I 49 medici e 312 tra paramedici e infermieri - con familiari e ex pazienti della struttura hanno manifestato davanti la Prefettura
Si è svolta davanti la Prefettura di Catanzaro la manifestazione del personale della clinica Sant’Anna Hospital, per lanciare nuovamente l’allarme del rischio chiusura a causa del mancato accreditamento dalla struttura commissariale che gestisce l’Asp. Alla manifestazione hanno partecipato i 49 medici e 312 tra paramedici e infermieri – con familiari e ex pazienti della struttura, centro di riferimento regionale di alta specialità per il trattamento e la cura delle malattie cardiovascolari.
I NUMERI
7645 interventi di cardiochirurgia, 5.700 di chirurgia vascolare e 22.455 procedure di emodinamica interventistica, sono gli interventi effettuati negli ultimi 10 anni .
“La clinica ha ora 12 milioni di debiti, ha dichiarato il direttore sanitario Soccorso Capomolla -, per il mancato introito di 23 milioni della convenzione. La struttura commissariale, ha proseguito il direttore sanitario – , prima ha detto che la firma sarebbe giunta a conclusione di un’inchiesta avviata dalla Procura – che dall’ottobre 2020 vede indagati gli amministratori dell’epoca – e poi alla verifica sulle strutture pubbliche e private.
Per l’inchiesta – afferma Capomolla – posso solo dire che il management è totalmente cambiato, mentre riguardo alle verifiche sono affermazioni irrispettose, dal momento che il commissario ad acta della sanità Guido Longo ha detto che il Sant’Anna è autorizzata ed accreditata e quindi deve essere contrattualizzata, non c’è una richiesta di rideterminazione del fabbisogno sanitario e nella ridistribuzione del fondo sanitario per l’ospedalità privata accreditata c’è la quota per il Sant’Anna. Oltre che un problema occupazionale, il nostro è soprattutto di tutela della salute. Non ci sono strutture, pubbliche o private, che possano fare fronte agli 850 interventi annui del Sant’Anna.
Questi pazienti a chi si rivolgeranno? Stupisce – conclude Capomolla – che il prefetto Luisa Latella della struttura commissariale dell’Asp non abbia neanche risposto alle 33 richieste di incontro. Speriamo che i ministri Speranza e Lamorgese inviino gli ispettori come è stato chiesto da Longo, dal presidente ff della Regione Nino Spirlì e da vari politici”.