L’obiettivo principale è quello di offrire ai pazienti un percorso privilegiato che possa garantire loro una diagnosi tempestiva e puntuale, oltre che un trattamento personalizzato
Sarà un “Liver Center” ed è la struttura su cui l’Azienda ospedaliera “Gaetano Martino” punterà per il trattamento e la cura di malattie legate al fegato.
Come in molti ospedali italiani e stranieri anche il Policlinico di Messina avrà il suo centro per lo studio, la diagnosi e il trattamento delle patologie epato-biliari; a coordinarlo sarà il prof. Giovanni Raimondo, direttore dell’UOC di Epatologia Clinica e Biomolecolare.
Una realtà multidisciplinare in cui medici, chirurghi, intensivisti, radiologi, ricercatori di base lavorano insieme a 360 gradi per affrontare le complesse problematiche che caratterizzano le patologie epatiche.
L’obiettivo principale è quello di offrire ai pazienti un percorso privilegiato che possa garantire loro una diagnosi tempestiva e puntuale, oltre che un trattamento personalizzato.
La prima valutazione avverrà presso l’ambulatorio delle U.O.C. di Epatologia Clinica e Biomolecolare o di Chirurgia Generale ad Indirizzo Oncologico; una volta confermata la presenza di una malattie del fegato o delle vie biliari, verrà intrapreso un percorso che punta a definire diagnosi eziologica, stadi azione, prognosi della malattia, opzioni terapeutiche e follow up. Un processo che sarà supportato da ulteriori visite ambulatoriali o da ricoveri in regime ordinario o di day hospital.
La struttura interdipartimentale mira a divenire un punto di riferimento non solo per la città dello stretto ma anche per buona parte della Calabria e della Sicilia Orientale, contribuendo così a ridurre la migrazione dei pazienti colpiti da malattie epatiche.
Oltre all’UOC di Epatologia Clinica e Biomolecolare, sono coinvolte nel centro per il fegato: l’ UOC di Chirurgia Generale ad indirizzo oncologico (Prof. G. Navarra); l’UOC di Chirurgia Vascolare (Prof. F. Spinelli); l’UOC di Radiodiagnostica (Prof. E. Scribano); l’UOC di Anatomia Patologia (Prof. G. Barresi); l’UOSD di Anestesia e Rianimazione Cardiovascolare e Toracica (Prof. A. David ); l’UOSD di Endoscopia Digestiva (Prof. L. Familiari); l’UOSD di Chirurgia Endoscopica (Prof. G. Pracanica); l’UOSD di Gastroenterologia Pediatrica e Fibrosi Cistica (Prof. G. Magazzù).
Le epatopatie sono tra le più importati e diffuse malattie in tutte le aree geografiche del mondo; l’organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato come circa il 10% dell’intera popolazione del globo conviva con infezioni croniche da virus epatitici B e C.
Un “liver center” come quello previsto al Policlinico ha un’importanza significativa: le malattie epatiche infatti interessano un numero di persone sempre più elevato; l’incidenza annua del carcinoma primitivo del fegato è in continua drammatica ascesa. Da qui l’idea di un centro la cui vocazione principale sia quella di assicurare a tutti i pazienti le cure adeguate e dove al tempo stesso si lavora per prevenire l’evoluzione della malattia del fegato verso forme più gravi o verso il cancro.