Sant'Alessio. Erosione costiera, al via i lavori a difesa del lungomare

Sant’Alessio. Erosione costiera, al via i lavori a difesa del lungomare

Redazione

Sant’Alessio. Erosione costiera, al via i lavori a difesa del lungomare

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martedì 07 Settembre 2021 - 12:32

Consentiranno di arrestare definitivamente i fenomeni di erosione che hanno divorato, negli anni, circa sessanta metri di spiaggia fino a cancellarla del tutto in alcuni punti

S. ALESSIO SICULO – L’impegno era quello di cominciare i lavori subito dopo l’estate e così sarà. Sul lungomare di Sant’Alessio Siculo, Comune del Messinese a forte vocazione turistica, stanno per essere realizzate le opere di difesa che consentiranno di arrestare definitivamente i fenomeni di erosione che hanno divorato, negli anni, circa sessanta metri di spiaggia fino a cancellarla del tutto in alcuni punti.

Il via libera è arrivato dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal governatore siciliano Nello Musumeci che, anche su questo tratto di costa jonica, si è fatto carico di un problema che contempla motivi di sicurezza, di salvaguardia ambientale e, non ultimo, di ricaduta economica per il territorio. La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce, dopo avere seguito da vicino tutti i vari passaggi tecnici e burocratici, ha così consumato l’ultimo step, affidando l’appalto, per un importo di oltre sei milioni di euro, all’Associazione temporanea di imprese che fa capo alla European construction company di Priolo Gargallo.

Risalgono al 1996 i primi allarmi lanciati dall’amministrazione locale e nel 2003 era stata costruita una barriera soffolta che aveva mitigato gli effetti dei marosi, consentendo di effettuare pure un paio di ripascimenti con la sabbia del vicino fiume Forza D’Agrò. Quella struttura sommersa però, adesso, dovrà essere rinforzata e completata sui suoi lati esterni. Inoltre, sarà necessario realizzare una scogliera radente, ampia circa duecentocinquanta metri, che servirà a proteggere il muro di contenimento che delimita la strada e che dovrà essere riparato, ripristinando anche cordolo e ringhiera. Saranno utilizzati massi lavici provenienti dalla zona dell’Etna.

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