Alla Cgil, accusata di “difendere gente raccomandata dalla politica e dal sindacato che è entrata nel sistema Ato per raccomandazione e non per concorso, cioè con metodi mafiosi”, le ultime affermazioni del primo cittadino non sono andate giù: Carmelo Pino e Clara Crocè hanno dato mandato ai propri legali di formulare querela per diffamazione nei confronti dell’ex onorevole

Sta assumendo toni epici la controversia tra la Fp Cgil e il sindaco Cateno De Luca: Carmelo Pino e Clara Crocè hanno dato mandato ai propri legali di formulare querela per diffamazione nei confronti dell’ex onorevole. La situazione si fa incresciosa dopo che il sindacato, nei giorni scorsi, aveva chiesto l’invio al comune di S. Teresa di un commissario ad acta per verificare che gli adempimenti relativi all’Aro (in particolare la tutela dei livelli occupazionali) fossero corrispondenti a quanto previsto dalla normativa vigente, ma era giunta ben presto la replica del primo cittadino che affermava che si sarebbe rivolto alla Procura e all’antimafia. Ed è stato proprio lo “sfogo” che in merito De Luca ha pubblicato su facebook a scatenare l’ira dell’organizzazione sindacale che “fino ad oggi -dichiara- non aveva replicato ad alcune frasi poco edificanti, espresse da De Luca, in quanto si commentavano da sole, sia per stile che per sobrietà”.

Alla Cgil, accusata di “difendere gente raccomandata dalla politica e dal sindacato che è entrata nel sistema Ato per raccomandazione e non per concorso, cioè con metodi mafiosi”, le ultime affermazioni del primo cittadino non sono andate giù: “Adesso basta, la misura è colma! Non consentiremo più al Sindaco del Comune di Santa Teresa Riva, attraverso la pagina Facebook, di esprimere impunemente dichiarazioni offensive e accuse pesantissime nei confronti della Fp Cgil e dei lavoratori –hanno dichiarato Pino e Cucè– il Sindaco, che ricordiamo dovrebbe rappresentare una comunità di cittadini, ha varcato la soglia della comune decenza”.

De Luca, da parte sua, non sembra affatto intimorito e, ancora dal suo profilo facebook, rincara la dose contro il sindacato: “La Cgil mi ha querelato? Finalmente, così entreremo le mani nella melma dell’Ato rifiuti. Perché noi dobbiamo continuare a pagare il pizzo in Sicilia, oltre che al malaffare, anche alle logiche sindacali concausa dello sfascio dello stato e delle regione siciliana? Perché la Cgil continua ad intimidire il sindaco di Santa Teresa di Riva chiedendo continui controlli e commissariamenti?”

“Io non solo non torno indietro –chiosa il primo cittadino– ma chiederò se le minacce e le pressioni della Cgil sono legittime o meno. Se l’Italia e la Sicilia devono sempre essere governate da certe logiche politico mafiose allora è inutile combattere, ma io sono nato per combattere e continuerò a farlo nonostante la Cgil”.

Giusy Briguglio