Saranno creati 2 posti letto di terapia semi-intensiva post-operatoria, nonchè 4 posti di Utic. L'incontro al ministero della sanità alla presenza degli amministratori dei comuni nebroidei.
Esito positivo per l'incontro romano che ha visto allo stesso tavolo il direttore generale dell'Asp 5 Gaetano Sirna, il capo di gabinetto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, Giuseppe Chiné, il dirigente Eugenio Ceglie ed i Sindaci e gli amministratori nebroidei per mettere un punto fermo sull'ospedale di Sant'Agata.
“Il risultato scaturito da questo incontro – ha evidenziato il capogruppo Ars Sicilia Futura Beppe Picciolo – ci soddisfa pienamente poiché sono state accolte tutte le richieste per le quali in questi mesi ci siamo battuti, senza guardare al colore delle casacche di appartenenza con l'unico obiettivo di mettere in campo un progetto sanitario importante per la zona dei Nebrodi attraverso il potenziamento dell'ospedale di Sant'Agata. Il rilancio del nosocomio (come da me già indicato nella risoluzione che venne fuori in occasione della prima presentazione della rete ospedaliera) parte, su questo territorio, dalla creazione dei due posti letto di terapia semi intensiva post-operatoria che affianchino il reparto di chirurgia e consentano allo stesso di poter svolgere quella attività di chirurgia “pesante” che servirà a qualificare e valorizzare la professionalità esistenti in un reparto, soprattutto alla luce dei numeri richiesti dal decreto Balduzzi”.
Il deputato spiega inoltre che i 4 posti di Utic, con le essenziali attrezzature connesse, consentiranno alla cardiologia ed al reparto di medicina dell'Ospedale di Sant'Agata di essere polo di attrazione per il territorio.
Gli obiettivi hanno avuto anche il via libera del direttore generale dell'Asp di Messina Gaetano Sirna e dall'Assessore e sono stati condivisi anche dal sottosegretario Davide Faraone, in seguito al “pressing” che in commissione sia Picciolo che la vicepresidente Bernardette Grasso hanno portato avanti.