Continua l’acceso dibattito sull'ormai imminente nuovo assetto della rete ospedaliera siciliana dopo il si del ministero di pochi giorni fa. Nel nostro territorio abbiamo più volte parlato dei presidi ospedalieri di Barcellona, Milazzo e Lipari. Su quest’ultimo torniamo ancora una volta con le dichiarazioni di Alessio Villarosa, deputato M5s: “Nessun pronto soccorso per Lipari. Situazione impensabile”.
Una riorganizzazione non proprio ottimale, quella della rete ospedaliera siciliana che, ancora una volta, torna a far discutere. A posizionarsi al centro del dibattito, come avvenuto più volte negli scorsi mesi, è il presidio ospedaliero di Lipari per il quale, spiega la deputazione del M5s, non sarà previsto alcun tipo di pronto soccorso.
“Leggendo l’allegato B della nuova rete ospedaliera, definita di ricognizione, si nota che per il presidio ospedaliero di Lipari, presidio definito sede disagiata, non è prevista alcun unità né semplice né complessa di Pronto Soccorso –ha dichiarato Alessio Villarosa del M5s- Speriamo seriamente che ci sia una spiegazione valida che noi magari non conosciamo e che non sia solo un altro grossolano errore di questo assessore e di questo Governo Crocetta”.
Nel documento a cui fa riferimento il deputato Villarosa, firmato il 29 giugno dall’assessore regionale per la Salute Baldo Gucciardi, per il presidio ospedalieri di Lipari –facente parte degli ospedali riuniti insieme ai presidi di Barcellona e Milazzo- risultano, infatti, soltanto un unità operativa semplice di radiologia, un unità operativa semplice di laboratorio di analisi e un unità operativa complessa di anestesia. Tutti gli altri servizi, dunque, saranno vincolati ai presidi ospedalieri vicini ai quali sarà necessario fare riferimento.
“Credo sia impensabile –ha aggiunto il deputato cinque stelle- avere una struttura ospedaliera delicata ed importante come quella di Lipari senza un pronto soccorso, in quanto l’isola di Lipari in inverno spesso si trova completamente isolata, come il resto delle Eolie. Viceversa d’estate è popolata da un numero incredibile di turisti che, a quanto pare, si troveranno a loro insaputa nel terzo mondo, senza possibilità di affrontare in modo moderno ed attuale eventuali emergenze e con possibili ripercussioni all’intero settore del turismo, settore vitale per la sopravvivenza degli isolani e non solo”.
Salvatore Di Trapani