Il Movimento Cristiano Lavoratori tra sviluppo per il Mezzogiorno e critiche al governo Crocetta

Il Movimento Cristiano Lavoratori tra sviluppo per il Mezzogiorno e critiche al governo Crocetta

Il Movimento Cristiano Lavoratori tra sviluppo per il Mezzogiorno e critiche al governo Crocetta

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lunedì 13 Giugno 2016 - 07:25

Il consiglio regionale del Movimento Cristiano Lavoratori si è riunito sabato a Sant'Agata di Militello dove è stato presentato un documento redatto per il rilancio del Mezzogiorno tra pesanti critiche all'operato del governo Crocetta e puntando sull'azione di legalità e sviluppo in continuità con l'azione del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci che è intervenuto al convegno.

Il consiglio regionale del Movimento Cristiano Lavoratori si è riunito sabato presso la sala convegni dell'Istituto Sacro Cuore di Sant'Agata di Militello dove è stato presentato un documento redatto per il rilancio del Mezzogiorno, muovendo pesanti critiche all'operato del governo Crocetta ed ospitando il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci verso cui è stata mostrata solidarietà per l'azione intrapresa per la legalità e sviluppo che ha rimarcato nel territorio siciliano e non solo.

Questa Sicilia – ha spiegato Antoci – ha bisogno di normalità, di gente che compie quotidianamente il proprio dovere, di un’azione di ascolto che operando incentivi le idee e sostenga fattivamente la legalità”.

La mafia che si nutre di disagio e povertà – affermano i dirigenti siciliani – si combatte promuovendo il benessere e lo sviluppo dei territori. Seguendo questo filone è stato presentato nel pomeriggio il documento “Sviluppo Possibile: Mezzogiorno e Bene Comune”, elaborato e sottoscritto dalla presidenza Nazionale del M.C.L. unitamente ai presidenti delle Unioni Regionali di Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise.
Nel documento, che riporta la fotografia di un Sud che ha subito in maniera ancora più incisiva gli effetti della crisi economica degli anni 2008-2014 e che oggi vede una ripresa ancor più lenta rispetto al resto del paese, molte proposte per un’inversione di marcia.
"Perché ci possa essere vero sviluppo – si legge nel documento – occorre necessariamente ripartire dal lavoro e agire insieme, politica e società civile, ognuno nel proprio ambito, ma entrambi legittimati nei ruoli e nelle decisioni, è indispensabile una politica che possa perseguire obiettivi di eguaglianza sociale, che possa ristabilire il ruolo primario e la presenza dello Stato e del privato sociale quale subsidium alle comunità locali. Occorre riconoscere il valore e l’importanza dei corpi intermedi, incrementare il confronto, la partecipazione, diversamente continueremo ad avere un Paese a due velocità che inevitabilmente diventerà terreno fertile per il fiorire di egoismi locali contravvenendo al principio per cui il bene comune è molto più della somma del bene delle singole parti”.
Dall'assise sono piovute forti critiche verso l'azione del governo regionale ritenuto da M.C.L. incapace di risolvere le emergenze della nostra Sicilia, di promuovere politiche per lo sviluppo e per il lavoro. Un governo che porta con sé la responsabilità di aver ingrossato le fila dei disoccupati e dei poveri siciliani e che ha determinato un vuoto operativo nel campo dell'accoglienza, dell'impresa e del sostegno ai giovani. Troppe le questioni sono in sospeso, dal precariato dilagante, ai rifiuti sino alla tutela e sicurezza del territorio.
I numeri del M.C.L. Siciliano. Un Movimento Popolare in crescita con un trend positivo nel campo dell’offerta di servizi alla persona e alla famiglia, capace di risposte sempre più efficaci ai bisogni dei soggetti più fragili. Oltre 130 circoli e una presenza capillare in tutte le province con più di 20.000 soci.
(Giuseppe D'Amico)

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