Torna ad accendersi la polemica sul decreto relativo al piano di rientro della rete ospedaliera. L'ex consigliere saponarese Alessio Calderone: "Va abrogato e riprogettato. Non si possono combattere gli sprechi riducendo i servizi indispensabili”.
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Torniamo a parlare di rimodulazione della rete ospedaliera. Nonostante siano trascorsi diversi mesi, infatti, la protesta e le conseguenti polemiche non accennano a placarsi. Dopo le numerose iniziative intraprese lungo tutta la costa tirrenica, al fine di mantenere attivi i PTE e PPI a rischio soppressione, i riflettori sono adesso puntati sul nuovo governo regionale.
E' dura la critica mossa dall'ex consigliere comunale saponarese Alessio Calderone. "Il neo presidente Nello Musumeci -ha dichiarato- assuma le proprie responsabilità e abroghi al più presto questo atto scellerato della passata legislatura, al fine di garantire il diritto alla salute di tutti i siciliani e di quanti, per motivi diversi, possono trovarsi sul nostro territorio. A distanza di due mesi, nonostante le migliaia di firme raccolte dai comitati spontanei, nati per contrastare questo scellerato atto, e i numerosi incontri tenutisi sul tema la giunta Musumeci non ha ancora avviato alcun intervento concreto".
L'ex consigliere prosegue poi sottolineando come, nel corso della passata legislatura, la provincia di Messina sia stata più volte penalizzata. "Su un vasto territorio come il nostro, dotato di scarsi collegamenti -dichiara ancora Calderone- risulta impensabile effettuare un drastico taglio sui medici del 118 che, oggi, eseguono un primo soccorso spesso salvavita. Circa il 50% degli interventi, infatti, si risolve con un trattamento domiciliare determinando, di fatto, un mancato ricovero inappropriato con conseguente contenimento dei costi".
Le ambulanze necessitano dunque, secondo l'ex consigliere saponarese, della costante presenza di un medico a bordo. "Diversamente -dichiara Calderone- il personale soccorritore deciderà di portare il malato presso il presidio medico più vicino e non presso l’ospedale più idoneo rispetto alle esigenze di pronto soccorso del malato stesso, con la conseguenza che, soprattutto in caso di insorte patologie neurologiche o cardiologiche, non si potranno agevolmente rispettare le priorità della rete tempo dipendente dell’infarto e dell’ictus".
Un'azione di filtro indispensabile, dunque, che concorre a mediare gli accessi ai pronto soccorso altrimenti fortemente congestionati da un afflusso di utenze indiscriminato.
Il consigliere conclude poi lanciando una pungente proposta, correlata da un invito ad azioni collettive da parte di tutti i sindaci del messinese: "Ritengo ci siano i termini affinché il governo regionale persegua legalmente chi ha tentato, con questo incomprensibile decreto, di mettere a repentaglio la salute dei siciliani. Questo in considerazione del fatto che contrasta palesemente con i principi costituzionali e con quanto stabilito nelle conferenze stato – regioni. Intanto sindaci e comitati si uniscano e chiedano un audizione presso la commissione sanità all’Ars con la presenza dell’assessore Razza, al fine di poter rappresentare le criticità più volte evidenziate nel corso di questi mesi".
Salvatore Di Trapani