Il sindacato fa appello a tutti gli operatori del settore affinchè l'intero territorio di Messina non venga penalizzato e la riorganizzazione del settore sia concreta e di qualità
Entro marzo l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza trasmetterà alla Commissione Ars la nuova bozza di Rete ospedaliera, recependo le istanze di integrazione o modifica che da più parti dell’isola sono pervenute.
A Messina uno dei punti dolenti è il futuro del Papardo, che rischia di essere declassato.
Su queste tematiche sono intervenuti il segretario generale della FP CGIL, Francesco Fucile, il segretario provinciale FP CGIL medici Guglielmo Catalioto e i coordinatori provinciali sanità pubblica e privata Antonio Trino e Giuseppe Nava
“Le ultime dichiarazioni rese dell’Assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza, in occasione della visita a Messina, ci impongono, come FP CGIL, di non restare spettatore silenzioso rispetto ad un progetto, quello di riorganizzazione della rete ospedaliera, che non può prescindere dal considerare quanto accaduto negli ultimi anni sul territorio provinciale”.
La spada di Damocle ricordano i sindacalisti è l’applicazione del decreto Balduzzi che però deve essere accompagnata da un’analisi dei bisogni assistenziali e da un’equa distribuzione dell’offerta sanitaria.
“Nonostante infatti, l’iniziale idea di de-ospedalizzazione del paziente, rispondesse alla volontà di avviare un processo di umanizzazione delle cure, che mettesse il malato al centro del SSR, la realtà dei fatti – proseguono i dirigenti della FP CGIL – si è rivelata molto diversa, poiché ai tagli dei posti letto non è corrisposta una riorganizzazione dei servizi sul territorio. Non possiamo non evidenziare che l’offerta territoriale è pressoché inesistente e necessita di interventi strutturali, seri e concreti, che consentano di dare risposte alle esigenze assistenziali”.
Fucile, Catalioto, Trino e Nava ricordano come negli ultimi anni la provincia di Messina abbia pagato in Sicilia il prezzo più alto in termini di tagli di posti letto. Il presidio più falcidiato risulta essere il Papardo, che da Azienda di Riferimento per l’emergenza di III° livello ha subito una declassazione repentina a DEA di I° livello, ed il trend è in continuo ribasso. Gli interventi auspicati dalla FP CGIL, non riguardano però solo il sistema pubblico, ma l’offerta sanitaria convenzionata “che deve essere meglio regolamentata, affinché sia non sostitutiva ma migliorativa del pubblico”. La Funzione pubblica della Cgil di Messina chiede quindi un atto di coraggio a tutti i soggetti istituzionali messinesi “per far si che il nostro territorio non venga più depredato e i cittadini messinesi e gli operatori della sanità messinese si riapproprino di quanto negli anni hanno perso in termini di quantità e qualità dei servizi. Questa è la vera sfida, avere il coraggio di invertire la rotta per evitare un sicuro naufragio del SSR ed ognuno degli attori deve fare la sua parte. Noi siamo pronti”.