Il "Progetto Legalità", voluto dalla Compagnia Carabinieri stefanese, mira ad informare le famiglie sulle problematiche e sui rischi connessi ad un indisciplinato uso dei moderni strumenti di comunicazione da parte dei propri ragazzi. Consigli e nuovi accorgimenti sono stati forniti dall'esperto informatico dell'Arma stefanese.
Si è svolto, nel pomeriggio di ieri, nellìa sede dell’Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I^ Grado “M. Buonarrotti”, un incontro fra i Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra ed una rappresentanza dei genitori degli alunni, nell’ambito del progetto “legalità”.
L’iniziativa, fortemente voluta dalla Compagnia Carabinieri “B. Frugarello” della Città delle ceramiche, mira ad avviare un’azione d’informazione sulle problematiche e sui rischi connessi all’indisciplinato uso dei moderni strumenti di comunicazione.
In particolare, i Carabinieri, dopo aver sgomberato il campo dai dubbi relativi ad eventuali limiti rappresentati da violazioni della privacy da parte dei genitori, hanno messo in guardia, padri e madri della cosiddetta “generazione touch”, sulle gravi conseguenze penali e civili a cui si espongono, in occasione di un’illecita condotta dei minori. L’occasione ha consentito di fornire alle famiglie gli strumenti utili per affrontare le problematiche comuni a diversi genitori, chiamati a vigilare sui propri, sempre più esperti, ragazzi.
A tal proposito la Compagnia stefanese ha messo a disposizione delle famiglie il proprio “Referente Informatico”, a cui è possibile rivolgersi per esporre particolari difficoltà o dubbi sulla gestione di computer e smartphone.
Durante l’incontro gli specialisti informatici, ovvero, il Maresciallo Graziano Curci e il Referente Informatico dell’Arma stefanese, l’Appuntato Scelto, Alfredo Lucchetti , hanno risposto alle domande di genitori, del Dirigente scolastico e degli insegnanti, fornendo alcuni utili consigli da applicare durante la navigazione dei nostri piccoli cybernauti sui siti di maggior interesse. Gli esperti dell'Arma non si sono limitati solamente alla cosiddetta "modalità Parental Control” ma hanno illustarto altri importanti accorgimenti, spiegando dei piccoli trucchi che consentono ai parenti di produrre un’importante azione di vigilanza sui propri ragazzi.
I rischi e le trappole in cui potrebbero rimanere impigliati i nostri giovani cybernauti sono sempre in agguato, per questo la Compagnia dei carabinieri stefanese, coordinata dal Capitano Giuseppe D'Aveni, sta promuovendo un'incessante campagna di informazione sull’uso della “rete”, strumento tanto utile ai nostri giovani quanto imprevedibile per gli effetti negativi che potrebbero scaturire da un utilizzo poco accorto. (Salvatore Famularo)