenta un dossier nel quale alle criticità vengono affiancate le proposte.
I sindacati bocciano la dotazione organica dell’Asp. Se la Cgil ha chiesto un incontro all’assessore regionale alla sanità Gucciardi, la Cils ha scelto la strada di un dossier che accanto alla protesta indica le proposte per “far quadrare i numeri” tenendo in considerazione sia le esigenze dei lavoratori che la qualità dell’assistenza. Punto di partenza è però il decreto assessoriale di agosto che tra tutte le aziende sanitarie dell’isola punisce l’Asp 5, paradossalmente, per aver risparmiato eliminando gli sprechi. La Regione ha colto la palla al balzo ed invece di premiare l’Asp per aver risparmiato in 3 anni quasi 19 milioni, la punisce, tagliando ulteriori risorse….
La pianta organica è quindi “figlia” di questo peccato originale ed oggi in conferenza stampa il segretario generale Cisl Funzione pubblica Calogero Emanuele, il segretario provinciale Cisl medici Gianplacido De Luca e il segretario generale della Cisl Tonino Genovese hanno evidenziato tutte le criticità ed i punti deboli della delibera targata Sirna.
“A rischio c’è la salute dei cittadini- ha spiegato Emanuele- In alcune aree di emergenza urgenza si rischia di non poter garantire i servizi minimi. Possiamo dare solo parere negativo, manca l’organizzazione del territorio.”
Il dossier è accurato e riguarda tutti i settori nonché le analisi dei 7 presidi ospedalieri di competenza Asp, quindi i distretti, l’assistenza domiciliare ed alle criticità seguono anche le proposte.
“I manager avevano l’obbligo di rispettare sia il decreto di gennaio,che riguarda la rete ospedaliera che quello di agosto che ha comportato notevoli tagli per l’Asp-spiega De Luca- Di conseguenza se la rete ospedaliera indicata a gennaio indica quelli che possiamo definire i “contenitori” nei quali inserire i numeri, il successivo decreto di agosto di fatto ha ridotto la possibilità relativamente ai contenuti”.
In sostanza proprio i tagli hanno finito con l’incidere pesantemente sulla pianta organica e quindi sull’assistenza e sui servizi erogati ai cittadini.
La somma di 237 milioni e 733 mila euro, budget assegnato da Gucciardi all’Asp- si legge nel dossier- per la formulazione delle nuove dotazioni organiche, non consente di approntare un’azione reale parametrata ai servizi e ai bisogni del territorio. Una massa finanziaria ridotta di circa 4 milioni rispetto al 2011 perché l’Asp nel trienno precedente ha speso 222 milioni 688 mila euro, quasi 19 milioni di euro in meno per servizi ai cittadini. Il bilancio 2014 dell’azienda presentava un avanzo di oltre 6 milioni, ma con una variazione del febbraio 2015 viene registrata una perdita di esercizio di 15 milioni e 320 mila euro, che a chiusura anno porterebbero ad un disavanzo di 8 milioni e mezzo. Il sindacato rivendica la mancanza di un piano finanziario che indichi con certezza dove verranno ripartiti i fondi assegnati all’Asp affinchè vengano spesi tutti per migliorare il servizio e aumentare l’offerta sul territorio. Altrimenti il rischio è che la Regione diminuisca sempre più il budget a disposizione della provincia”. Secondo la Cisl l’utilizzazione massima della somma assegnata darebbe la possiblità di colmare le figure professionali che mancano sul territorio per migliorare quindi il servizio. L’obiettivo della legge regionale 5 del 2009 è garantire servizi attraverso l’aumento del personale infermieristico, degli operatori socio sanitari, degli ausiliari, puntando sul funzionamento dei PTA che erano “scatole vuote” e che invece devono rispondere allo spirito di “de-ospedalizzazione” e all’integrazione dei servizi ospedale-territorio.
Entrando nel dettaglio la Cisl si sofferma su una serie di incongruenze nella delibera relativa alla Pianta organi, dando parere negativo, ed evidenzia il mancato rispetto delle linee guida della Regione, con riferimento alla distinzione tra posti occupati e posti vacanti, una programmazione triennale dei posti che presumibilmente si libereranno per cessazione dal servizio, e che tipo di riconversione si determina nelle dotazioni organiche. Ad un’analisi attenta delle criticità segue poi una dettagliata proposta della Cisl per far fronte ai tagli con una migliore organizzazione del personale, volta a riequilibrare “vuoti” o carenze ed a rendere più vicino al cittadino il servizio sanitario.
R.Br.