I due medici del Papardo sono adesso ai domiciliari, come disposto dal Tribunale del Riesame. L'inchiesta intanto va avanti
Si aprono le porte del carcere di Gazzi per Giuseppe Luppino e Giovanni Cocivera, i due medici dell'azienda ospedaliera Papardo fermati e poi arrestati con l'accusa di praticare aborti clandestini. Il Tribunale del Riesame ha concesso al primario di Anestesia ed al ginecologo gli arresti domiciliari. La decisione è arrivata oggi, dopo l'udienza di ieri davanti al Collegio della Libertà (presidente Genovese); i giudici hanno parzialmente accolto le richieste dei difensori, gli avvocati Alberto Gullino, Chiara Sterrantino, Nicola Giacobbe e Carlo Autru, e scarcerato i medici, che hanno il
divieto di comunicazione.
I due sanitari sono al centro di una doppia inchiesta, condotta in parallelo dalla Squadra Mobile di Messina e dagli agenti della Sezione Stradale, che ha portato alla luce che entrambi dirottavano le pazienti nel loro studio privato, per praticare l'interruzione di gravidanza. I due spingevano le pazienti allo studio provato con spiegazioni pretestuose, secondo gli investigatori, per incassare il corrispettivo di un intervento non autorizzato ed effettuato in condizioni sanitarie non garantite.
I due sanitari sono al centro di una doppia inchiesta, condotta in parallelo dalla Squadra Mobile di Messina e dagli agenti della Sezione Stradale, che ha portato alla luce che entrambi dirottavano le pazienti nel loro studio privato, per praticare l'interruzione di gravidanza. I due spingevano le pazienti allo studio provato con spiegazioni pretestuose, secondo gli investigatori, per incassare il corrispettivo di un intervento non autorizzato ed effettuato in condizioni sanitarie non garantite.