Il vicesindaco Raneri: "Al Pronto soccorso del S. Vincenzo i flussi di pazienti sono aumentati vertiginosamente fino a raggiungere le 26mila emergenze l'anno. Occorrono delle soluzioni. Altra nostra intenzione è quella di prendere accordi con una società di sorveglianza al fine di garantire la sicurezza h24 ai dipendenti"
TAORMINA. L’ospedale S. Vincenzo di Taormina, considerato una eccellenza, soffre di una serie di carenze che sembrano quasi cronicizzate. I disagi maggiori si registrano al Pronto soccorso, soprattutto da quando ha chiuso quello dell’ospedale di Giarre. I numeri sono cresciuti vertiginosamente. Il vicesindaco della città turistica, Andrea Raneri (che ha già annunciato la candidatura a sindaco alle amministrative ormai prossime), pensa ad un progetto per ripristinare le attività medico-chirurgiche nel Vecchio ospedale, che sorge in contrada Cuseni.
Raneri, la legislatura volge al termine. Come pensa di sviluppare il progetto?
“Il progetto prevede il ripristino delle attività medico-chirurgiche nel vecchio nosocomio. Intendo portarlo avanti con la squadra che mi supporterà ed in particolare con la dottoressa Daria Caminiti, che lo ha abbracciato, questo progetto, sin dal primo istante. Abbiamo cominciato ad affrontare diverse problematiche che riguardano il sociale e la sanità a cominciare dal nostro ospedale. Il San Vincenzo è una struttura di eccellenza che soffre di carenze del personale, soprattutto al Pronto soccorso, e di problemi organizzativi riguardanti gli spazi, ad oggi suddivisi in maniera non eccellente, nonostante le ultime ristrutturazioni eseguite in occasione del G7 dello scorso maggio. Queste problematiche continuano a determinare una congestione del Pronto soccorso che abbraccia un ampio bacino di utenza”.
Parliamo di un reparto che vede medici in prima linea e con grande professionalità. Ma che rischia di esplodere per l’enorme mole di lavoro…
Il numero di interventi d’emergenza da affrontare dal personale medico e paramedico del Pronto soccorso è molto elevato, si aggira intorno ai 26 mila accessi in un anno, per cui richiede un potenziamento della struttura o una rimodulazione degli spazi sia interni che esterni. Bisogna capire che il Pronto soccorso è il cuore delle attività mediche dell’ospedale San Vincenzo e se non funziona come dovrebbe, di conseguenza anche i reparti risentono di tale inefficienza. La chiusura del Pronto soccorso di Giarre ha peggiorato la situazione del nostro ospedale poiché i flussi di pazienti diretti al San Vincenzo sono aumentati in maniera esponenziale e di riflesso sono aumentati i carichi di lavoro per il personale. Si osservano costantemente code lunghissime, spesso gli infermieri e i medici sono vittime dell’ira dei pazienti obbligati ad aspettare per ore prima che vengano visitati, a volte i medici fanno i conti con più codici rossi contemporaneamente garantendo le urgenze in spazi angusti e con carenza anche di materiali di consumo e strumenti d’emergenza.
Ci sono delle soluzioni che potrebbero essere adottate in tempi ragionevoli?
“Planimetrie catastali alla mano, e aiutati da tecnici, stiamo preparando un progetto di rimodulazione degli spazi interni del Pronto soccorso al fine di poter raddoppiare le sale per le visite e dare soccorso immediato ai pazienti. Ovviamente oltre al progetto dovremo bussare alla porta sia della presidenza della Regione a Palazzo d’Orléans sia dell’assessorato regionale della Salute. E lo faremo con molta caparbietà. La realizzazione di altre sale visita decongestioneranno il Pronto soccorso offrendo servizi idonei ai cittadini. Inoltre, altra nostra intenzione è quella di prendere accordi con una società di sorveglianza al fine di garantire la sicurezza h24 ai dipendenti del Pronto soccorso, ma contestualmente anche ai pazienti, che spesso si ritrovano coinvolti in risse o azioni d’ira esasperate”.
Il vostro progetto prevede il ripristino delle attività medico-chirurgiche nel vecchio ospedale…
“Proprio così. Infatti un’altra nostra priorità è proprio quella di ripristinare le attività medico-chirurgiche del vecchio ospedale. Anche in questo caso siamo già in possesso di planimetrie e visure catastali. Leggendo tali visure apprendiamo che una parte dell’immobile è di proprietà del Comune di Taormina e l’altra sembra essere stata acquisita dall’Asp, ma al riguardo ancora stiamo studiando le carte in nostro possesso. Ripristinare le attività medico-chirurgiche presso il Vecchio Ospedale significherebbe creare un punto di Primo soccorso, che funzioni da filtro per il Pronto soccorso dell’ospedale San Vincenzo riducendone il numero di accessi”.
Pensate anche ad un reparto di lungodegenza.
“Sì, modo da trasferire i pazienti ricoverati presso il reparto di Medicina interna dell’ospedale San Vincenzo che necessitano di cure e riabilitazione, a tutti i livelli, oltre i 5 giorni di ricovero normalmente permessi dal nostro sistema sanitario. Il nuovo reparto di lungodegenza dell’Ospedale Vecchio servirebbe a decongestionare il reparto di Medicina Interna che soffre per la continua richiesta di posti letto e per la carenza di personale. Presso l’Ospedale Vecchio abbiamo, inoltre, in programma di creare ambulatori di riabilitazione muscolo-scheletrica e riabilitazione cardiologica e neurologica con la possibilità di trasferire presso la lungodegenza anche i pazienti che vengono dimessi dalla Cardiologia dell’Ospedale San Vincenzo e che necessitano della riabilitazione. Si eviterà così il trasferimento negli ospedali di Catania o a Messina garantendo ai pazienti di essere seguiti con più facilità dal medico referente. In ultimo stiamo studiando la viabilità nei pressi dell’Ospedale San Vincenzo per ridurre disagi e disservizi legati al parcheggio, ad oggi insufficiente all’interno dell’Ospedale, creando delle aree di parcheggio già da noi individuate”.