Nei loro confronti il direttore generale dell'azienda Policlinico-Papardo, Michele Vullo, ha già disposto la sospensione dalle mansioni. In base alle nuove normative ora rischiano anche il licenziamento
Hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere l'anestesista Giuseppe Luppino e il ginecologo Giovanni Cocivera. Comparsi davanti al GIP Maria Vermiglio per l'interrogatorio di garanzia, i due medici fermati per aver praticato aborti non autorizzati hanno preferito tacere. Una scelta più tecnica che di motivazione, visto che applicando il fermo la magistratura aveva disposto il divieto di colloquio con i difensori. Non potendosi consultare con i legali, gli avvocati Alberto Gullino, Chiara Sterrantino e Nicola Giacobbe, i sanitari hanno preferito non parlare, almeno per il momento. Il Giudice si è riservata la decisione, e domattina disporrà se convalidare l'arresto e se lasciare in carcere Cocivera e Luppino, o se disporre per loro una misura cautelare meno afflittiva.
Nei loro confronti il direttore generale dell'azienda Policlinico-Papardo, Michele Vullo, ha già disposto la sospensione dalle mansioni. In base alle nuove normative ora rischiano anche il licenziamento.
L'inchiesta del PM Marco Accolla e dell'aggiunto Giovannella Scaminaci sulle interruzioni di gravidanza "clandestine", invece, va avanti. Gli inquirenti in questi giorni stanno sentendo altre donne che sarebbero state trattate del ginecolo, e dirottate nello studio privato del professionista, dove il camice bianco interveniva insieme al primario di Anestesia. Tutto in cambio di somme di denaro di vario importo, hanno raccontato le ragazze agli investigatori. Alcune di loro hanno poi disdetto l'appuntamento finale. Altre, invece, hanno detto sì alle richieste dei sanitari.
Alessandra Serio
Eh già, perché c’è anche questo rischio.
Eh già, perché c’è anche questo rischio.