Il progetto, siglato in extremis dall’ex-assessore Elvira Amata, è stato inviato al dipartimento ragionale sanità per ottenere la quota di finanziamento. Previsti dieci box-degenza
Seppur facendo le dovute proporzioni, il progetto per la realizzazione del canile sanitario di Faro Superiore, può essere considerata una sorta di riforma, sanitaria, per il mondo degli amici a quattro zampe. A predisporlo, i tecnici degli uffici dell’ormai ex assessore Elvira Amata: gli architetti Leopoldo Marchetti, Lino Tripoto, Gianfranco Scipilliti, mentre per la parte impiantistica l’ing. Vito Signorelli. Un’idea rivoluzionaria per il territorio messinese, dove nel corso del mandato amministrativo concluso prima del tempo, è stato inaugurato il nuovo canile comunale, il “Millemusi” di Castanea, che ha definitivamente mandato in soffitto la vergognosa ed indecorosa struttura di Santa Lucia Sopra Contesse, ricavata all’interno del Forte Umbertino.
Il canile sanitario, il cui progetto è stato presentato al dipartimento sanitario regionale per la richiesta del contributo di co-finanziamento (Regione/Comune), si svilupperà su un’area di circa 2.500 mq (lunga 70 metri e larga 36) situata lungo la strada comunale Faro Superiore – Tono. Sono previsti due accessi, uno in direzione Faro Superiore, l’altro in direzione Tono. Sul lato sinistro della strada, verrà ricavata un’area a parcheggio con 10 posti auto disposti a pettine (altri 3 posti auto sono posti in prossimità dei box isolamento). Il canile sarà costituito da tre corpi prefabbricati che saranno poggiati su tre piastre di calcestruzzo armato (aventi dimensioni rispettivamente di m.25,83 x 7,11; m.17,83 x 6,90 e m.8,29 x 4,70). La più grande delle tre strutture, è destinata ad ospitare i box per le degenze; la seconda l’accettazione, l’ambulatorio con le sale chirurgia e pre chirurgia, la sala lavaggio animali, i locali per il personale, l’ufficio, il deposito alimenti e preparazione, il deposito attrezzi e i servizi igienici; la terza e più piccola è destinata ai box per l’isolamento. I 10 box-degenza (2,00 metri in larghezza, altrettanti in profondità), saranno dotati di uno spazio aperto coperto ed uno spazio giorno scoperto di 13 mq. Sul fronte opposto ciascuna struttura avrà la porta di accesso per il personale di servizio.
Alle estremità della stecca saranno invece collocati 3 box per l’isolamento. Sulle aree esterne verrà realizzato un sistema di raccolta delle acque piovane provenienti dai corpi di fabbrica principali che, per mezzo di canalizzazioni interrate, convoglierà lo scarico verso la rete acque bianche della strada provinciale. Le strutture saranno dotate di impianto elettrico, con relativo quadro di alimentazione e sezionamento, telefono e, presso il corpo destinato a deposito, di un impianto a celle frigo per la conservazione delle carcasse. Infine sulle aree esterne e nei box degenze sarà presente un impianto di illuminazione comandato da interruttore crepuscolare.
E contro il randagismo, cani e gatti, quando si prenderanno seri provedimenti?
Così oltre ai faresi, le scorie del metanodotto farà fuori anche questi poveri animali innocenti…….