Sanità Messina: che fine hanno fatto i 91 milioni per l'Irccs-Piemonte?

Sanità Messina: che fine hanno fatto i 91 milioni per l’Irccs-Piemonte?

Rosaria Brancato

Sanità Messina: che fine hanno fatto i 91 milioni per l’Irccs-Piemonte?

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lunedì 07 Dicembre 2020 - 07:10

Stanziati nel 2017 dall'allora ministra Lorenzin, hanno avuto sorte travagliata. La firma con la Regione risale all'ottobre 2019. A che punto è l'iter?

Il disegno di legge di Calderone sulla sanità a Messina (Papardo e Piemonte accorpati all’Asp e Irccs al Policlinico) ha riacceso il dibattito su questioni sulle quali sembrava calato il sipario.

Il no dei sindacati

Non a caso tutte le organizzazioni sindacali, nel dire no alla proposta di legge, si sono poste la stessa domanda sui 91 milioni di euro stanziati nel 2017 dall’allora ministra Lorenzin e destinati all’Irccs-Piemonte. I sindacati si chiedono se il ddl, accorpando l’Irccs al Policlinico non voglia spostare l’asse dell’utilizzo e della gestione delle risorse verso l’azienda Universitaria. Peraltro se dividi Irccs e Piemonte la quota considerevole di risorse destinata al nosocomio del viale Europa (51 milioni di euro) dove va a finire? Il finanziamento era destinato al polo sanitario che in quel momento era stato creato con la legge regionale del 2015. La domanda sui 91 milioni non è soltanto su chi dovrà gestirli e a quali presidi destinarli quanto piuttosto, tre anni dopo lo stanziamento: a che punto è l’iter procedurale?

Il finanziamento del 2017

Il 21 settembre del 2017 l’allora ministra della salute Lucrezia Lorenzin annunciò un importante finanziamento da 264 milioni di euro per interventi di edilizia sanitaria destinati a 5 ospedali: 4 nella Regione Lazio ed uno in Sicilia (l’Irccs-Piemonte). La fetta più importante andava alla Regione Lazio (173 milioni suddivisi tra l’ospedale Grassi di Ostia, l’ospedale dei Castelli di Roma, il San Camillo de Lellis di Rieti e l’ospedale SS Trinità di Sora. In riva allo stretto finivano 91 milioni di euro destinati al “neonato” Irccs-Piemonte che nei progetti dell’epoca sarebbe dovuto diventare il Polo di riabilitazione del Meridione.

I progetti per i 91 milioni

I 91 milioni del Ministero della salute erano destinati per finalità di edilizia sanitaria e per l’ospedale Piemonte erano vitali viste le condizioni della struttura e di gran parte dei padiglioni. Non dimentichiamo infatti che la fusione tra Neurolesi e Piemonte venne decisa per salvare l’ospedale del Viale Europa che altrimenti rischiava un lento smantellamento. Oltre la metà del finanziamento quindi, 51 milioni, erano destinati proprio al Piemonte. Numerosi gli interventi previsti: dall’adeguamento sismico alla ristrutturazione dei padiglioni, dalla creazione di ambulatori specialistici all’ampliamento del pronto soccorso, dalla realizzazione del reparto di psichiatria al parcheggio multipiano, alla palestra e piscina per la riabilitazione, al laboratorio di patologia clinica. E ancora servizi, nuove degenze, sala conferenza, punto centralizzato del 118, pronto soccorso di psichiatria ed il tecnopolo della ricerca. Quanto all’Irccs era prevista la ristrutturazione della sede di Casazza e la creazione di ambulatori e alloggi per il reinserimento, interventi all’istituto Marino di Mortelle, l’acquisizione di nuove tecnologie come la risonanza magnetica 7 Tesla (la prima in Italia di nuova generazione), il delfinario.

Nel 2018 il ricorso

L’iter dei 264 milioni di euro stanziati dalla Lorenzin è stato piuttosto travagliato. Dopo l’annuncio nel settembre 2017 il decreto viene firmato a fine gennaio 2018. Ma il governatore del Veneto Luca Zaia presenta ricorso alla Corte Costituzionale sostenendo che la ripartizione di fondi doveva essere decisa in sede di Conferenza Stato-Regioni. Risolto il primo ostacolo a fine dicembre 2018 i fondi vengono confermati. Da quel momento la palla passa alle Regioni.

Le intese firmate nel 2019

Abbiamo cercato di seguire l’iter dei finanziamenti anche nel Lazio, dal momento che 173 milioni di euro erano destinati a 4 ospedali. Ebbene dalla conferma delle risorse alle firme delle intese tra le Regioni (Lazio e Sicilia) e Ministero della salute passerà quasi tutto il 2019. Le intese infatti sono state firmate per la Regione Lazio a settembre 2019 e per la Regione Siciliana a fine ottobre 2019. La Regione Lazio ha poi ratificato l’intesa siglata con il ministero a fine ottobre.

A che punto è l’iter?

E’ trascorso più di un anno da quella data ma dell’iter del finanziamento non si è avuta più notizia, quantomeno in Sicilia. Per quanto riguarda la Regione Lazio infatti nel giugno del 2020 i 173 milioni sono stati inseriti nel Piano della sanità e si è dato il via libera ai progetti. In Sicilia non sappiamo a che punto sia l’iter procedurale e la proposta di Calderone ha riportato in primo piano la questione. In un momento in cui il potenziamento della sanità è la priorità, quei 91 milioni pronti da un anno sono preziosi. La sola 7 Tesla sarebbe l’unica in Italia (ce ne sono 30 nel mondo). C’è stato un primo bando di gara, ma è andato deserto e adesso si sta procedendo con un altro. Riqualificare l’ospedale Piemonte è fondamentale anche perché se ne parla da 20 anni.

Il gioco dell’oca

Sono passati 14 mesi dalla firma dell’intesa tra Regione e Ministero, 3 anni dallo stanziamento dei 91 milioni, 5 anni dalla fusione Irccs-Piemonte ed un secolo dalla costruzione dell’ospedale del Viale Europa. Invece sembra di essere finiti nel gioco dell’oca, nella casella che ti rimanda alla stazione di partenza.

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Un commento

  1. Sarà forse colpa delle “contingenze astrali” …… se le cose all’IRCCS non vanno amministrativamente come dovrebbero….

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