Torniamo a parlare ancora una volta della chiusura del punto nascite di Lipari. Una decisione, questa, che ha già scatenato nei giorni un ampio dibattito. Ad aggiungersi al coro di voci che intervengono sull'argomento, adesso, anche i rappresentanti di Uil-Fpl che si dichiarano “sconcertati da quest’insensata scelta”.
Prosegue l’odissea del punto nascita di Lipari per il quale la chiusura sembra sempre più inevitabile. Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, che avevano visto scendere in campo numerosi personaggi politici, arriva adesso la nota dei rappresentanti Uil-Fpl firmata dal segretario provinciale di Messina Pippo Calapai e dal segretario aziendale di Messina Salvatore De Gregorio.
“Il Presidio Ospedaliero di Lipari da sempre rappresenta un importante punto di riferimento per l’intero arcipelago eoliano –si legge nella nota diramata da Uil-Fpl – Le isole, infatti, rappresentano un contesto di particolare complessità per tutta la sfera sanitaria e uno dei punti di massima criticità del Servizio Sanitario Nazionale che, nella specifica realtà delle isole minori, viene accentuata dalla distanza dalla terraferma, dalle difficoltà a garantire collegamenti stabili, soprattutto nel corso delle stagione invernale che rende alquanto aleatorio il termine di distanza e quindi la realizzazione del diritto alla salute che deve essere garantito a tutti i cittadini. Per questi motivi riteniamo sconcertante la decisione di chiudere il punto nascita di Lipari, soprattutto dopo le rassicurazioni dei mesi scorsi, da parte della Regione, sul suo mantenimento”.
I rappresentanti di Uil-Fpl proseguono poi aggiungendo che “Il provvedimento lascia presagire un lento e gravissimo progressivo smantellamento un pezzo per volta, del Presidio Ospedaliero. La gravissima decisione , assunta in nome della sicurezza, oltre a negare il diritto alla nascita espone inoltre le circa 120 gravide annue delle isole ai maggiori rischi legati a trasferimenti in urgenza che, a causa delle frequenti avversità meteo, non sono sempre realizzabili”.
Una necessità inderogabile, dunque, quella di mantenere il punto nascita di Lipari, la cui chiusura causerebbe numerosi disagi più o meno gravi. I rappresentanti di Uil-Fpl, tuttavia, rincarano la dose e aggiungono che non solo ritengono la scelta poco ponderata ma anche in contrasto con “il Progetto pilota per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle Isole Minori e nelle località caratterizzate da difficoltà di accesso”.
“Sulla base di quando evidenziato chiediamo –si legge nelle ultime righe della nota- il mantenimento delle UUOO di Ostetricia/Ginecologia, con nido percorso nascita/parto con doppio binario, prevedendo la gestione in loco dei casi a bassa complessità (gravidanze fisiologiche) e il trasferimento in Presidi a maggiore complessità (II° – III° Livello) delle gravidanze a rischio, in deroga a quanto previsto dall’accordo Stato–Regioni del 16.12.2010, garantendo la presenza dei requisiti e degli standard di qualità e della sicurezza previsti per il I° livello di ostetricia/neonatologia del citato accordo”.
Una soluzione, dunque, ci sarebbe. Ma sarà quella giusta? E, soprattutto, verrà presa in esame? I rappresentanti sindacali, a tal proposito, propongono un incontro col Ministro Lorenzin, il presidente regionale Crocetta e l’assessore regionale Gucciardi. Riceveranno risposta positiva?
Salvatore Di Trapani