"Ciao Gianpi, digli a Saro che gli abbiamo voluto più bene che a t... uguale"

“Ciao Gianpi, digli a Saro che gli abbiamo voluto più bene che a t… uguale”

Rosaria Brancato

“Ciao Gianpi, digli a Saro che gli abbiamo voluto più bene che a t… uguale”

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domenica 14 Aprile 2013 - 06:23

Ci sono persone alle quali, inspiegabilmente, perdoniamo tutto, qualsiasi cosa facciano. Le preferiamo ad altre. Come nel film "Non ci resta che piangere" la vecchina preferiva il monellaccio Benigni al bravo ragazzo Troisi. Al governatore Crocetta, ad esempio, non contestiamo mai nulla.

Nel film “Non ci resta che piangere” Massimo Troisi e Roberto Benigni catapultati indietro nel tempo vengono ospitati da un’amorevole vecchina che li tratta come figli. L’anziana donna, proprio come una madre, preferisce quel monellaccio di Benigni, nonostante Troisi faccia di tutto per farsi volere bene ed al momento dei saluti la signora dice a quest’ultimo: “Ciao Mario, digli a Saverio che gli ho voluto più bene che a t….. uguale!”. Nella vita di ognuno di noi c’è sempre qualcuno che preferiamo più degli altri, al quale perdoniamo tutto nonostante ce ne faccia di tutti i colori. Uno dei figli, un nipotino scalmanato, lo studente più ribelle, l’uomo sbagliato,l’amico. C’è sempre il “Saverio” al quale abbiamo voluto più bene che a…..,uguale. E per giunta inspiegabilmente, perché lui fa di tutto per meritarsi una fraccata di legnate.

Prendete il governatore Crocetta. Se solo un quarto delle cose che ha fatto o detto le avessero fatte o dette Lombardo, Cuffaro, Buzzanca, Berlusconi, noi giornalisti, io per prima, avremmo scritto peste e corna, gli altri partiti si sarebbero ribellati. Invece nulla, perché il presidente è creativo, rivoluzionario, geniale, simpatico, ha combattuto la mafia, quindi gli perdoniamo tutto. Quando ha imposto ai partiti alleati di non nominare assessori politici abbiamo applaudito, perché siamo stanchi della vecchia politica. Poi ha nominato Franco Battiato, che stava partendo per un tour internazionale, e Antonio Zichichi, che vive e lavora a Ginevra dove studia il supermondo e gli asteroidi, e non abbiamo battuto ciglio. Perché Battiato e Zichichi sono un grande artista intellettuale ed un grande scienziato. Se Lombardo avesse nominato Al Bano che predilige canzoni d’amore a quelle sui grandi temi della vita lo avremmo sommerso di critiche. Il figlio di Zichichi ha partecipato alle gare per la gestione dei Beni culturali in Sicilia, nonostante ciò il padre è rimasto ai Beni culturali da novembre ad aprile senza che Crocetta gli revocasse l’incarico. Se l’avesse fatto Cuffaro avrebbe ricevuto un avviso di garanzia per “omissione di revoca”. Poi Battiato dice quel che pensa sulla classe politica italiana e il governatore prende due piccioni con una fava e li liquida tutti e due. E che fa? Sostituisce l’assessore al turismo Battiato con la sua assistente personale Michela Stancheris. Decisione presa in mezz’ora, come da lui stesso dichiarato, dopo che Antonio Presti ha resistito ad ogni assalto. Nessuno dubita sulla preparazione e competenza della neo assessore Stancheris, ma, se una cosa simile l’avessero fatta Formigoni, Lombardo, Berlusconi, Buzzanca, avremmo versato fiumi d’inchiostro e le proteste dei partiti, Pd per primo si sarebbero levate altissime. Passiamo a Messina. Il governatore ha preso numerosi impegni su vari fronti: Birra Triscele, commissariamento e futuro Teatro Vittorio Emanuele, lavoratori servizi sociali. Per non parlare poi delle somme destinate a salvare la città dal baratro verso il quale ci stiamo tranquillamente incamminando. A lui si sono rivolti un po’ tutti, dal Cas, al Detective, Sicilia Limoni, edili, forestali, precari. Sono trascorsi sei mesi e quel che stranisce è la reazione silenziosa di tutti, me compresa. Infatti faccio outing. Non una manifestazione, non un comunicato di fuoco come quelli che si destinavano a quegli antipatici di Lombardo-Cuffaro, non un cartellone come quelli che si scrivevano per Buzzanca. Prendete poi D’Alia e Genovese. I due leader che hanno mandato con i loro voti Crocetta a Palermo, non hanno ricevuto quel che si aspettavano in cambio. Ma stava nel gioco delle parti. Ma la barzelletta delle primarie è stata uno schiaffo non da poco. Riassumendo: il Megafono partecipa a tutte le riunioni della coalizione sulle primarie. Quando Crocetta prima anticipa ad aprile, poi riporta a maggio poi posticipa a giugno le elezioni, il Megafono chiede una serie di rinvii a raffica, 24 ore, 48, una settimana e via dicendo. All’improvviso, dopo che gli alleati hanno acconsentito a tutte le sue richieste, Crocetta annuncia che si ritira dalle primarie e balla da solo con la Furnari. Nessuno dice nulla, neanche “Ma perché?” Negli ultimi 34 secondi concessi per presentare la candidatura, sorvolando sulle regole, il Megafono presenta una busta chiusa con non si sa bene quanti nomi, se uno, nessuno o centomila, non si sa quante firme, se quelle degli abitanti di Paperopoli o meno. E gli alleati accettano per il bene della coalizione. La busta però, declama il Megafono, deve restare chiusa fino all'indomani mattina. Il giorno dopo, in piena conferenza stampa, il Megafono, la busta e le firme, si sono volatilizzate nel nulla. Sim-sala-bim, come se non fossero mai esistite. Se una simile pantomima l’avesse fatta Cuffaro sarebbe finita in prima pagina. Se l’avesse fatta Buzzanca io ci avrei scritto per settimane. La fa Crocetta e nessuno muove un dito, neanche D’Alia e Genovese. Non risulta che il coordinatore regionale dell’Udc sia in odore di santità o incline al perdono, tantomeno quando un suo alleato si permette un simile comportamento e lo prende per il naso davanti a tutti. Lo stesso dicasi per Genovese. E’ probabile che i due stiano meditando vendetta ma in questo momento sono in una situazione tale che “per il bene della coalizione” non gli possono dire neanche un…..”recati altrove”. Nei giorni scorsi Crocetta ha deciso di nominare Ingroia alla guida della Riscossione Sicilia Spa, la società di riscossione dei tributi siciliana. In gergo il magistrato Antonio Ingroia, sceso in politica con Rivoluzione civile e non eletto si chiama “trombato”. Dopo la mancata elezione era destinato ad una sede di Aosta, ma il governatore gli ha proposto questa ricollocazione politica, poi stoppato dal Csm. Se Lombardo si fosse azzardato a nominare un magistrato catanese allo stesso modo sarebbe finito sotto i riflettori per due mesi. Perché Crocetta è come il Saverio del film “Non ci resta che piangere”. Gli si perdona tutto. Alla fine del film Benigni e Troisi mandavano una lettera a Savonarola e per sacro rispetto del monaco scrivevano “Santissimo Savonarola, quanto ci piaci a noi. Ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti di stare fermo. Puoi muoverti. E noi umili peccatori zitti sotto. Con la faccia dove sappiamo”.

Prepariamo carta e penna, e, con la faccia dove sappiamo, almeno proviamo a scriverle due righe….

Rosaria Brancato

14 commenti

  1. Sono d’accordo

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  2. Rosaria……..tutti sperano che le cose cambino. Non fare outing Crocetta si trova alla Regione Siciliana e’ come quei preti che si trovano i mendicanti sotto la Chiesa li aiuta con parole di speranza e li invita a pregare perché il conforto non è di questo mondo. L’errore tuo e di tutti quelli che bussano alle porte della vecchia politica e’pensare che un uomo possa risolvere tutto senza il coinvolgimento di tutti.

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  3. Grazie.
    Mi era parso di essere l’unica persona a rendersi conto.

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  4. dolcestilnuovo 14 Aprile 2013 08:55

    Ah… Ah… Ah… Viene da sorridere quando vediamo che c’è ancora chi crede in Crocetta… Brava Rosaria, hai detto quella che è la pura verità! Dispiace solo che i vari D’Alia e Genovese non abbiano coraggio…. E così, se non spunterà all’orizzonte un personaggio di “spessore” Messina continuerà la sua lenta agonia

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  5. Quel che a Voi non appare chiaro, è che buona parte del 52% degli aventi diritto al voto – presumibilmente – scegliendo liberamente di astenersi dal partecipare a questa pantomima, aveva già sentore di come sarebbe andata a finire; con quella ‘X’, a Voi tanto cara, avrebbero finito per legittimare lui e gli altri.

    Il Vostro presidente (quello eletto con il 15% REALE e 617.073 voti), dopo sei mesi, si sta manifestando per quello che è: un politico.

    Quando la Sicilia capirà che la politica è il PROBLEMA e non la soluzione, quando smetterà di cullarsi sull’assistenzialismo e inizierà a muoversi per riprendere in mano il suo destino, forse ci sarà speranza.

    La soluzione è individuale.

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  6. MessineseAttento 14 Aprile 2013 09:46

    Leggere persone che si ergono a giudici sull’operato dell’attuale presidente della regione, con frasi del tipo: “C’è ancora chi crede in Crocetta”, ci dovrebbe far capire quanto danno hanno fatto gli anni di mala politica che hanno avuto come fulcro palazzo D’Orleans.
    Non voglio accusare i disincantati, gli sfiduciati, in modo univoco e sordo. Voglio invece far ragionare i tizi del “Ve l’avevo detto io” che, ahimè, a Messina sono fin troppi.
    Ma andiamo al dunque, il governo Crocetta è in carica da novembre, appena 5 mesi. 150 giorni durante i quali sono state abolite le province e si sta tendando, con giusta priorità su tutto il resto, di far applicare lo Statuto siciliano, fino ad oggi ridotto al ruolo di carta straccia. Si viene da governi (Cuffaro-Lombardo) i cui presidenti avrebbero avuto difficoltà anche a giungere a Messina, tanta era la loro distanza dalla città dello Stretto e tralascio i fin troppo facili paragoni sull’integrità delle passate amministrazioni con l’attuale.
    Che il movimento del Megafono, poi, abbia avuto le idee poco chiare in certi frangenti è innegabile, anche se secondo me saper tornare sui propri passi (mi riferisco agli assessori) è più coraggioso che incaponirsi sulle proprie scelte; ma francamente non credo sia una buona ragione per infangare una forza politica che, per la prima volta negli ultimi decenni, sta quantomeno tentando di tirare fuori la Sicilia dalle secche dell’immobilismo di matrice mafiosa.
    Capisco che a Messina, triste roccaforte Berlusconiana, è difficile far capire che anche l’impegno, in questa fase, è già una gran risultato per il popolo siciliano.
    Un’ultima cosa, chi scrive non ha votato Crocetta, a proposito di saper tornare sui propri passi….

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  7. purtroppo in italia la pratica del doppiopesismo impera.
    si scambiano sempre le responsabilità con le opportunità o gli opportunismi.
    crocetta sta destrutturando la regione sicilia. assisteremo ad un massacro sociale ed alla presa della bastiglia .
    cambiamo gli attori, forse i pupari, ma le pratiche no.
    i giornalisti, cani da guardia della democrazia, hanno un compito delicato.
    spero in tante rosarie.

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  8. Brava! E’ tutto vero. E a noi Messinesi … non ci resta che piangere …..

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  9. ART.21 COSTITUZIONE, non è vero, carissimo GIULIO, noi messinesi stiamo liberando il nostro incatenato pensiero e con esso il voto, sono altri, che non siano le genti di Messina, a cui resta che piangere. Carissima Rosaria BRANCATO, comincio, anche, a sorridere con i tuoi articoli, sono arguti, scritti da chi conosce benissimo i messinesi. Voglio solo aggiungere qualcosa su frate Girolamo Maria Francesco Matteo SAVONAROLA e sulla fine subita, prima la tortura della corda, poi quella del fuoco sotto i piedi, e ancora dopo fu posto per un’intera giornata sul cavalletto, riportando lussazioni su tutto il corpo. Alla fine venne condannato ad essere bruciato in piazza della Signoria a Firenze, a questo proposito, al Museo di San Marco, c’è una magnifica pittura da vedere. Forse la fine del frate domenicano è troppo per i nostri politici di mestiere, o no ?

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  10. Ancora è presto per scoprire tutte le carte (false) di Crocetta. Fino ad ora ci ha dato soltanto degli “assaggi”, i piatti forti verranno dopo. Ed ancora una volta avrò avuto ragione, in barba ai tanti detrattori della destra, che leggono e commentano su Tempo Stretto, che avevano accolto il “diverso” come un salvatore della Sicilia.
    Che sia di destra, sinistra o centro, chiunque venga messo a capo del potere politico finisce, presto o tardi, per trasformarsi in ruota del collaudato ingranaggio della casta.
    Davanti ci sono ancora diversi anni e sicuramente ne vedremo molte di cose “strane” sull’operato di questo signore. Chi vivrà vedrà…

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  11. Che dire cara Rosaria Brancato …”Niente e’ come sembra” recita il titolo di un film di Franco Battiato. Se persino il “maestro” (?) smentisce e delude se stesso e… noi tutti suoi ex fans, siamo messi proprio male. Babele , Antonioni, Jonesco o meglio ancora il nostro conterraneo Pirandello forse ci potranno soccorrere e “illuminare”una realtà sempre piu indecifrabile e contraddittoria

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  12. SALVATORE COSENZA 15 Aprile 2013 06:07

    Cara Rosaria,
    non sono un sostenitore di Crocetta, non l’ho neanche votato e non entrerò nel merito di quello che ha, o non ha, fatto finora.
    Faccio solo una breve considerazione:
    è fin troppo evidente che Crocetta non ti è simpatico! Ogni tuo articolo lo cita direttamente o indirettamente ma sempre con il fine di screditarlo. Non so se questa è anche la linea editoriale politica di Tempostretto….mi dispiacerebbe molto, perche ho imparato a leggerlo tutte le mattine e ad apprezzarne tutti gli altri contenuti.
    Sappi che fra coloro che leggono ci sono anche persone “normali” come io ritengo di essere, non schierate politicamente, non prevenute rispetto a persone o ideali politici, che si limitano a osservare e giudicare, nel bene e nel male. A queste persone dà parecchio fastidio la sola idea che qualcuno, come te, usi gli spazi che ha a disposizione su un quotidiano apparentemente “non schierato” per cercare di manipolare il loro pensiero rispetto a qualunque argomento. Tu sei libera di esprimere il tuo, ma, a mio avviso, sei una nota stonata in un contesto che ritengo equilibrato come quello di Tempostretto. Scusami se sono stato troppo diretto.

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  13. amaro stile..al solito…

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  14. Salvatore..io credo che il senso dell’articolo fosse diverso..la Brancato ha diretto come conduttrice la visita di Crocetta al teatro di Messina ( io c’ero) con un certo non celato entusiasmo che faceva trasparire anche simpatia nei confronti del Presidente. Forse in maniera più serena comincia a nutrire meno entusiasmo ed è tornata sui suoi passi. Io ad esempio sulle ultime esternazioni di Grillo nutro molte perplessità..bisogna temere i duri e puri del pensiero unico e quelli che stanno sempre a criticare tutto e tutti sempre senza ammettere la possibilità dell’errore.

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