I rapporti tra Università e Regione per la gestione dei Policlinici. Ecco il protocollo d’intesa

I rapporti tra Università e Regione per la gestione dei Policlinici. Ecco il protocollo d’intesa

I rapporti tra Università e Regione per la gestione dei Policlinici. Ecco il protocollo d’intesa

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venerdì 09 Gennaio 2015 - 08:15

Obiettivo una maggiore integrazione tra le attività assistenziali e quelle didattico-formative e scientifiche. A differenza delle altre due aziende siciliane, il Policlinico “Gaetano Martino” vanta un saldo attivo di alcuni milioni di euro

Sono stati firmati ieri, nella sede dell’Assessorato regionale alla Sanità, dove era presente il rettore Pietro Navarra, i protocolli d’intesa che regolamentano i rapporti tra le Università di Messina, Catania, Palermo e la Regione in merito alla gestione dei Policlinici universitari.

Il tavolo tecnico ha preso l’avvio nell’autunno 2013. Su forte sollecitazione da parte dei rettori e in piena sinergia con essi, l’assessore Lucia Borsellino ha riconosciuto la necessità di intervenire con una nuova filosofia nella redazione dei protocolli d’intesa per favorire una maggiore integrazione tra le attività assistenziali e quelle didattico-formative e scientifiche all’interno delle aziende ospedaliere-universitarie. Le riunioni del tavolo si sono succedute ad intervalli mensili per giungere alla stesura di un testo concordato di 19 articoli. La delegazione dell’Università di Messina che ha partecipato al tavolo tecnico regionale era composta dal rettore-vicario Emanuele Scribano, dal pro-rettore con delega ai rapporti col Policlinico, Giovanni Tuccari, e dal pro-rettore con delega alla gestione delle risorse umane Carlo Mazzù, i quali hanno operato in piena sintonia con il rettore Navarra. Il contenuto dei protocolli ha beneficiato del continuo e fruttuoso confronto che l’Ateneo ha intavolato con il dott. Marco Restuccia e gli altri vertici aziendali del Policlinico “G. Martino”.

L’Università di Messina e l’amministrazione Regionale hanno assunto il reciproco impegno ad una collaborazione leale e paritaria finalizzata a realizzare un sistema integrato di alta formazione professionale, di sviluppo della ricerca bio-medica e clinica e delle connesse attività assistenziali, pur nel quadro di compatibilità delle risorse disponibili. Con tale spirito e in linea con quanto previsto anche nel passato, la nomina del Direttore Generale del Policlinico avviene con decreto del presidente della Regione, previa intesa con il rettore. Diversamente dal passato, invece, il contratto del direttore generale fissa, oltre agli obiettivi generali, quelli specifici di salute e di funzionamento dei servizi che vengono stabiliti dall’assessore e quelli relativi all’attività di didattica e di ricerca che sono individuati dal rettore dell’Università. L’assessore alla Salute ed il rettore negoziano annualmente gli obiettivi specifici con il direttore generale.

I nuovi protocolli d’intesa prevedono, altresì, la proposta di nomina di un direttore scientifico, aggregato alla Direzione Strategica Aziendale, con il compito di svolgere un coordinamento scientifico delle attività e dei progetti di ricerca correlati all’attività assistenziale e in raccordo con le funzioni scientifiche delle Università.

Si è proceduto ad una nuova redazione dell’articolo riguardante il Collegio di Direzione del Policlinico, definendone in modo più preciso sia le modalità di convocazione che la sua composizione. Nel dettaglio si è previsto che possono parteciparvi il rettore o un suo delegato, il presidente della Scuola di Medicina o un suo delegato, i direttori dei dipartimenti universitari per le necessari integrazioni su specifici argomenti.

Come nel passato, la Regione si impegna a riconoscere i maggiori costi indotti sulle attività assistenziali dalle funzioni di didattica e di ricerca, corrispondendo al Policlinico un’integrazione della valorizzazione annua dei Drg (cioè i gruppi diagnostici in base ai quali vengono definite delle prestazioni sanitarie). Diversamente dal passato, invece, l’integrazione riconosciuta al Policlinico, crescente per le specialità di base e le discipline specialistiche con case-mix più rilevante, è maggiore. A ciò inoltre è aggiunta un’ulteriore integrazione della valorizzazione annua dell’attività assistenziale complessiva. Tali integrazioni tengono conto per ciascuna Università della situazione amministrativo-contabile delle aziende ospedaliere di riferimento alla fine dell’anno precedente. Nel merito, sulla base degli ultimi dati di bilancio, a differenza delle altre due aziende siciliane, il Policlinico “Gaetano Martino” vanta un saldo attivo di alcuni milioni di euro.

Per quanto attiene all’impegno orario del personale universitario per le attività assistenziali, esso è stato determinato – ai fini della dotazione organica – nel 60% del corrispondente personale del Ssn per i professori ordinari e del 50% per i professori associati ed i ricercatori. Si tratta di una significativa innovazione a favore di coloro che devono percorrere le tappe ulteriori della carriera universitaria, disponendo così di un maggiore quota temporale.

Al contrario di quanto avveniva finora, l’attività di formazione manageriale e organizzativo-gestionale del personale delle aziende ospedaliere potrà essere direttamente affidata alle Università titolari del rapporto convenzionale. L’Ateneo peloritano è già dotato delle strutture e delle competenze che permetteranno di gestire il servizio autonome, anche con l’apporto di centri di ricerca e formazione di livello nazionale e internazionale.

In uno degli ultimi articoli, prima delle norme finali e transitorie, si dispone che l’Università concorderà con la Regione l’attuazione di progetti di ricerca, finanziati da quest’ultima.

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