Sanità, la Uil: «La Prefettura di Reggio disponga l'accesso antimafia al Gom»

Sanità, la Uil: «La Prefettura di Reggio disponga l’accesso antimafia al Gom»

Mario Meliado

Sanità, la Uil: «La Prefettura di Reggio disponga l’accesso antimafia al Gom»

Tag:

giovedì 03 Febbraio 2022 - 19:15

Denuncia "ad alta tensione" del segretario provinciale Azzarà, che contesta anche l'assenza di un dg e la congruità dei numeri forniti in tema di Covid

REGGIO CALABRIA – Nuccio Azzarà, segretario provinciale della Uil con una militanza di lungo corso nel segmento Sanità e tante clamorose denunce pubbliche nel suo “carniere” da sindacalista, è convinto che le cose al Grande ospedale metropolitano non vadano affatto bene.

Un momento della conferenza stampa di Nuccio Azzarà, segretario provinciale della Uil (3.2.2022)
Nuccio Azzarà, segretario provinciale della Uil,
in un momento della sua conferenza stampa

Chiede che la Prefettura disponga l’accesso antimafia – prodromico a un possibile clamoroso scioglimento dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria –, invoca un’azione forte della Procura della Repubblica.
Ed evidenzia che al Gom ci sono molte, troppe anomalie.

«Qui comanda ancora la ‘ndrangheta»

Nel corso della conferenza stampa tenuta nella sala “Spinelli” del Gom, ad esempio, esplode rispetto all’andazzo all’interno del nosocomio reggino. «Già in passato abbiamo detto a chiare lettere che all’ospedale di Reggio Calabria comanda la ‘ndrangheta. In questi anni non è cambiato nulla: qui comanda ancora la ‘ndrangheta, del resto a Reggio Calabria chi altro dovrebbe comandare? – si chiede provocatoriamente Azzarà –. A quanto pare, c’è bisogno di “chiedere il permesso” anche per ritinteggiare un reparto. Del resto, cinque sindacalisti della Uil-Fpl, la sigla di categoria della Funzione pubblica della Uil, hanno denunciato alcune circostanze molto gravi: per loro la vita è diventata impossibile. Al punto che uno di loro ha dovuto farsi trasferire d’urgenza a Palermo, perché non c’erano più le condizioni per restare a lavorare qui… Insomma, la possibilità di lavorare tranquillamente, qui dentro, è una chimera».

Covid, la Uil: è qui la più alta mortalità

Una delle slide diffuse durante la conferenza stampa della Uil

Azzarà contesta poi i numeri per quanto attiene, ad esempio, contagi e vittime da Coronavirus. «Già guardando ai dati ufficiali, che rientrano quotidianamente nei bollettini diramati dalla Regione Calabria, possiamo notare che i ricoveri in reparto Covid così come quelli in Terapia intensiva sfoggiano numeri doppi rispetto a quelli di un anno fa: è il chiaro segnale che qualcosa non va – afferma l’esperto dirigente sindacale –. Ma c’è anche molto altro. Noi della Uil abbiamo le nostre fonti: le cifre che abbiamo ci dicono che, nell’ultimo trimestre, al Grande ospedale metropolitano si sono registrati 492 ricoveri per Covid-19 e 149 decessi. Questo indica un’elevatissima mortalità del 30,3% – tuona Nuccio Azzarà –, il quadruplo della media nazionale, che s’attesta invece al 7,6 per cento: perché non bisogna ammetterlo? Per quale motivo per scopi politici, o per ottenere una zona “gialla” anziché “arancione”, non si dice la verità – così il sindacalista reggino – su cosa sta accadendo anche in termini numerici? E cos’altro si aspetta a cambiare radicalmente, a riorganizzare?».

Numerosi i contagi fra i sanitari

E sul punto, stando ai rappresentanti dei lavoratori, ci sarebbe anche altro: «Molti medici e infermieri hanno preso il Covid qui dentro, pure diversi anestesisti hanno contratto il virus all’interno del Gom. E ormai non c’è reparto in cui non sia entrato il Coronavirus: a vari capisala è stato detto chiaramente di mettersi lo scafandro, in varie occasioni. Ma come si fa a mettersi lo scafandro per lavorare? Eppure s’è reso necessario più volte, proprio per i focolai all’interno dei reparti. Ma guardate queste immagini – si scalda il segretario provinciale della Uil –: è possibile far vaccinare centinaia di persone in un “pollaio” e in condizioni di scarsa igiene? Possibile che quasi contemporaneamente a un malato di Covid abbiano percorso le stesse mattonelle due anziani senza mascherina? Ci sono le foto, ci sono i filmati: non lo dico io, è la realtà che si vive qui dentro».

«Chi protegge i tanti, troppi “imboscati”?»

Le contestazioni, peraltro, spaziano a 360 gradi: non si sa che fine abbiano fatto, protesta Azzarà, i 16 milioni di euro di premio-produttività legati proprio all’immane sforzo del personale per contrastare il Covid-19.
Eppure, a fronte di un personale sanitario “da stella al merito”, che conduce interminabili giornate di micidiale impegno lavorativo in condizioni “estreme” anche sotto il profilo della tutela della propria incolumità, «poi ci sono purtroppo numerosi medici, infermieri, oss che vengono pagati per passeggiare e prendere il caffè. Certo, gli altri sindacati di tutto questo non dicono una parola: parlano di resistenza e resilienza, di Pnrr… forse perché hanno avuto assunti amici e parenti? Forse perché nei concorsi per amministrativi, facendo scorrere le graduatorie, presto riusciranno a far assumere la cugina o il cognato, quando non sono già stati assunti? Come può accadere tutto questo in una situazione d’emergenza, mi chiedo? Perché ci sono questi “imboscati”, chi li protegge?».

Mancano all’appello il dg, molte unità e il “nuovo” Gom

Un’altra eloquente immagine diffusa dalla Uil

Toni insomma al calor bianco, quelli utilizzati dal segretario provinciale della Uil durante l’incontro coi cronisti.

E tra i punti che a Nuccio Azzarà risultano assai poco chiari c’è anche il progetto per il “nuovo” Grande ospedale metropolitano. Massì, i 600 posti-letto, i nuovi corpi di fabbrica all’ “Eugenio Morelli”, il Grande Progetto già oggetto di diverse presentazioni: nell’ultima occasione a esporre il futuro dell’hub ospedaliero reggino era stata proprio Jole Fantozzi (oggi dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della salute).

«Che fine ha fatto il progetto? Non sarebbe il caso d’accelerare sulla sua realizzazione – si chiede il rappresentante dei lavoratori -, viste le enormi difficoltà in termini pure strutturali che stiamo vivendo ogni giorno?».

E a tal proposito, con veemenza Azzarà si chiede cos’altro debba accadere affinché chi ne ha competenza – la Fantozzi, sotto il profilo burocratico, ma politicamente i vertici della Regione e il presidente Roberto Occhiuto quale commissario governativo alla Sanità – vari finalmente l’assunzione di decine tra medici e infermieri che mancano in organico?, e affinché il “vascello”-Gom abbia finalmente il suo nuovo “nocchiero”, commissario o direttore generale che sia, visto che sulla tolda la Fantozzi non c’è più?

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007