Quattro condanne per il commando proveniente dal capoluogo etneo che portò via 90 mila euro dall'istituto di credito, salvo poi schiantarsi contro un muro con l'auto, durante l'inseguimento dei carabinieri.
Dieci anni di reclusione per Andrea Fiducia ed Ernesto Marletta – il PM ne aveva chiesti 18 -.8 anni per Antonino Volpe e Cristian Franceschini, per i quali il PM Maria Pellegrino aveva chiesto la condanna a 14 anni di reclusione. E' questa la sentenza del GUP Salvatore Mastroeni per i 4 catanesi che a settembre di un anno fa assaltarono la Banca Sviluppo di Santa Teresa di Riva. Furono acciuffati dai carabinieri nel giro di poche ore.
Comparsi ieri davanti al Giudice per l'udienza preliminare, hanno incassato pesanti condanne, comunque meno del massimo previsto, visto che i loro difensori – gli avvocati Nino Cacia e Massimo Marchese, hanno chiesto ed ottenuto che venissero giudicati col rito abbreviato.
I quattro sono accusati di rapina e sequestro di persona: l'8 settembre 2015 hanno scatenato il panico tra Sant’Alessio e Santa Teresa Riva, prima assaltando la Banca Sviluppo e poi schiantandosi durante l’inseguimento.
I carabinieri hanno ricostruito le fasi concitate della rapina ed il modus operandi con cui i quattro catanesi hanno agito. Sicuramente un colpo ben studiato, il loro.
Quando alle 15.30 hanno fatto irruzione alla Banca Sviluppo di Santa Teresa Riva, in via Regina Margherita, sapevano già che avrebbero trovato un grande bottino. Più di 90mila euro, per l’esattezza. Tre di loro hanno così costretto i dipendenti a consegnare i soldi contenuti nella cassaforte, mentre Marletta aspettava fuori in macchina, su una Fiat Grande Punto.
L’inseguimento è scattato poco dopo, quando i militari si sono fiondati sul posto e li hanno intercettati prima che, a tutto gas, si dileguassero nel nulla. Uno sfrecciare di auto a sirene spiegate per tutto il lungomare fino a contrada Lacco, a Sant’Alessio Siculo. E’ proprio su quel muretto che si è conclusa la folle corsa della Fiat Punto. Dopo essersi schiantata, la macchina ha anche iniziato a prendere fuoco. I quattro catanesi sono usciti in tempo, per essere bloccati ed arrestati. Uno di loro, Fiducia, ha riportato anche qualche ferita ed è stato accompagnato all’ospedale di Taormina. La refurtiva venne interamente restituita all'istituto di credito.
Alessandra Serio